Utente:DedaloNur/Sandbox16

I Giganti di Mont'e Prama (Sos gigantes de Monti Prama in lingua sarda[1]) sono sculture nuragiche a tutto tondo. Sono state trovate casualmente in un campo nel marzo del 1974 in località Mont'e Prama nel Sinis di Cabras, nella Sardegna centro-occidentale. Le statue sono scolpite in arenaria gessosa locale, la loro altezza varia tra i 2 e i 2,5 metri. Come numerosi Bronzetti raffigurano arcieri, spadaccini, lottatori.

Insieme alle statue furono rinvenute sculture raffiguranti Nuraghi, oltre che numerosi betili del tipo "oragiana",[2] tipico manufatto artistico presente nella esedra delle tombe dei giganti.[3]

Il complesso scultoreo ricomposto in seguito al restauro è costituito da almeno trentotto sculture di cui cinque arcieri, quattro guerrieri, sedici pugilatori, tredici modelli di nuraghe.

Le statue furono trovate spezzate in numerosi frammenti, probabilmente distrutte volontariamente, in connessione ad una vasta Necropoli costituita attualmente (2021) da circa 150 sepolture. Nelle tombe a pozzo furono sepolti in postura assisa dei giovani individui, quasi tutti di sesso maschile e dalla muscolatura molto sviluppata, fatto che, in connessione alla iconologia della statuaria ne sottolinea l'appartenenza al ceto dei guerrieri o comunque degli aristocratici; in diversi casi all'interno delle tombe sono stati rinvenuti diversi frammenti di statue e sculture. L'associazione dei frammenti con i resti osteologici consente di datare le statue tramite il metodo del Carbonio 14. Altri reperti in grado di fornire indicazioni cronologiche sono le ceramiche ed in un solo caso uno scarabeo egizio di età Ramesside.

A seconda delle ipotesi, la datazione dei Kolossoi – nome con il quale li chiamava l'archeologo Giovanni Lilliu – oscilla dal IX secolo a.C. o addirittura all'XI secolo a.C., ipotesi che in ogni caso fa di Monte Prama il complesso di statue a tutto tondo più antico e numeroso di Europa e del bacino occidentale del Mediterraneo, in quanto antecedenti ai kouroi della Grecia antica, seconde soltanto alle sculture egizie.[4]

Attualmente diversi reperti ceramici e diverse datazioni ottenute col metodo C-14 indicano nel Bronzo Recente Nuragico (XII secolo a.C.-XIII secolo a.C.) l'inizio della Necropoli. L'ultima inumazione nuragica è datata al IV sec. a.C. contestuale alla conquista Cartaginese della Sardegna e di poco antecedente alle numerose ceramiche e tombe Puniche collegate alla distruzione e alla discarica delle statue.

Il sito oltre ad essere attorniato da numerose vestigia nuragiche (villaggi, Nuraghi), potrebbe risultare essere l'emergenza di un più vasto insediamento; le prospezioni geofisiche permesse dall'utilizzo di un georadar di avanzata concezione hanno permesso di individuare altre numerose tombe, forse altri giacimenti di statue, nonché altre strutture probabilmente templari; ad oggi tali evidenze non sono state ancora indagate.

Dopo quattro campagne di scavo fra il 1975 e il 1979, i 5.178 frammenti rinvenuti – tra i quali 15 teste, 27 busti, 176 frammenti di braccia, 143 frammenti di gambe, 784 frammenti di scudo – vennero custoditi nei magazzini del Museo archeologico nazionale di Cagliari per trent'anni; solo alcuni dei primi frammenti vennero esposti in un ala del Museo di Cagliari; in generale la scoperta fu trascurata per decenni come asserì Giovanni LIlliu, tra i più grandi studiosi della ricerca archeologica nuragica.[5]

Con lo stanziamento dei fondi nel 2005 da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e della Regione Sardegna, le statue sono state ricomposte dai restauratori del Centro di Conservazione Archeologica di Roma, coordinati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro, presso i locali del Centro di restauro e conservazione dei beni culturali presso Sassari.

Dopo quattro decenni di stasi nel 2014, in seguito e grazie alle campagne geofisiche le università di Sassari e Cagliari ripresero gli scavi ottenendo la scoperta di nuove tombe e statue (vide infra).

  1. ^ Sardegna Cultura, Sos gigantes de Monti Prama. URL consultato il 12 giugno 2015.
  2. ^ Particolari betili con incavi quadrangolari nella parte superiore. Devono il loro nome alla tomba dei giganti di Oragiana, Cuglieri (OR). Fanno parte della categoria dei betili "a mammellari" e betili "ad oculari" a seconda che mostrino in rilievo delle bozze tipo mammelle (tomba dei giganti di Tamuli) o invece dei fori circolari o quadrangolari (tomba dei giganti Oragiana). Quelli rinvenuti a monte Prama sono a doppia fila di incavi.
  3. ^ Antonio Meloni, Giganti di Mont'e Prama verso Cabras e Cagliari [collegamento interrotto], in La Nuova Sardegna, 23 novembre 2011. URL consultato il 15 marzo 2014.
  4. ^ Valentina Leonelli, Luisanna Usai, Restauri Mont'e Prama, il mistero dei giganti, su Archeo. Attualità del passato, 323, gennaio 2012, Archaeogate, 2012, 20-33. URL consultato il 30 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2014).
  5. ^ Giovanni Lilliu, Quella scoperta di 31 anni fa, in La Nuova Sardegna, 23 Giugno 2005.