Eufrosine

dea greca della castità.
Disambiguazione – Se stai cercando l'asteroide, vedi 31 Euphrosyne.
Disambiguazione – Se stai cercando il nome proprio di persona, vedi Eufrosina (nome).

Eufròsine[1][2] (dal greco gioia e letizia o serena letizia; in greco antico: Εὐφροσύνη?, Euphrosýnē) è una figura della mitologia greca e viene definita dea della Castità.

Mitologia modifica

È una delle tre Grazie (mitologia), o Cariti.

Come Aglaia e Talia era figlia di Zeus e della ninfa Eurinome.

In quanto musa, è citata da Ugo Foscolo ne Le Grazie, Inno terzo, Pallade: "E a me un avviso / Eufrosine, cantando / Porge, un avviso che da Febo un giorno / Sotto le palme di Cirene apprese ...".[3]

Viene inoltre rappresentata nella Primavera di Sandro Botticelli insieme alle altre due Grazie e a Venere

Note modifica

  1. ^ DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana, su dipionline.it. URL consultato il 7 aprile 2018.
  2. ^ Progetto informatico, realizzazione tecnica, sistemi di backoffice, hosting: Andrea D'Aquino - ad_NOSPAM_@_NOSPAM_netadcom.com, Dizionario d'ortografia e di pronunzia, su dizionario.rai.it. URL consultato il 7 aprile 2018 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2018).
  3. ^ Ugo Foscolo: Le Grazie - edizione Chiarini 1904, su classicitaliani.it. URL consultato il 27 gennaio 2005 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2005).

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