Geografia fisica modifica

Il comune di Morro d’Alba è uno dei comuni della provincia di Ancona ed ha una superficie di 19,12 kmq.[1][2] Si trova situato su di un colle a 199 metri di altitudine posto ad una distanza intermedia tra i centri di Jesi e Senigallia e dunque tra le valli dei fiumi Esino e Misa che percorrono rispettivamente le due città. La distanza stimata dal mare è di circa 10 chilometri e si può ben scorgere dal panorama offerto dal castello che mostra proprio l’esempio del paesaggio tipico delle Marche dove le coltivazioni ordinate e i colori cangianti secondo le stagioni sfumano fino all’azzurro del mare da una parte, mentre sullo sfondo opposto la catena degli Appennini fa da cornice.

 

Il comune è parte dei Castelli di Jesi e della Valle del Triponzio, uno dei maggiori affluenti del fiume Esino.[3] Proprio la presenza dell’acqua infatti ha reso possibile la formazione dei primi insediamenti in questi territori. Molti sono infatti i pozzi, rinvenuti anche negli ambienti ipogei del castello, e molte sono le fonti come la Fonte del Re che era una fonte che si trovava nei pressi della frazione di Sant’Amico dove probabilmente si sono stanziate le prime comunità e che trae il nome dalla scoperta del medaglione de re dei Goti Teodorico risalente probabilmente al 500 e che si trova oggi al Museo Nazionale Romano. La presenza di Goti e Longobardi è inoltre attestata in alcuni toponimi e nel culto di San Michele Arcangelo, tutt’oggi patrono del paese e rappresentato anche nello stemma del comune.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Il comune di Morro d’Alba fa parte dell’associazione Borghi più belli d'Italia ed è uno dei borghi più suggestivi delle Marche; questo conserva ad oggi numerose testimonianze del suo passato quali la cinta muraria e il camminamento interno "La Scarpa", i sotterranei, il Palazzo comunale, la chiesa di San Gaudenzio e quella della Santissima Annunziata.

 


Architetture religiose modifica

Chiesa di San Gaudenzio modifica

 
Chiesa di San Gaudenzio Morro d'Alba

La Chiesa di San Gaudenzio è collocata all’interno delle mura e caratterizzata da ricchissime decorazioni parietali e da un pavimento in pietra del Furlo bianca e rosa. Al suo interno sono presenti diverse tele tra cui un esemplare di ‘Ultima Cena’ (1735) appartenente a Giovanni Francesco Ferreri e ‘Il battesimo di Gesù’ (1941) di Ciro Pavisa che è una copia dell’omonima tela eseguita da Andrea Verrocchio con alcuni suoi collaboratori tra cui Leonardo da Vinci.[4]

Chiesa della Santissima Annunziata modifica

La Chiesa della Santissima Annunziata venne eretta nel 1670 ed era nota alla popolazione come Chiesa di Santa Teleucania poiché qui nel 1819 i fratelli don Angelo e don Francesco Remedi avevano esposto al pubblico la salma della santa martire ottenuto a Roma. Oggi è usata come auditorium nel quale si organizzano congressi, concerti e mostre.[5]

Architetture civili modifica

Camminamento "La Scarpa" modifica

 

Il camminamento ‘La Scarpa’ definisce la peculiarità del borgo stesso racchiudendolo all’interno delle sua mura. Si tratta dell’antica fortezza medievale costruita proprio a scopo difensivo probabilmente già dal XIII secolo e che nel tempo ha subito numerose modifiche riscontrabili ancora oggi sulla struttura.[6]

Palazzo Comunale modifica

Il Palazzo Comunale si trova all'interno del castello ed è stato realizzato tra 1763 e 1775. Nella sua sala consiliare sono presenti oltre che dei semibusti dedicati ai benefattori della città, anche alcune opere di autore ignoto quali la 'Vergine immacolata tra San Michele Arcangelo e San Benedetto' e 'San Michele Arcangelo e il demonio', entrambe risalenti alla fine del XVII secolo. Vi è anche una pala d’altare di Claudio Ridolfi, pittore di origine veneta attivo nelle Marche che si chiama 'Incoronazione della Vergine e i santi Francesco Bonaventura, Michele Arcangelo, Domenico Giuseppe' del 1630 circa.[7]

Museo Utensilia modifica

E' ubicato presso "La Scarpa" che non è altro che il vecchio camminamento di ronda della fortezza. Il Museo si trova in questa sede dal 2008 ed espone una collezione ragionata di oggetti appartenenti alla cultura mezzadrile che ha caratterizzato questo territorio per anni. Venne inaugurato nel 1986 per volontà di Sergio Anselmi allora direttore del museo di storia della Mezzadria di Senigallia ed era allestito presso i locali dell’ex scuola media di Morro d’Alba.

Ad oggi è composto da otto sale situate negli ambienti del castello. In una di queste sale vi è un cannone di bottega napoletana fuso nel 1851 e che venne conquistato in battaglia dal Re Vittorio Emanuele II contro Carlo III di Borbone. Si trova qui perché è stato donato dal Museo storico nazionale di Artiglieria di Torino nel 1862 per far esercitare la locale Guardia Nazionale nonché poi anche per festeggiare qualche ricorrenza. Oggi lo troviamo in questi ambienti perchè non venne donato a titolo gratuito, bensì in cambio della cessione da parte del Comune di Morro d’Alba al Museo dell’Artiglieria di Torino della più antica bombarda italiana nota fino ad oggi, realizzata in un unico pezzo di ferro battuto, risalente probabilmente al XIV secolo e rinvenuta proprio qui durante i lavori di recupero delle grotte assieme a tre mascoli.[8]

Eventi modifica

Numerose sono le tradizioni e le manifestazioni di Morro d'Alba tra cui ricordiamo la “Sagra del Lacrima” in occasione della prima domenica di Maggio in cui troviamo stand gastronomici e degustazione del vino DOC Lacrima di Morro d’Alba, la festa tipica del borgo ossia il “Cantamaggio” che si tiene la terza domenica di Maggio quando in piazza viene piantato l’albero del maggio e gruppi di cantori del paese e dei dintorni portano di casa in casa il canto rituale di questua che si conclude con la danza del saltarello e l’offerta di doni alimentari da parte dei padroni di casa. La festa termina il 31 Maggio con il rogo dell’albero in piazza per allontanare la negatività. Il 10 Agosto inoltre si tiene la manifestazione “Calici di Stelle” promossa dall’Associazione Nazionale Città del Vino di cui Morro d’Alba fa parte, durante la quale si potranno gustare il Lacrima e altri prodotti gastronomici locali morresi assistendo ad intrattenimenti musicali; e infine il terzo sabato e la terza domenica di Ottobre si tiene la “Festa del Lacrima e del Tartufo di Acqualagna” con stand gastronomici a tema, intrattenimenti musicali e varie attività.

Il comune di Morro d’Alba è inoltre dotato di aree camper e altre strutture ricettive ed è attraversato da diversi tipi di itinerari turistico-culturali realizzati nell’ambito dell’iniziativa Leader quali: la via del sole che partendo da Jesi tocca vari centri collinari i cui campi esposti a mezzogiorno favoriscono la coltura della vite e la produzione di pregiati vini DOC tra cui il Lacrima stesso, due differenti percorsi per gli appassionati di mountain bike, un itinerario dedicato a passeggiate a cavallo e infine l’itinerario storico-culturale che tocca i più interessanti siti storici, architettonici, artistici e museali della zona.[9][10]

  1. ^ Morro d'Alba: Clima e Dati Geografici, su comuni-italiani.it.
  2. ^ Morro d'Alba, su tuttitalia.it.
  3. ^ Sistema Museale Provincia di Ancona (a cura di), Guida di Morro d'Alba. La storia, l'arte, i musei..
  4. ^ Carlo Vernelli, Il patrimonio Storico e Artistico di Morro d'Alba.
  5. ^ Carlo Vernelli, Il Patrimonio Storico Artistico di Morro d'Alba.
  6. ^ Le Mura delle Marche - Morro d'Alba.
  7. ^ Carlo Vernelli, Il Patrimonio Storico-Artistico di Morro d'Alba.
  8. ^ Sistema Museale Provincia di Ancona (a cura di), Guida di Morro d'Alba. La storia, l'arte, i musei..
  9. ^ Sistema Provinciale Provincia di Ancona (a cura di), Guida di Morro d'Alba. La storia, l'arte, i musei..
  10. ^ Comune di Morro d'Alba - Eventi, su morrodalba.com.