Truganini
Truganini, anche nota come Trucanini, Trucaninny e Lallah Rookh (Bruny Island, 1812 – Hobart, 8 maggio 1876[1]), è stata l'ultima rappresentante degli aborigeni della Tasmania e una degli ultimi madrelingua tasmaniani.
Crebbe nella regione di Bruny Island, ove la sua famiglia fu decimata durante il periodo di violenti scontri tra i coloni inglesi e gli autoctoni, noto come black war, tra il 1825 e il 1832. Dal 1829 lavorò come guida e interprete per George Augustus Robinson, funzionario del governo coloniale della Terra di Van Diemen.
Deportazioni
modificaNel 1835 Truganini, insieme alla maggior parte del suo popolo, fu deportata a Flinders Island[2][3].
Nel 1839, insieme a sedici aborigeni della Tasmania, accompagnò Robinson nell'odierna Victoria.
Circa due anni dopo fu coinvolta, insieme ad altri quattro aborigeni della Tasmania, in una vicenda che portò all'uccisione di due balenieri. Due di loro furono giudicati colpevoli e giustiziati, mentre Truganini e gli altri furono riportati in Tasmania. Nel 1847 fu trasferita nell'insediamento di Oyster Cove, vicino al suo luogo di nascita.
Dopo la sua morte a Hobart nel 1876, il suo corpo fu riesumato e rimase esposto al pubblico fino agli anni 1940, ma è stato restituito alla comunità aborigena nel 1976 e cremato.
Influenza culturale
modifica- Truganini's Dreaming è il titolo di una canzone della band aborigena australiana Coloured Stone, dall loro album del 1986, Human Love;
- Truganinni è un'opera teatrale sulla sua vita dello scrittore di Melbourne Bill Reid;
- Truganini è il nome di una canzone dei Midnight Oil, dal loro album del 1993 Earth and Sun and Moon;
- Truganini è il nome di un piroscafo che navigò nei mari del sud nel 1886;
- Truganini è il nome di una canzone di Troy Kingi, dal suo album del 2019 Holy Colony Burning Acres.
Note
modifica- ^ Australian Dictionary of Biography, https://peopleaustralia.anu.edu.au/biography/trugernanner-truganini-4752 . URL consultato il 6 marzo 2023.
- ^ Ecoturismo Report, su ecoreport.org. URL consultato l'8 marzo 2023.
- ^ National Museum of Austrialia, su nma.gov.au. URL consultato l'8 marzo 2023.
Bibliografia
modifica- P. Barkham e A. Finlayson, Museum returns sacred samples, in The Guardian, 31 maggio 2002. URL consultato l'11 luglio 2006.
- Laura Barwick, Briggs, Louisa (1836–1925), 2005.
- Terry Crowley e Nick Thieberger, Field linguistics: a beginner's guide, Oxford University Press, USA, 2007, ISBN 978-019921370-2.
- Caroline Davies, Aborigines demand that British Museum returns Truganini bust, in The Guardian, 16 settembre 2009. URL consultato il 29 novembre 2015.
- Fanny Cochrane Smith, in Index of Significant Tasmanian Women, Department of Premier and Cabinet (Tasmania). URL consultato il 21 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2010).«She is probably best known for her cylinder recordings of Aboriginal songs, recorded in 1899, which are the only audio recordings of an indigenous Tasmanian language.»
- Tim F. Flannery, The Future Eaters: An ecological history of the Australasian lands and people, New York, Grove Press, 1994, ISBN 0-8021-3943-4.
- Julie Gough, Oyster Cove, in The Companion to Tasmanian History, Centre for Tasmanian Historical Studies, University of Tasmania, 2006.
- David Hansen, Seeing Truganini (PDF), in Australian Book Review, maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- Kongfooey, Troy Kingi - Album Review: Holy Colony Burning Acres, su MUZIC.NET.NZ, 23 luglio 2019. URL consultato il 19 gennaio 2021.
- Antje Kühnast, "In the interest of science and the colony". Truganini und die Legende von den aussterbenden Rassen, in Hund (a cura di), Entfremdete Körper: Rassismus als Leichenschändung [Alienated Bodies: Racism and the desecration of corpses], Bielefeld, transcript Verlag, 2009, pp. 205–250, ISBN 978-3-8376-1151-9.
- Plaster bust of Truganini by Edmund Joel Dicks, National Museum of Australia, 1931. URL consultato il 21 novembre 2017.
- Port Phillip, in The Australasian Chronicle, Sydney, NSW, 15 febbraio 1842, p. 2. URL consultato il 27 marzo 2015. Ospitato su National Library of Australia.
- Cassandra Pybus, Truganini: Journey Through the Apocalypse, Allen & Unwin, 2020, ISBN 978-176052922-2.
- 'Racism not art': Anger at Truganini bust auction, ABC News, 24 agosto 2009. URL consultato il 29 novembre 2015.
- Henry Ling Roth, Is Mrs. F. C. Smith a 'Last Living Aboriginal of Tasmania'?, in Journal of the Royal Anthropological Institute, vol. 27, 1898, pp. 451–454, DOI:10.2307/2842841, JSTOR 2842841.
- Lyndall Ryan e Neil Smith, Trugernanner (Truganini) (1812–1876), vol. 6, 1976.
- Schedule 'B' National Memorials Ordinance 1928–1972 Street Nomenclature List of Additional Names with Reference to Origin, in Commonwealth of Australia Gazette, S24, Special (National: 1977–2012), 8 febbraio 1978, p. 14. Ospitato su Trove.
- Tasmanian Aboriginal place names, su Tasmanian Aboriginal Centre, n.d.. URL consultato il 28 giugno 2022.
- Truganini, in Index of Significant Tasmanian Women, Tasmania's Department of Premier and Cabinet, ottobre 2011. URL consultato il 21 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2009).
- Truganini (1812?-1876), su australianmuseum.net.au, Australian Museum. URL consultato il 28 novembre 2015.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Truganini
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Truganini, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- The Last of the Tasmanians on Wikisource
- Truganini (1812–1876) National Library of Australia, NLA Trove, People and Organisation record for Truganini
- Immagini di Truganini nella collezione della State Library of Tasmania
- Articolo sul funerale di Truganini
Controllo di autorità | VIAF (EN) 288748134 · ISNI (EN) 0000 0004 1980 6813 · LCCN (EN) n81125783 · J9U (EN, HE) 987007462006205171 |
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