Agostino Gemelli

religioso, medico e rettore italiano (1878-1959)

Padre Agostino Gemelli, al secolo Edoardo Gemelli (Milano, 18 gennaio 1878Milano, 15 luglio 1959), è stato un francescano, medico e psicologo italiano. Appartenente all'ordine francescano dei Frati Minori, è stato il fondatore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell'istituto secolare dei Missionari della regalità di Cristo e dell'Opera della Regalità.

Agostino Gemelli

Biografia modifica

 
A San Giorgio furono spesso in visita anche il vescovo castrense Mons. Angelo Bartolomasi e padre Gemelli, allora Maggiore medico direttore dell'ufficio di Psichiatria di Milano, e prezioso collaboratore del Vescovo dei cappellani militari nei raduni sacerdotali

Dalla nascita al 1918 modifica

Nasce da un'agiata famiglia milanese. Ottiene la laurea in Medicina presso l'Università degli Studi di Pavia discutendo una tesi della quale è relatore il premio Nobel Camillo Golgi. Negli anni universitari è convittore del Collegio Ghislieri, occupando la stanza N°59 in "Sottomarino". In sintonia con questo ambiente consolida le sue idee positiviste e anticlericali, già assorbite nella famiglia. Portato sia allo studio che all'azione, si dedica alle lotte sociali nelle file socialiste.

Dopo la laurea svolge il servizio militare a Milano nell'ospedale di Sant'Ambrogio con Ludovico Necchi e con Padre Arcangelo Mazzotti Ofm[1] che ebbero un grande influsso nella sua conversione al cattolicesimo a cui da tempo lo stavano conducendo la critica al positivismo e la delusione provocata in lui dall'esperienza socialista. Nel novembre 1903 entra nel convento francescano di Rezzato, presso Brescia, dove assume il nome di Agostino e viene ordinato sacerdote il 14 marzo 1908.

Nel 1909 fonda la "Rivista di filosofia neo-scolastica" e nel 1914 la rivista di cultura Vita e Pensiero in cui, tra l'altro, dal 1938 giustificherà la politica antisemita del fascismo e con le quali sostiene un ritorno a posizioni teocentriche e neotomiste. Negli anni dal 1909 al 1912 si batte attivamente a partire dalle sue conoscenze mediche, per sostenere scientificamente il carattere miracoloso di molte guarigioni verificatesi a Lourdes, in quella che egli stesso chiama la «lotta per Lourdes» svolta soprattutto contro i circoli medici legati alla massoneria. Famoso il suo intervento nel novembre del 1910 presso l'associazione sanitaria milanese, in cui affronta in un pubblico contraddittorio i colleghi medici scettici sul carattere sovrannaturale degli eventi di Lourdes, pubblicandone poi il resoconto stenografico delle relazioni nel libro La lotta contro Lourdes in cui espone le prove e i documenti per sostenere l'inspiegabilità scientifica delle guarigioni.

Nello stesso periodo sviluppa ricerche scientifiche in molti laboratori italiani ed europei prima in istologia, poi in psicologia sperimentale. Determinanti per la sua formazione psicologica furono gli incontri con Friedrich Kiesow (a Torino) e Oswald Külpe (a Bonn e Monaco). Durante la prima guerra mondiale presta la sua opera al fronte come medico e sacerdote e fonda un laboratorio psicofisiologico presso il comando supremo dell'esercito, dove compie studi sulla psicologia dei soldati e in modo particolare degli aviatori.

Al termine della guerra e tornato alla ricerca scientifica si occupa di vari campi della fonetica sperimentale e dei rapporti tra la biologia (soprattutto la neurologia) e la psicologia, e della psicologia sperimentale e applicata; in quest'ultimo campo sono da segnalare gli studi di antropologia criminale e di psicologia professionale.

La «Regalità di Cristo» e l'Università Cattolica modifica

 
Padre Agostino Gemelli tra mons. Olgiati e Vico Necchi.
 
Agostino Gemelli attorniato da alcuni studenti dell'Università Cattolica.

Nel 1919, assieme ad Armida Barelli, fonda il ramo femminile dell'istituto dei Missionari della Regalità di Cristo primo istituto a porre in essere una consacrazione laicale; l'istituto è volto al servizio di alcune opere, tra cui l'Azione Cattolica e la nascita dell'Università Cattolica di Milano, ateneo per il quale, nonostante le difficoltà incontrate a causa del modello vicino a quello degli atenei statali, ottiene il riconoscimento pontificio. L'Università Cattolica viene inaugurata il 7 dicembre 1921 ed inizia ad operare con due facoltà: Filosofia e Scienze sociali; essa ottiene il riconoscimento statale con il R.D. 2 ottobre 1924, n. 1661. Dell'Università Cattolica Gemelli è rettore fino alla morte, allargandosi alle facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Lettere e Filosofia, Economia e Commercio, Magistero, nella sede di Milano, Agraria, nella sede di Piacenza.

Nell'Università Gemelli costituisce un moderno istituto di psicologia nel quale si sviluppano avanzate ricerche su percezione, linguaggio, personalità, applicazioni della psicologia all'orientamento professionale e alla selezione del personale. Nel 1928 con Giorgio La Pira fonda il ramo maschile dei Missionari della Regalità di Cristo. Nel 1929 con Armida Barelli fonda l'Opera della Regalità all'interno delle Missionarie della Regalità di Cristo. Nel 1937 viene nominato presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, carica che mantiene fino alla morte. Fra l'autunno del 1938 e il 1939 cerca di far accettare dalla Chiesa, sia pur parzialmente, la politica antisemita e le leggi razziali del regime fascista.[2] Sono di questo periodo le collaborazioni con Guido Landra, teorico del razzismo fra i firmatari del Manifesto della Razza, e Ferruccio Banissoni, coi quali pubblica nel 1940 il volume Antropologia e Psicologia, edito da Bompiani.[3]

Nel 1939 viene scelto per presiedere un convegno nazionale di studi sulla Sindone[4], svoltosi il 2 e 3 maggio di quell'anno a palazzo Lascaris, Torino[5]. Nel 1944 pubblica La psicotecnica applicata all'industria, contributo fondamentale alla moderna psicologia del lavoro: ambiente e lavoro, rapporto uomo-macchina, la fatica e la monotonia, motivazione ed incentivazione del personale, obiettivi e procedure di selezione, problemi psicologici legati alla disoccupazione, valorizzazione della soggettività delle risorse umane. In questo lavoro si appoggiò e collaborò con Umberto Antonio Padovani, docente di filosofia presso l'ateneo milanese e come lui convinto assertore dell'importanza della filosofia morale.

Il dopoguerra modifica

Nel dopoguerra[6] Agostino Gemelli è nominato membro del consiglio superiore della Pubblica Istruzione e si dedica allo sviluppo dell'Università Cattolica, di cui è nominato rettore a vita nel 1953 con decreto del presidente della Repubblica. Cura la formazione di una nuova generazione di allievi, tra cui lo studente del Collegio Augustinianum Giuseppe Dossetti, attraverso lo studio della psicanalisi e della psicologia sociale statunitense. Inoltre estende la ricerca sperimentale di base ad una serie di applicazioni nuove rispetto a quelle precedentemente avviate nel campo della psicologia del lavoro, della psicologia dello sviluppo, della psicologia clinica.

L'attività saggistica di Gemelli abbraccia svariati campi come la teologia morale ed ascetica, la filosofia, oltre alla psicologia. A lui si deve l'apertura di campi di ricerca nella psicologia clinica e nell'applicazione della psicologia ai problemi sociali, all'orientamento professionale e scolastico, lo sviluppo della psicologia del lavoro, lo studio delle condizioni dei carcerati, la devianza giovanile, la psicopedagogia. Inoltre è attivo protagonista del dibattito culturale del Novecento, a cui porta tra l'altro la sua personale testimonianza controversa di sacerdote e scienziato eugenista in cui si fondano fede e scienza.[7]

Come ultima opera, Gemelli porta a compimento il suo progetto della Facoltà di Medicina a Roma, lungamente meditato e che, secondo le sue parole, costituiva «il sogno della sua anima». La facoltà fu istituita ufficialmente nel 1958 e aperta nel 1961, dopo la sua morte, che col Policlinico universitario a lui intitolato e l'Università Cattolica rappresenta il suo lascito più tangibile.

Gemelli e padre Pio modifica

 
Tomba di Gemelli e mons. Olgiati.

Si conosce poco dell'incontro avvenuto nel 1920 tra Agostino Gemelli e padre Pio da Pietrelcina. Le fonti che riferiscono del colloquio narrano di un dialogo teso tra i due, ma tali fonti risalgono ad alcuni anni dopo l'accaduto. Nell'imminenza, invece, nessuno sollevò clamori. Nella prima lettera al Sant'Uffizio Gemelli disse che padre Pio era un uomo di vita encomiabile, ma non gli pareva un mistico. Gemelli suggerì dunque alcuni accertamenti con un metodo di lavoro innovativo per il tempo, ossia con la composizione di una équipe di esperti in teologia, medicina e psicologia. Nel 1926, dopo essere stato raggiunto da alcuni devoti di padre Pio, Gemelli scrisse una nuova lettera al Sant'Uffizio. Questa volta affermò che per lui Padre Pio era "uno psicopatico ignorante e che indulgeva in automutilazione e si procurava artificialmente le stigmate allo scopo di sfruttare la credulità della gente"[8]. Dalle indagini archivistiche, comunque, si evince che Gemelli non fu il fautore dei provvedimenti vaticani sul cappuccino. Il Sant'Uffizio preferì non assecondare mai lo scienziato in materia di indagini su fenomeni straordinari di cui egli si interessò[9].

Critiche modifica

L'accusa di antisemitismo modifica

 
Felice Momigliano

Nel 1938, appoggia le leggi razziali (viene considerato da diversi studiosi uno degli esponenti di spicco dell'"antiebraismo spiritualista" che caratterizzò il razzismo fascista, distinguendolo dall'antiebraismo biologico nazista).[10] Secondo F. Cuomo, Gemelli sarebbe tra i 360 aderenti al manifesto degli scienziati razzisti del 25 luglio[11] (precedentemente pubblicato sul Giornale d'Italia il 15 luglio), e comunicato dalla segreteria politica del Partito Nazionale Fascista dopo un incontro al vertice con i redattori della tesi.[12] Tuttavia questa adesione da alcuni viene messa in dubbio[13]. La figura di Agostino Gemelli è periodicamente al centro di accuse di antisemitismo per il contenuto di alcuni suoi scritti contro l'ebraismo pubblicati durante il periodo fascista. Il più noto e contestato è il necrologio di Felice Momigliano, pubblicato in Vita e Pensiero, rivista dell'Università Cattolica, nell'agosto 1924. Pubblicato anonimo, Agostino Gemelli, allora Rettore dell'Università Cattolica e Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, ha scritto:

«Un ebreo, professore di scuole medie, gran filosofo, grande socialista, Felice Momigliano, è morto suicida. I giornalisti senza spina dorsale hanno scritto necrologi piagnucolosi. Qualcuno ha accennato che era il Rettore dell'Università Mazziniana. Qualche altro ha ricordato che era un positivista in ritardo. Ma se insieme con il Positivismo, il Socialismo, il Libero Pensiero, e con il Momigliano morissero tutti i Giudei che continuano l'opera dei Giudei che hanno crocifisso Nostro Signore, non è vero che al mondo si starebbe meglio? Sarebbe una liberazione, ancora più completa se, prima di morire, pentiti, chiedessero l'acqua del Battesimo.»

Ne rivendica la paternità nel numero del dicembre 1924 della stessa rivista, nella nota In tema di Ebrei e di errori dove però ammette di aver scritto parole feroci e aggiunge:

«Riconosciuto l'errore, debbo dichiarare che l'errore è tutto mio; me ne dolgo: dichiaro che non fu ispirato da odio antisemitico. Errore confessato, mezzo perdonato; e i lettori me lo vorranno perdonare, considerando almeno questo: che ogni giorno, come deve fare ogni buon cristiano, prego per la conversione degli ebrei[14]

Opere modifica

Fra le sue opere vanno ricordate:

  • Il Francescanesimo (1932)
  • San Francesco d'Assisi e la sua gente poverella (1945)
  • La psicologia dell'orientamento professionale (1945)
  • Psicologia dell'età evolutiva, con A. Sidlauskaite (1946)
  • La personalità del delinquente (1946)
  • Introduzione alla psicologia, con Zunini (1947)
  • Biologie, Colombo Cursi Editore, Pisa (1939)
  • La lotta contro Lourdes, Firenze (1911)
  • Contro padre Pio (2010)

Onorificenze modifica

Onorificenze italiane modifica

Onorificenze straniere modifica

Note modifica

  1. ^ Rombi, Guido, 1965-, Chiesa e società a Sassari dal 1931 al 1961 : l'episcopato di Arcangelo Mazzotti, Vita e pensiero, 2000, ISBN 88-343-0097-1, OCLC 43816823. URL consultato l'11 maggio 2022.
  2. ^ Anna Foa, Le leggi razziste, Istituto Treccani, 2011, riportato dal sito web ufficiale: "padre Gemelli, portò avanti per un breve periodo, fra l'autunno 1938 e il 1939, una politica che mirava a far accettare dalla Chiesa, sia pur parzialmente, la politica antisemita del regime [...] L'unico, almeno fra i prelati e uomini legati alla Curia che appoggiarono la linea razzista, a tentare una vera e propria mediazione politica con il regime che aveva adottato l'antisemitismo di Stato".
  3. ^ Psicoterapia-Palermo.it, Gli Antecedenti
  4. ^ Padre Gemelli presiederà il Convegno nazionale di scienziati per la Sindone, articolo della Stampa Sera, del 12 gennaio 1939
  5. ^ Il Convegno scientifico per gli studi sulla Santa Sindone, articolo de La Stampa, del 9 aprile 1939
  6. ^ Morosini, Stefano, L'epurazione antifascista all'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, Nuova rivista storica : XCVII, 1, 2013, p. 144-145. Roma : Società editrice Dante Alighieri, 2013.
  7. ^ Lucetta Scaraffia, Quando padre Gemelli lodava la selezione “buona”, su corriere.it, 10 dicembre 2012. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  8. ^ http://www.mimesisedizioni.it/archives/001599.html[collegamento interrotto]
  9. ^ Francesco Castelli, Padre Pio e il Sant'Uffizio, Roma, edizioni studium, 2012.
  10. ^ Recensione di Massimo Faggioli sulla rivista online Minimo Storico Archiviato il 10 luglio 2008 in Internet Archive., del libro di Giorgio Israel e Pietro Nastasi, Scienza e razza nell'Italia fascista, Il Mulino, Bologna 1998
  11. ^ Gli ipocriti confini del criterio di razza, articolo de "Il Corriere della Sera", del 10 maggio 2003
  12. ^ Franco Cuomo, I Dieci. Chi erano gli scienziati italiani che firmarono il manifesto della razza, Baldini Castaldi Dalai editore, 2005.
  13. ^ Maurilio Lovatti La presunta adesione di padre Gemelli al Manifesto della razza, su lovatti.eu. URL consultato il 10 febbraio 2022.
  14. ^ Agostino Gemelli, In tema di Ebrei... e di errori, in Vita e Pensiero, 12 - 1924, p. 753.
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia modifica

  • G. Montini et al., Fede e scienza nella vita e nell'opera di Agostino Gemelli francescano, Vita e pensiero, Milano 1960
  • E. Franceschini et al., Agostino Gemelli, Vita e pensiero, Milano 1979
  • E. Preto, Bibliografia di padre Agostino Gemelli, Vita e pensiero, Milano 1981
  • G. Cosmacini, Gemelli. Il Machiavelli di Dio, Rizzoli, Milano 1985
  • F. Mattesini et al., Agostino Gemelli: trenta anni dopo, Vita e pensiero, Milano 1991
  • N. Raponi, Gemelli, Agostino in Dizionario biografico degli italiani, Roma 1999, vol. 53, pp. 26–36
  • R. Loy, La parola ebreo, Einaudi Editore, Torino 2002
  • M. Bocci, Agostino Gemelli rettore e francescano, Morcelliana, Brescia 2003
  • F. Castelli, "L'imputato Gemelli è assolto", in: Osservatore Romano, venerdì 16 settembre 2011, pag. 5.
  • C. Gabrieli, "Costantini-Gemelli storia di un'amicizia", in: Il Popolo, domenica 10 aprile 2016, p. 22

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Collegamenti esterni modifica

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