Stefano Diletti

ingegnere, architetto e cartografo italiano (XVIII-XIX secolo)

Stefano Diletti (... – ...; fl. XVIII-XIX secolo) è stato un ingegnere, architetto e cartografo italiano del Granducato di Toscana.

Biografia modifica

Ingegnere al servizio di Pietro Leopoldo, fu autore di una ricchissima produzione di carte, piante, cabrei e studi idraulici fondamentali per ricostruire la storia topografica del granducato lorenese.[1]

Al 1772 risale la prima carta documentata, una veduta del marchesato di San Leolino in Val di Sieve.[1] Negli anni successivi realizzò per conto di Pietro Ferroni la Carta corografica del Valdarno di Pisa (firmata 1774), in scala 1:34.000.[1]

Nel 1778 fu nominato dal granduca assistente di Giovanni Franceschi, insieme a Giovanni Battista Puliti, durante la sua visita generale della Valdichiana per la realizzazione dell'inventario dei beni stabili dello Scrittoio delle regie possessioni, terminato nel 1779.[2] Nel 1780 disegnò la Mappa topografica che dimostra lo stato delle acque di Valdinievole, della Pianura di Bientina e Comunità convicine della maggior parte della Provincia Pisana e della porzione confinante del Territorio della Repubblica di Lucca, in scala 1:71.000, e nel lustro successivo fu di nuovo in Valdichiana, al seguito di Pietro Ferroni, occupandosi delle colmate della val di Tresa e del lago di Chiusi.[1] Nello stesso periodo fu anche autore, insieme a Camillo Borselli, Antonio Capretti e Salvatore Piccioli delle mappe catastali in vista dell'alienazione del patrimonio pubblico nelle fattorie lorenesi di Sorano, Pitigliano, Castell'Ottieri e San Giovanni delle Contee.[3]

Sue anche la Mappa topografica per dimostrare la situazione idrografica delle campagne fra Arno e Serchio, al confine fra Granducato di Toscana e Repubblica di Lucca (1785) e le cinque Piante di territori al confine tra Granducato di Toscana e Stato Pontificio (1786).[1] Per quanto riguarda la cabreistica, si ricordano il Cabreo di beni della signora Settimia Feroni nata Strozzi, insieme a Francesco Magnelli (1782-1792) e il Cabreo della Fattoria di Tizzano (1802).[4]

Come architetto, si distinse per i lavori al palazzo della Misericordia di Firenze tra il 1780 e il 1781, di cui firmò il progetto dell'oratorio, e il nuovo ospedale di Castiglione della Pescaia del 1786.[1] Suoi anche i disegni di alcuni poderi della Val di Pesa, in collaborazione con Giuseppe Manetti, gli ultimi dei quali datati maggio 1808.[1]

Notevole anche il suo impiego nella viabilità dello Stato, progettando nel 1787 la strada tra Torrita e Valiano, e la strada che collegava Porta San Marco a Livorno alla Strada Regia Pisana nel 1818.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h Diletti, Stefano, su Digital DISCI. URL consultato il 4 febbraio 2023.
  2. ^ Di Pietro 2005, p. 129.
  3. ^ Rombai 1982, pp. 19-25.
  4. ^ Ginori Lisci 1978, pp. 284-289.

Bibliografia modifica

  • Danilo Barsanti e Leonardo Rombai, Scienziati idraulici e territorialisti nella Toscana dei Medici e dei Lorena, Firenze, Centro editoriale toscano, 1994.
  • Danilo Barsanti, Lucia Bonelli Conenna e Leonardo Rombai, Le carte del granduca. La Maremma dei Lorena attraverso la cartografia, Grosseto, Biblioteca Chelliana, 2001.
  • Gian Franco Di Pietro, Atlante della Val di Chiana. Cronologia della bonifica, Firenze, 2005.
  • Leonardo Ginori Lisci, Cabrei in Toscana, raccolte di mappe, prospetti e vedute. Sec. XVI - sec. XIX, Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 1978.
  • Leonardo Rombai, Le Contee granducali di Pitigliano e Sorano intorno al 1780. Cartografia storica e storia di un territorio, Istituto di Geografia dell'Università di Firenze, 1982.
  • Leonardo Rombai, Carlo Vivoli e Diana Toccafondi, Documenti geocartografici nelle biblioteche e negli archivi privati e pubblici della Toscana, vol. 1, L. S. Olschki, 1987.

Collegamenti esterni modifica

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