Utente:AnnarosaSpina/Sandbox

Guido Somaré

modifica

Guido Somaré (Milano,1923 - Milano, 2003) è stato un pittore italiano.

Somarè era figlio dello storico e critico della Pittura Italiana dell’Ottocento Enrico Somaré, e nipote per parte di madre di Cesare e Guido Tallone, protagonisti della Scapigliatura e della Ritrattistica lombarda a cavallo fra Ottocento e Novecento. Dopo il diploma all'Accademia di Belle Arti di Brera, con i compagni Carlo Carrà e Achille Funi, ha frequentato i corsi di Architettura al Politecnico di Milano. Guido e il fratello Sandro, anche lui pittore, appartenevano a un ambiente familiare che ha stimolato la loro fantasia e creatività. Soprattutto i continui traslochi e spostamenti familiari hanno influenzato molto la loro poetica che si concentrava in particolare sui temi della luce, dello spazio e del tempo[1]. I due fratelli sono stati testimoni di un’epoca culturale milanese estremamente vivace che ruotava attorno al Bar Jamaica, di cui sono stati assidui frequentatori e dove negli anni Cinquanta del Novecento, si riunivano tutti gli artisti e intellettuali. All'inizio della sua produzione, Guido Somaré si è avvicinato al movimento dello Spazialismo e soprattutto agli amici e colleghi Gianni Dova e Cesare Peverelli. Nel 1957 alla Galleria del Naviglio a Milano inaugura la sua prima personale. Guido Somaré vive il riconoscimento artistico europeo e internazionale. Viene, infatti, invitato a esporre nel 1960 nella Galleria Betty Parsons di New York[2]. É ritornato nel 1963 di nuovo a Milano, con una sua personale alla Galleria Galatea. Questi sono stati gli anni dei primi riconoscimenti come il Premio della Fondazione Michetti a Francavilla, l'invito alla Parsons di New York e la mostra del 1968 alla Galleria Milano, fondata dal padre. Di fatti, Enrico Somarè fonda la galleria nel 1928, chiusa poi per l'avvento della seconda guerra mondiale. Nel 1964, Guido e Sandro Somaré assieme a Gianni Dova Aldo Bergolli e Mario Rossello riaprirono la Galleria Milano in Via della Spiga, con la presentazione della loro prima mostra di Emilio Tadini. La Galleria, presa in gestione dai due fratelli sarà un contributo importante per la scena artistica-culturale milanese e nazionale. Nel 1971 ha realizzato la pittura murale commissionata dall'Unione dei Commercianti di Milano, che viene poi restaurata dall'architetto Eugenio Gerli. Nel 1974 ha decorato le pareti dell'ospedale di Teheran. Questo intervento, ha richiamato l'attenzione dal principe Turky Abdul Aziz che, tra il 1981 e il 1984, lo invita a decorare su vetro e metallo numerosi interni di abitazioni a Gedda e Riyadh.[3]

Successivamente l'artista si è dedicato alternativamente alla pittura e all'attività di incisione e illustrazione. Di fatti, ha illustrato numerosi testi letterari fra i quali, Memorie di Casanova. Ritornando poi alla pittura con una personale alla Galleria Daverio, riscuote grande successo. Nel 1996 segue la mostra alla Compagnia del Disegno, che espone le sue opere risalenti agli anni Settanta sino all'anno corrente della stessa mostra, che viene presentata da Osvaldo Patani.[4]

I dipinti di Guido Somaré ritraggono le case borghesi abitate da giovani ragazze. Il tema della donna, analizzato da un punto di vista psicologico, sarà una costante della sua produzione artistica dagli anni Settanta fino alla sua morte, alternato a quello della natura, del paesaggio e della città di Milano.

Guido Somaré muore nel 2003.

Nel 2006, alla Rotonda della Besana, Milano dedica a lui e al fratello, una grande mostra antologica con più di cinquanta loro opere dal titolo “Guido e Sandro Somarè. Distanza e prossimità”.[5]

  1. ^ Guido Somarè, un vero gentiluomo – Not Only Magazine, su www.notonlymagazine.it. URL consultato il 19 marzo 2020.
  2. ^ Guido e Sandro Somarè, su guide.supereva.it. URL consultato il 19 marzo 2020.
  3. ^ Guido e Sandro Somarè. Distanza e prossimità. - di Nicoletta Pallini, Mazzotta Editore (2006).
  4. ^ Guido e Sandro Somarè. Distanza e prossimità. Milano - di Nicoletta Pallini, Mazzotta Editore (2006).
  5. ^ Michela Moro, I fratelli Somarè: Milano raccontata col garbo dell’arte, su ilGiornale.it, 4 giugno 2006. URL consultato il 19 marzo 2020.