Il tritone pigmeo (Triturus pygmaeus Wolterstorff, 1905) è un anfibio caudato appartenente alla famiglia dei Salamandridi[2].

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Tritone pigmeo
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAmphibia
OrdineCaudata
FamigliaSalamandridae
SottofamigliaPleurodelinae
GenereTriturus
SpecieT. pygmaeus
Nomenclatura binomiale
Triturus pygmaeus
(Wolterstorff, 1905)
Areale

Descrizione

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Tritone dalla colorazione appariscente, con parti superiori ornate da zone di un intenso colore verde o giallo-verdognolo e da macchie marroni scure irregolari, formanti un motivo reticolato o marmorizzato. Il lato ventrale è biancastro, con macchie scure piccole e più grandi. Nel periodo riproduttivo i maschi esibiscono una cresta dorsale piuttosto alta, a margine liscio e a bande giallognole e marroni scure, che prosegue nella cresta caudale senza distinzioni nette. Sempre nella stagione riproduttiva, il maschio esibisce sui lati della coda una vistosa banda argentata, assente invece sulla coda della femmina. Ha una lunghezza totale di 10-13 cm[3].

Biologia

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Molto simile al tritone marmorato, ma di dimensioni più piccole, il tritone pigmeo è stato riconosciuto come specie a sé stante solo a partire dal 2001. La riproduzione avviene soprattutto nei mesi invernali piovosi, con gli animali che in primavera si allontanano dalle acque di origine, spesso già in via di prosciugamento, e passano a vivere sulla terraferma dove, in estate, compiono a volte un primo periodo di letargo. I rituali di corteggiamento dei maschi hanno uno svolgimento relativamente tranquillo e le uova vengono fatte aderire singolarmente, come fanno tutti i piccoli tritoni, a piante acquatiche nell'arco di diverse settimane[3].

Distribuzione ed habitat

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Il tritone pigmeo vive nel sud-ovest della penisola iberica, nel Portogallo centrale e meridionale e nelle regioni limitrofe della Spagna meridionale, centrale e sud-occidentale. Si può trovare soprattutto in pianure e habitat aperti mediterranei, dal livello del mare fino a quasi 1500 m di altitudine. Per la riproduzione si stabilisce in diversi specchi d'acqua temporanei e permanenti[3].

  1. ^ (EN) Arntzen, J., Beja, P., Bosch, J., Tejedo, M., Lizana, M., Jehle, R., Martinez Solano, I., Salvador, A., García París, M., Recuero Gil, E., Márquez, R., Sá-Sousa, P. & Díaz-Paniagua, C. 2016, Triturus pygmaeus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Frost D.R. et al., Triturus pygmaeus, in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  3. ^ a b c Max Sparreboom, Salamanders of the Old World, BRILL, 2014, p. 354.

Bibliografia

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  • Wolterstorff, 1905: Zwergformen der paläarktischen Urodelen. Compte-rendu des Séances du Sixième Congrès International de Zoologie, Tenu à Berne du 14 au 16 août 1904. W. Kündig & fils, Genève, p. 258-263.

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