Studio scintigrafico della mucosa gastrica eterotopica

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Lo studio scintigrafico della mucosa gastrica eterotopica è un'indagine diagnostica di Medicina Nucleare volta ad individuare eventuali foci di mucosa gastrica presenti nel contesto delle pareti dell'intestino.

Diverticolo di Meckel visibile alla scintigrafia con pertecnetato (freccia)

Diverticolo di Meckel

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Diverticolo di Meckel.

Il diverticolo di Meckel è una anomalia congenita dovuta alla presenza di un residuo del dotto onfalo-mesenterico, che si organizza come un sacco a fondo cieco a livello ileale, e può contenere tessuto eterotopico dello stomaco, del pancreas o dell'intestino (sia tenue che crasso). Ha una prevalenza del 2% degli adulti trattati chirurgicamente e può essere sintomatico nei casi di ulcerazione della mucosa ileale adiacente a quella gastrica eterotopica, presentandosi con dolore addominale ed emorragie acute o croniche (diagnosticate con riscontro agli esami ematochimici di anemia microcitica da perdita cronica). Altre complicanze possono essere l'intuscezione, l'ostruzione, l'infiammazione ("meckelite") o la perforazione.

Studio scintigrafico della mucosa gastrica eterotopica

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Questa tecnica diagnostica è preferita allo studio radiologico del transito del piccolo intestino con pasto baritato, grazie alla sua elevata specificità ed al suo valore predittivo positivo (cioè - come definizione generale - la proporzione di pazienti con uno studio considerato positivo, che presentino davvero la patologia) che risulta vicino al 100%.

Come preparazione all'esame è consigliabile il digiuno e la premedicazione nelle 24-48 ore precedenti l'esame con farmaci inibitori della secrezione gastrica (es. ranitidina o cimetidina), per ridurre la secrezione del radiofarmaco nel lume intestinale, aumentando la captazione a livello della mucosa gastrica oppure con glucagone che agisce riducendo la peristalsi.

Viene somministrato per via endovenosa il 99mTc-pertecnetato, ad una dose variabile da un minimo di 20 MBq per la popolazione pediatrica sino a 370 MBq per gli adulti, e si inizia con l'acquisizione delle immagini in proiezione anteriore con una prima fase dinamica (cosiddetta "vascolare") di 1 minuto (1-5 sec/frame), seguita da una fase con frame di 60 secondi per un'ora. Se disponibile, un'implementazione con metodica SPECT o SPECT/CT può migliorare la localizzazione dei reperti. La positività è conferita da un'area di iperaccumulo focale del radiofarmaco più frequentemente localizzata al quadrante inferiore di destra, che persiste per tutta la durata dello studio[1].

  1. ^ Fondamenti di Medicina Nucleare, Volterrani D. et al..

Bibliografia

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