Stazione di Pachino

La stazione di Pachino era, fino al 1986, la stazione ferroviaria della città di Pachino.

Pachino
stazione ferroviaria
Il fabbricato viaggiatori nel 2009
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPachino
Coordinate36°42′41.76″N 15°05′40.2″E
Lineeferrovia Noto-Pachino
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1935
Soppressione2002
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, di testa

Con i suoi 36°41' di latitudine nord aveva la particolarità di essere la stazione ferroviaria più meridionale d'Italia e deteneva tale primato anche in Europa per quanto riguarda lo scartamento ordinario: infatti le stazioni di Messene e di Calamata, estremi capilinea meridionali della rete greca che si trovano a una simile latitudine, sono raggiunte dalle ferrovie del Peloponneso a scartamento metrico, mentre le stazioni spagnole di Malaga, Cadice e Algeciras, più a sud di Pachino di circa 30-40', fanno parte della rete RENFE a scartamento largo di 1674 mm[1].

La stazione di Pachino venne attivata nell'ambito della costruzione della breve ferrovia Noto-Pachino, prevista sin dalla fine del XIX secolo ma terminata solo nel 1934. La stazione venne costruita in prossimità dell'abitato e inaugurata in concomitanza con l'apertura all'esercizio della tratta ferroviaria. Il traffico viaggiatori, abbastanza limitato, prevedeva cinque treni giornalieri in partenza e cinque in arrivo, effettuati con automotrici di cui solo uno direttamente per la Stazione di Siracusa mentre i restanti avevano origine e termine a Noto. La stazione aveva un buon traffico merci di prodotti agricoli e, soprattutto, di carri cisterna con vino (Nero d'Avola), di cui la zona aveva una buona e apprezzata produzione. Nel periodo più florido, le partite di vino arrivavano fino in Francia, dove veniva utilizzato per migliorarne il prodotto locale.

La stazione venne "sospesa" dal servizio ferroviario e commerciale il 1º gennaio 1986[2]. Alla fine del 2002 la stazione venne definitivamente dismessa, insieme a tutta la linea tra Noto e Pachino, con decreto di autorizzazione del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi emesso ai sensi dell'articolo 2 del DM 138T del 31 ottobre 2000 e in seguito ad istanza di rinuncia alla concessione all'esercizio della linea presentata dall'amministratore delegato di RFI S.p.A[3].

Dal 24 gennaio 2022, la stazione sta tornando a nuova vita essendo interessata dai lavori di recupero dell'intero tracciato promossi dalla Fondazione FS. Essi dovrebbero concludersi entro il 2025[4][5][6].

Strutture e impianti

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La stazione consisteva di un fabbricato in classico stile ferroviario italiano, senza pensilina. L'edificio di stazione, posto a ovest dei binari, è del tipo a corpo centrale unico, a due elevazioni e cinque luci; un piano terra per servizi e un primo piano per alloggi. Possiede una piattaforma girevole di 9,5 metri, una torre dell'acqua con colonna idraulica per rifornimento di locomotive a vapore, una sagoma limite per il controllo del carico dei carri merci e alcune costruzioni accessorie di servizio.

Il fascio binari era costituito da un primo binario di arrivo e partenza e due binari per servizio viaggiatori e merci. Vari binari di ricovero e per servizio merci si trovavano sul lato est della stazione e annessa ad essi anche una pesa carri a bilico della portata di 40 tonnellate[2].

Servizi

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La stazione disponeva di:

  •   Biglietteria
  •   Servizi igienici

Bibliografia

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  • Piero Muscolino, La ferrovia Siracusa-Vittoria-Caltanissetta, in Ingegneria ferroviaria, 30º (1977), n. 5, maggio 1977, pp. 417-426.
  • Piero Muscolino, Le ferrovie della Sicilia sud-orientale, Cortona, Editore Calosci, 1979.
  • Antonino Taverna, Appunti di viaggio, Misterbianco, Ferromodel-7, 1989.
  • Ferrovie dello Stato, Orario generale di servizio, n. 159, valido dal 28 maggio 1995 al 31 maggio 1997, Genova, Istituto grafico Basile, 1995.

Voci correlate

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