Un matrimonio in provincia

opera di Maria Antonietta Torriani

Un matrimonio in provincia è un romanzo di Maria Antonietta Torriani, pubblicato con lo pseudonimo di Marchesa Colombi. Apparso per la prima volta nel 1885 per i tipi dell'editore milanese Giuseppe Galli (1886 la data di copertina), è stato riscoperto da Natalia Ginzburg e ripubblicato nel 1973 con una sua prefazione nella collana “Centopagine” dell'editore Einaudi diretta da Italo Calvino.

Un matrimonio in provincia
AutoreMaria Antonietta Torriani
1ª ed. originale1885
GenereRomanzo
Lingua originaleitaliano

Il romanzo è la storia della maturazione di una ragazza di provincia - Gaudenzia Dellera, detta Denza - in attesa del matrimonio, e del concomitante e graduale esercizio di rinuncia e di accettazione della noia e della passività come condizione normale, fisiologica, del vivere sociale.

A Novara, attorno alla metà degli anni Sessanta del XIX secolo, la quindicenne Denza (Gaudenzia) Dellera vive con il padre Pietro, vedovo, la sorella maggiore Caterina, detta Titina, e la zia, perennemente vittima dei reumatismi. Le risorse economiche della famiglia sono scarse, e così le ragazze non possono concedersi svaghi. Il padre, appassionato di letteratura, le educa in casa e le porta a fare lunghe passeggiate, raccontando le vicende dei più celebri poemi greci, latini e italiani.

Dopo qualche tempo Pietro si risposa con Marianna, che viene a vivere in casa Dellera. La donna, in fondo buona e onesta, impone una severa disciplina, abituando le figliastre ai lavori di casa e a una vita di stenti e rinunce. La famiglia rende talvolta visita ai cugini Bonelli, soprattutto quando le giovani Maria e Giuseppina tornano dal collegio per le vacanze. Una sera i Dellera vengono invitati a teatro dai cugini, per vedere il Faust di Gounod; dopo la rappresentazione Maria comunica a Denza che per tutta la durata dello spettacolo è stata fissata da un uomo, Onorato Mazzucchetti, rampollo di una famiglia agiata.

Denza, che sentiva già prepotente il bisogno di essere amata, ne è entusiasta e commossa, e comincia a fantasticare in ogni momento sul suo innamorato, attendendo con pazienza gli sviluppi della vicenda. Sopporta i lavori domestici e la routine quotidiana con gioia, tutta presa dal suo sogno. Talvolta, a messa o per strada, Denza e Onorato si incrociano, scambiandosi intensi sguardi, finché, il giorno della processione della Madonna del Rosario, lui le palesa a voce i suoi sentimenti. Denza è felice, ma il tempo passa e non arriva alcuna domanda di matrimonio. Anzi, Mazzucchetti va a trascorrere un periodo di formazione in Francia. La giovane è sicura, nel suo cuore, che sia solo questione di tempo, ma negli anni si sposano la sorella e le due cugine, e lei è ancora sola.

Un giorno, Denza apprende dalla cugina Maria delle imminenti nozze tra Mazzucchetti e un'altra donna. Si spezza così il suo sogno e, avendo superato i 25 anni, è inoltre conscia dell'età avanzata, in ottica matrimoniale. Quando si fa avanti Scalchi, un benestante notaio quarantenne, Denza, pur non rimanendone particolarmente affascinata, accetta la sua mano, per sfuggire a un futuro da zitella e arrivare al tanto agognato matrimonio, ormai però sprovvisto dell'aura poetica di cui lo aveva rivestito.

Trasposizione televisiva

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Nel 1980 la Rai trasse dal romanzo uno sceneggiato televisivo in due puntate diretto da Gianni Bongioanni, con Erica Beltrami nel ruolo di Denza e Giuseppe Davì in quello di Onorato, e con la partecipazione di Laura Betti e Leda Celani.[1]

  1. ^ Sceneggiati e Fiction 1980-1982, su teche.rai.it. URL consultato il 30 luglio 2019.

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