Teresa Boetti Valvassura

attrice italiana

Teresa Boetti Valvassura (Saluzzo, 12 febbraio 1851Milano, 10 marzo 1930) è stata un'attrice italiana.

Teresa Boetti Valvassura

Biografia modifica

Teresa Boetti Valvassura nacque a Saluzzo nel 1851,[1][2] e studiò nella scuola privata di Carolina Malfatti-Gabusi a Torino.[3]

A Firenze, frequentò l'Accademia dei Fidenti, ottenendo grandi consensi nell'Eleonora da Toledo, nella Francesca di Rimini ecc., in quel teatro a passioni intense e a toni freschi che era allora di moda.[1]

Luigi Monti, che allora dirigeva la compagnia Sadowsky la scritturò. La Boetti ebbe successo immediato a Napoli in La verità di Achille Torelli, prima di tornare ai filo-drammatici, dalle cui file proveniva.[4]

Successivamente, richiamata dal teatro regolare, lavorò come seconda donna nelle compagnie di Luigi Bellotti Bon, di Giacinta Pezzana, di Guglielmo Emanuel.[4]

Sospese l'attività teatrale per qualche tempo a causa del matrimonio con Ernesto Valvassura di Faenza, attore e amministratore teatrale.[2][4]

Rientrata dopo poco tempo sulle scene riscosse nuovi successi in Teodora e in Tosca di Victorien Sardou;[4] per quanto riguarda la Tosca, la Boetti, che ne fu la prima interprete italiana, ricevette gli elogi di V. Bersezio, traduttore ufficiale dello scrittore francese, il 29 aprile 1890.[3]

Si associò poi con Zerri, Florido Bertini, Marchetti e Sandro Parrini; passò poi con Falconi e con Emanuel, ecc.[1]

In seguito istituì una sua compagnia con la quale effettuò lunghe tournée in Brasile e in Argentina.[1]

La sua recitazione si caratterizzò per la brillantezza e la cultura, per una maschera dinamica ed espressiva, per un temperamento focoso, qualità ideali per i ruoli forti e drammatici in stile Alexandre Dumas e Victorien Sardou, per le commedie passionali di Achille Torelli e di Paolo Ferrari.[1]

Ragioni di famiglia la convinsero ad abbandonare il palcoscenico per dedicarsi all'insegnamento oltre che alla direzione della scuola di recitazione dell'Accademia dei Filodrammatici di Milano;[4] in seguito ne aprì una per conto proprio e dalla sua scuola uscirono ottimi attori.[1]

Ricominciò a recitare sino ai suoi ultimi giorni, avviando a bellissime carriere non pochi dei suoi allievi.[4]

Teresa Boetti Valvassura morì nel 1930 a Milano.[2][4]

Filmografia modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Teresa Boetti Valvassura, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 22 giugno 2019.
  2. ^ a b c (EN) Teresa Boetti Valvassura, su imdb.com. URL consultato il 22 giugno 2019.
  3. ^ a b Sisto Sallusti, Boetti, Teresa, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 11, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1969. URL consultato il 22 giugno 2019.
  4. ^ a b c d e f g Teresa Boetti Valvassura, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 322.

Bibliografia modifica

  • G. Antonini, Il teatro contemporaneo in Italia, Milano, 1927.
  • Mario Apollonio, Storia del Teatro italiano (2 volumi), Sansoni, 1981.
  • (a cura di) Maria Bandini Buti, Enciclopedia biografica e bibliografica italiana, II, 1944.
  • G. Costetti, Il teatro italiano nel 1800, Rocca San Casciano, 1901.
  • B. Curato, Sessanta anni di teatro in Italia, Milano, 1947.
  • S. D'Amico, Il teatro italiano, Milano, 1933.
  • Enciclopedia dello spettacolo, II, Le Maschere, 1960.
  • Emilio Faccioli, Il Teatro Italiano, Einaudi, 1975.
  • Siro Ferrone, La Commedia e il dramma borghese nell'Ottocento, Einaudi, 1979.
  • G. Gallina, Teatro completo, XVIII, Milano, Treves, 1930.
  • G. Garollo, Dizionario biografico universale, II, Milano, Cisalpino Goliardica, 1907.
  • G. Gori, Il teatro contemporaneo, Torino, 1924.
  • N. Leonelli, Attori tragici - Attori comici, in Enciclopedia biografica e bibliografica italiana, I, Milano, 1940.
  • C. Levi, Il teatro, Roma, 1919.
  • Paolo Puppa, Parola di scena: teatro italiano tra Otto e Novecento, Roma, Bulzoni, 1999.
  • Mirella Schino, Profilo del teatro italiano dal XV al XX secolo, Carocci, 2003.
  • A. Tilgher, Studi sul teatro contemporaneo, Torino, 1924.

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