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Ingresso di un tempio a Tōkyō modifica

Ingresso di un tempio a Tōkyō, è una preparazione a chiaroscuro su tela (114 cm x 146 cm) di Antonio Fontanesi. L’opera, realizzata tra il 1878 e il 1879, è conservata nei Musei Civici di Reggio Emilia.

Storia modifica

Ingresso di un Tempio a Tokyo
 
AutoreAntonio Fontanesi
Data1878-1879
Tecnicapreparazione a chiaroscuro su tela
Dimensioni114×146 cm
UbicazioneMusei Civici di Reggio Emilia

Nel 1876 Antonio Fontanesi parte per il Giappone per portare nel paese del Sol Levante la grande tradizione della pittura e dell’arte europea. L’artista aveva infatti ottenuto una cattedra presso la Scuola Statale di Belle Arti "Kobu Bijutsu Gakko" di Tōkyō, la prima scuola d’arte del Giappone istituita dal governo nell’ambito del processo di modernizzazione voluto dall’imperatore Mutsuhito nel primo periodo Meiji (1868-1912). Istituita come parte del Collegio imperiale di ingegneria, la Scuola doveva favorire attraverso l’uso delle belle arti il commercio e l'industria. Il Giappone dopo duecento anni di isolamento si era aperto all’influenza occidentale e Fontanesi era stato chiamato insieme ad altri artisti italiani a insegnare le tecniche artistiche occidentali presso la Scuola Statale di Belle Arti. L’insegnamento dell'artista suscita immediatamente grande entusiasmo nei primi pittori a olio giapponesi come Hosui Yamamoto e Asai Chū (1856-1907), che sarebbe diventato uno dei più importanti pittori giapponesi legati allo stile occidentale. Oltre a insegnare le tecniche del carboncino, del pastello, la pittura a olio e il ritratto dal vivo, che in quel periodo storico erano ancora sostanzialmente sconosciute in Giappone e in Asia, Fontanesi introduce il realismo europeo nell’arte giapponese attraverso l'insegnamento della prospettiva e del disegno anatomico. Si ritiene tuttavia che l’insegnamento più importante di Fontanesi agli artisti giapponesi sia stato il chiaroscuro, tecnica artistica sviluppata e interpretata con soluzioni originali dai primi pittori di stile occidentale del Sol Levante. Costretto a tornare in Italia nel 1878 per malattia, Fontanesi lascia la Scuola Statale di Belle Arti di Tōkyō, che chiude successivamente nel 1883 a causa dei limiti imposti dalle idee nazionaliste all'influenza occidentale nell'arte.

Descrizione modifica

L'opera è stata realizzata tra il 1878 e il 1879 sulla base di memorie e schizzi dell'artista dopo il suo ritorno in patria dalla permanenza in Giappone, dove si era recato nel 1876 per insegnare nella Scuola Statale di Belle Arti di Tōkyō. Si tratta tuttavia di un'opera rimasta incompiuta a causa della morte dell’artista nel 1882. La resa prospettica dei piani e l’impianto monumentale della scena sottolineano la formazione di scenografo dell’artista e la sua abilità compositiva. Nell’opera sono raffigurati una donna giapponese che si affaccia sulla soglia del tempio mentre tiene tra le mani un ombrellino e due figure maschili, rialzate a biacca, una di tre quarti e una di spalle. Rispetto a quest’ultima figura maschile si ritiene che l’artista abbia preso a modello un suo disegno che rappresenta un Samurai in costume da Cerimonia (Torino, Gam- Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea). Complessivamente l’opera si caratterizza per un tono quasi monocromo e un segno sintetico, che probabilmente sottolineano l’influenza esercitata sull'artista della linearità dell’arte giapponese.

Bibliografia modifica

  • Aspettando Fontanesi. L'Ingresso di un tempio giapponese e la collezione d'arte orientale di Credem, dossier della mostra a cura di O. D'Albo, Reggio Emilia, Palazzo Spalletti Trivelli, 1 febbraio - 15 marzo 2019.

Collegamenti esterni modifica