Tomba di Galerio

mausoleo romano

La tomba di Galerio a Salonicco è un mausoleo romano di forma circolare, trasformato in chiesa, la cosiddetta "rotonda di San Giorgio", sotto Teodosio I. La rotonda (in greco Ροτόντα Rotónda) di Galerio a Salonicco, in seguito fu chiamata Hagios Geórgios (Άγιος Γεώργιος) in onore della cappella di San Giorgio di fronte, è una struttura a cupola di epoca romana costruita in connessione con l'Arco di Galerio. L'edificio situato a nord di via Egnatia, a est del centro città, noto anche come Georgsrotunda, è stato nominato dai viaggiatori nel XVIII e XIX secolo. In epoca turca si chiamava Eski Metropol. La rotonda fa parte del patrimonio culturale mondiale UNESCO dei monumenti paleocristiani e bizantini di Salonicco[1].

 Bene protetto dall'UNESCO
Monumenti paleocristiani e bizantini di Salonicco
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(i)(ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1988
Scheda UNESCO(EN) Paleochristian and Byzantine Monuments of Thessalonika
(FR) Scheda

Descrizione modifica

L'edificio appartiene ad un nucleo che comprende il palazzo e l'ippodromo, come riscontrato ad esempio a Spalato, Costantinopoli e Nicomedia. Non fu mai utilizzato: il corpo di Galerio infatti, ormai già decomposto a causa di una gangrena che lo portò alla morte, fu interrato in Dacia. Come nel caso della colonna di Traiano, che accoglieva nel basamento le ceneri di Traiano, la tomba imperiale fu collocata eccezionalmente all'interno delle mura cittadine.

L'edificio fu probabilmente convertito nel IV secolo sotto l'imperatore Costantino I o Teodosio I in una chiesa cristiana dedicata agli Incorporei (Asomaton; ναός των Ασωμάτων), che a volte fungeva da chiesa metropolitana ed era decorata con mosaici.

Nel 1590 la rotonda fu trasformata in moschea (Hortaç Efendi Camii) e all'edificio fu aggiunto un minareto. Gli oggetti di valore e le icone furono trasferiti nella piccola Cappella di San Giorgio a ovest della Rotonda.

Quando Salonicco passò sotto il dominio greco nel 1912, la rotonda divenne di nuovo una chiesa, ma nel 1917 divenne il Museo macedone. Il minareto era l'unico rimasto a Salonicco. Nel 1978 l'edificio fu danneggiato da un terremoto e da allora è stato restaurato. Nel 1999 la rotonda è stata riaperta come museo, anche se la Chiesa greco-ortodossa rivendica ancora l'edificio. Nell'abside orientale si trova ancora un altare consacrato.

La calotta centrale è decorata con mosaici raffiguranti teste di Cristo e angeli, mentre il tamburo ospita pannelli allusivi alla Gerusalemme celeste. Tra i particolari della complessa architettura interna, alcune edicole riferibili a parti absidali di altre chiese, con raffigurazioni di simboli e dogmi in discussione nei dibattiti teologici dell'epoca, tra cui una colomba con corona (Trinità, Dio, Impero), alcune pecore (fedeli) e l'agnello (Cristo).

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Note modifica

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