Sultanato di Buton

antico sultanato indonesiano

Il Sultanato di Buton fu un regno indigeno nell'odierna Indonesia, sovrano dell'isola di Buton e delle aree adiacenti nell'odierna provincia Sulawesi nel sudest dello stato. Buton è stato una monarchia costituzionale con una propria costituzione di leggi scritte, con corpi agenti come sistemi legislativo, giudiziario ed esecutivo.[1]

Sultanato di Buton
Dati amministrativi
Nome ufficialeKesultanan Buton
Lingue ufficialiWolio, Cia-cia, Moronene
CapitaleBaubau
Politica
Forma di StatoMonarchia costituzionale
Nascita1332
Fine1960
Territorio e popolazione
Religione e società
Religioni preminentiIslam
Religione di StatoIslam, Animismo
Mappa olandese del Sultanato di Buton nel 1916
Evoluzione storica
Ora parte diIndonesia (bandiera) Indonesia

Le isole che comprendevano il territorio del sultanato erano chiamate Liwuto Pataanguna, ovvero "Quattro Isole", e i suoi abitanti erano chiamati tukang besi, ovvero "fabbri".[2] Secondo una versione, il motivo del nome nasce dalla storia orale di un olandese che, giunto sulle isole, rimase sorpreso nel vedere che tutti utilizzavano utensili in ferro, e li chiamò Toekang Besi Eilanden. Secondo un'altra versione, il nome fu dato da un altro regno nella regione, ovvero quello di Tukabessi.

Le isole di Buton sono menzionate nel Nagarakretagama e nel giuramento di Palapa, suggerendo che in precedenza fossero sotto l'influenza del regno di Majapahit. Inizialmente si credeva che il regno fosse stato fondato dai Mia Patamiana (i "quattro popoli"), chiamati Sipanjonga, Simalui, Sitamanajo e Sijawangkati, dalla penisola malese, i quali fondarono l'insediamento di Wolio (oggi parte della città di Baubau) e formarono le quattro tradizionali piccole regioni chiamate Limbo, ovvero Gundu-gundu, Barangkatopa, Peropa e Baluwu, ognuna comandata da un bonto noto poi come patalimbona. I quattro Limbo, insieme agli altri piccoli regni di Tobe-tobe, Kamaru, Wabula, Todanga e Batauga, si unirono insieme ed elessero il loro primo sovrano intorno al 1300, chiamato Wa Kaa kaa (la "sorella"), che fu spostata con Si Batara, ritenuto di essere di discendenza Majapahit.[3] Il regno in seguito si convertì all'Islam a partire dal sovrano La Kilaponto, poi ribattezzato Murhum Kaimuddin Khalifatul Khamis, con l'ausilio di uno studioso dal sultanato di Johor; quest'ultimo è ritenuto essere lo stesso La Kilaponto del regno di Muna, mokole (sovrano) La Tolaki di Konawe, o la figura di Halu Oleo.

Il sultanato cadde sotto amministrazione olandese dopo il trattato di Asyikin–Brugman.

Politica

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Al contrario di molti altri regni e sultanati in Indonesia, il sultanato di Buton fu una monarchia costituzionale. Scritta e nominata da Murtabat Tujuh, la costituzione fu formalizzata dal Sultano La Elangi (1597–1631) e restò immutata fino all'estinzione del sultanato.[1]

  1. ^ a b (ID) Muhammad Roy Purwanto, Sistem Pemerintahan Islam dan Undang-Undang Kesultanan Buton di Sulawesi Tenggara, in Al-Islamiyah, vol. 5, n. 2, 2017, pp. 22–33.
  2. ^ (ID) Ali Hadara, Dinamika Pelayaran Tradisional Orang Buton Kepulauan Tukang Besi (PDF), in Paper presented at the Konferensi Nasional Sejarah VIII, Jakarta, 14–17 November 2006, 2006. Ospitato su geocities.ws.
  3. ^ (ID) Pemerintah Kota Baubau, su Selamat datang. URL consultato il 27 novembre 2023.

Collegamenti esterni

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