Il Kokugaku (Kyūjitai : 國學 /Shinjitai : 国学 ; studi nazionali) fu una scuola filosofica e filologica giapponese che nacque durante il periodo Tokugawa. I discepoli del Kokugaku avevano l'obiettivo di ricondurre la formazione dei giapponesi, al tempo orientata allo studio di testi cinesi confuciani e buddisti, verso i classici del pensiero giapponese. [1]

Storia modifica

Ciò che più tardi fu noto come Kokugaku prese origine nel XVII e XVIII secolo dal Kogaku ("studi antichi") e dal Wagaku ("studi giapponesi"), anche detto inishie manabi da Motoori Norinaga e dalla sua scuola. Radicandosi a fondo nello Shintoismo e nell'antica letteratura giapponese questa linea di pensiero si rivolse al passato verso quella che percepiva come età dell'oro della cultura e della società giapponese. Il termine Kokugaku fu coniato per distinguere questa scuola dal Kangaku (studi cinesi) e fu diffuso da Hirata Atsutane nel XIX secolo. Questa filosofia favorì la nascita del movimento Sonnō jōi e, più tardi, contribuì alla caduta dello shogunato Tokugawa (1868) e alla restaurazione Meiji.

Principi modifica

Secondo la scuola Kokugaku la nazione giapponese era naturalmente pura e avrebbe rivelato tutto il suo splendore una volta che si fosse liberata dalle influenze straniere e, in particolare, cinesi. Il «cuore cinese» veniva considerato diverso dal «vero cuore» o «cuore giapponese». Tale autentico spirito giapponese non avrebbe potuto svilupparsi in modo pieno se non dopo avere annullato mille anni di negativa influenza cinese.

Esponenti celebri del Kokugaku modifica

Note modifica

  1. ^ Earl, David Margarey; Emperor and Nation in Japan, Political Thinkers of the Tokugawa Period; University of Washington Press, 1964, pag. 66 e seguenti

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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