Obiettivo n.4: Educazione paritaria e di qualità

"Promuovere un'educazione di qualità, inclusiva e paritaria e garantire opportunità di apprendimento permanente per tutti"[1]

Sono stati compiuti grandi progressi in merito all'accesso all'educazione di bambini e bambine, soprattutto nella scuola primaria. Nonostante ciò, se il tasso di sviluppo non dovesse raddoppiare in 43 Paesi, almeno 22 milioni di bambini non potrebbero accedere a un'istruzione prescolare.[2]

Accesso all'educazione non vuol dire sempre educazione di qualità, così come non garantisce sempre che i bambini portino a termine gli anni della scuola primaria. Si riscontra tutt'ora una mancanza di alfabetizzazione in 103 milioni di giovani nel mondo, di cui il 60% di sesso femminile. Inoltre, in almeno 1 nazione su 4, più del 50% dei bambini non riesce ad acquisire le conoscenze matematiche di base entro la fine della scuola primaria. Mentre, in 1 nazione su 3, questa acquisizione non viene raggiunta nemmeno entro la fine della scuola secondaria di primo grado[2].

Il primo target dell'obiettivo n.4 è quello di garantire entro il 2030 un'educazione primaria e secondaria completamente libera, paritaria e di qualità per tutti i bambini e le bambine del mondo.

Purtroppo, i progressi sono difficili da quantificare: i dati disponibili per 3/4 dei Paesi sono insufficienti o totalmente inesistenti, rendendo difficile monitorare gli sviluppi nell'ambito dell'educazione di qualità (primo target di questo obiettivo), dell'educazione prescolare (secondo target) e di un ambiente educativo efficace[2]. Questa mancanza di dati rende difficile un'analisi efficiente che possa identificare i bambini maggiormente a rischio di essere lasciati indietro.


Obiettivo n.5: Parità di genere

Obiettivo 5 per lo sviluppo sostenibile: Parità di genere e emancipazione femminile

"Raggiungere la parità di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze"[3]

L'Onu afferma che "la parità di genere non è solamente un diritto umano fondamentale, ma una condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace"[3]. Garantire a donne e ragazze un accesso paritario all'educazione, alla sanità, a un lavoro dignitoso, così come ad una rappresentanza nei processi decisionali politici ed economici, darà nuova linfa vitale all'economia sostenibile, apportando benefici su larga scala alla società e all'umanità. Ben 143 nazioni hanno inserito il diritto di uguaglianza tra uomo e donna nelle loro Costituzioni già a partire dal 2014. Tuttavia, altre 52 sono rimaste silenti, a dimostrazione che ancora in troppe nazioni vige la disuguaglianza a livello sociale e normativo. Nonostante quello della parità di genere sia un obiettivo a sè stante, molti altri obiettivi dell'Agenda 2030 potranno essere realizzati solo quando le necessità della donna saranno considerate alla pari di quelle dell'uomo. Tra le questioni urgenti da affrontare riguardanti unicamente la sfera femminile ci sono le pratiche tradizionali che ne ledono la sfera privata, quali le mutilazioni genitali femminili.

La percentuale di matrimoni precoci ha registrato un calo negli ultimi decenni. Nonostante ciò, non c'è ancora un solo Paese che sia sul punto di eliminare completamente questa pratica e raggiungere i target prefissati dall'obiettivo n.5 entro il 2030[2]. Se le tendenze attuali rimarranno immutate, tra il 2017 e il 2030 150 milioni di ragazze si sposeranno prima di compiere i 18 anni di età[2]. Nonostante la pratica delle spose bambine sia 4 volte più diffusa tra le classi sociali meno abbienti rispetto a quelle benestanti, è necessario che le nazioni accelerino i progressi in tutti i gruppi sociali, in modo tale da eliminare il fenomeno delle spose bambine entro il 2030[2].

Il raggiungimento della parità di genere richiederà delle normative vincolanti che promuovano l'emancipazione femminile e l'inoppugnabile necessità di un'educazione secondaria per tutte le ragazze[4]. I traguardi di questo obiettivo mirano alla scomparsa della discriminazione di genere e all'emancipazione delle donne anche attraverso la tecnologia[3]. Molti sostengono anche l'importanza dell' "ascoltare le donne", in quanto un cambiamento radicale può essere ottenuto solo con la loro partecipazione attiva. Sono le loro priorità a dover determinare le priorità di questo obiettivo. Le donne dovrebbero essere viste non come beneficiarie del cambiamento, bensì come agenti attivi dello stesso. Coinvolgerle nella costruzione di un mondo sostenibile e paritario è cruciale[5].

Il World Pensions Council (WPC) ha sottolineato il ruolo trasformazionale che le quote rosa all'interno dei consigli di amministrazione possono ricoprire in questo campo, designando il 2018 come un anno cruciale, in quanto "Mai prima d'ora le società fiduciarie dei fondi pensionistici si erano mostrate tanto disponibili a contribuire economicamente agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell'Onu, in particolar modo per raggiungere parità di genere e rendere possibile l'emancipazione di tutte le donne e le ragazze"[6].


Obiettivo n.6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari

Esempio di servizi igienici accessibili a tutti: Servizio igienico scolastico (IPH school and college, Mohakhali, Dhaka, Bangladesh)
Esempio di servizi igienici inadeguati: latrina a fossa senza seggetta a Lusaka, in Zambia

"Garantire a tutti l'accessibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e dei servizi igienico-sanitari".[7]

L'obiettivo n.6 dello sviluppo sostenibile conta 8 target e 11 indicatori, necessari per monitorare i progressi nell'ambito degli obiettivi. Il termine ultimo per il raggiungimento di quasi tutti i target è prefissato per il 2030, mentre solo per un target il termine è anticipato al 2020[8].

I primi 3 target riguardano la fornitura di acqua potabile e i servizi igienico-sanitari.[7] 6 persone su 10 a livello mondiale vivono senza delle adeguate strutture igienico-sanitarie, mentre 3 persone su 10 non sono raggiunte da un adeguato rifornimento idrico.[2] Acqua potabile e servizi igienici puliti evitano la diffusione di malattie e aumentano la produttività economica della società. Frequentare la scuola o il posto di lavoro senza disagi risulta fondamentale per garantire il successo delle attività scolastiche e lavorative, e proprio per questo la presenza di servizi igienici in questi luoghi è stata inserita tra i target da realizzare. Sono necessari dei servizi igienico-sanitari equi per rispondere alle esigenze specifiche di donne, ragazze e persone che si trovano in situazioni di vulnerabilità, come anziani o individui con disabilità. L'implementazione di impianti sanitari sostenibili è fondamentale anche per porre fine alla defecazione all'aperto e, in questo modo, preservare al meglio le risorse idriche.

Per porre fine alla defecazione all'aperto sono necessari servizi igienici e sanitari per 2,6 miliardi di persone, che devono adottare un cambiamento anche nelle modalità d'uso[9]. Una misura del genere potrà essere adottata solo attraverso la cooperazione dei governi, delle società civili e dei settori privati[10].

L'indicatore principale per il target dei servizi igienico-sanitari è "la percentuale di popolazione che utilizza servizi igienico-sanitari adeguati, compresi di lavabo, sapone e acqua"[11]. Tuttavia, nel 2017, ancora 2/3 delle nazioni non raggiungono gli standard minimi imposti dall'indicatore per quanto riguarda la presenza del lavabo, di acqua potabile e servizi igienici.[12] Il Joint Monitoring Programme (JMP) ha riportato la mancanza di accesso a servizi igienico-sanitari adeguati per 4,5 miliardi di persone[9]. Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030, 1/3 delle nazioni, tra cui Brasile, Cina, Etiopia, India, Indonesia, Nigeria e Pakistan, dovrà accelerare i propri progressi e porre fine alla defecazione all'aperto.[2]

La Sustainable Sanitation Alliance (SuSanA) si sta attualmente impegnando per il raggiungimento di questo obiettivo.[13] [14] Secondo l'organizzazione, tutti gli obiettivi dell'Agenda 2030 sono interconnessi, tanto che non se ne potranno realizzare molti se prima non si renderanno accessibili a tutti acqua pulita e sistemi igienico-sanitari.


Obiettivo n.7: Energia pulita e accessibile

"Garantire a tutti l'accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni".[15]

Gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 includono l'accesso a sistemi di energia economici e affidabili, oltre che l'incremento della quota di energia rinnovabile nel consumo globale di energia. Questo rende necessario un miglioramento dell'efficienza energetica e un potenziamento della cooperazione internazionale, in modo da agevolare l'accesso alle tecnologie pulite e incrementare gli investimenti nelle infrastrutture di energia rinnovabile. Delle attenzioni di riguardo vengono riservate alla costruzione di infrastrutture di supporto per i Paesi meno sviluppati, le piccole isole e i Paesi in via di sviluppo senza sbocchi sul mare[15].

Nel 2017, solo il 57% della popolazione mondiale utilizza carburanti e tecnologie pulite come fonti primarie di sostentamento, una percentuale molto lontana dal 95% prefissato dall'agenda 2030. [2]