Arcelor S.A. è stata una società siderurgica, la seconda al mondo per dimensioni come quantità di acciaio prodotto nel 2004. La società fu creata come fusione delle società Aceralia di Spagna, Usinor di Francia e Arbed del Lussemburgo nel 2002. Arcelor è dal 2006 parte di ArcelorMittal con la fusione di Mittal Steel Company.

Arcelor
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StatoBandiera del Lussemburgo Lussemburgo
Forma societariaSociété Anonyme
Fondazione18 febbraio 2002
Chiusura2006 (fusione con Mittal Steel Company in ArcelorMittal)
Sede principaleLussemburgo
Settoresiderurgica
Prodottiacciaio
Fatturato€40,6 miliardi (2006)
Dipendenti103.935 (2006)
Sito webwww.arcelormittal.com

Nascita del gruppo e prodotti modifica

Con 310.000 dipendenti in 60 nazioni ha rappresentato il secondo produttore al mondo di acciai nei settori principali dell'automobile, costruzioni, metalworking, elettrodomestici, imballaggio. I prodotti sono acciai al carbonio e inossidabili. Nel 2006 acquisisce la canadese Dofasco dopo un contrasto con la tedesca ThyssenKrupp, per 5,6 miliardi di dollari canadesi.

 
arcelor

Fusione con Mittal modifica

La società fu scalata dalla rivale Mittal Steel Company il 27 gennaio 2006.[1][2] Il 26 maggio 2006 Arcelor annuncia la fusione con Severstal, ma il 25 giugno 2006, il consiglio d'amministrazione di Arcelor decide la fusione con Mittal. Nasce così la ArcelorMittal. L'indiano Lakshmi Mittal proprietario della Mittal, diventa presidente e Joseph Kinsch, presidente della Arcelor, lo diventa per la nuova società.[3][4] Il gruppo diventa il primo produttore al mondo.

Note modifica

  1. ^ (EN) Arcelor Board of Directors unanimously rejects Mittal's hostile proposal, su arcelor.com (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2006).
  2. ^ (EN) Management Board, su arcelor.com (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2006).
  3. ^ (EN) Arcelor agrees to Mittal merger, su iht.com, International Herald Tribune, 25 giugno 2006 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2006).
  4. ^ (EN) Arcelor, Mittal decide to merge: Reports, su rediff.com, 25 giugno 2006.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN312563287 · ISNI (EN0000 0001 1523 684X · BNE (ESXX258241 (data) · BNF (FRcb14445833m (data) · WorldCat Identities (ENviaf-312563287