Andamento numero soci Wikimedia Italia

Roma nun fa 'a stuupidaa staseraa modifica

dai nostri inviati leoman3000 e JR (Comunicazione di servizio: i quali sono invitati a sintetizzare, AKA almeno dimezzare, questa parte pena un intervento di imperio dell'owner.. :-P )

Capitolo 1: il Linux Club modifica

Era il 10 febbraio 2007, arrivai in Via Libetta intorno alle 12.20 cercando di dribblare la pioggia e le pozzanghere che giacevano all'ingresso del Linux club. Vi entrai armato di portatile e mozzarelle pugliesi (nella fattispecie nodini andriesi). Rimasi fermo tipo pesce lesso con il portatile e le buste dei latticini in mano, fino a quando non vidi, accanto ad una porta in fondo (molto in fondo) la dicitura "sala 2".

Ad ogni modo, "sento le voci". Erano le entità chiamate "Wikipediani". Riconobbi Frieda. Allora, citando Elio, "mi presento, faccio un vento e vi cambio il clima":

«Leonardo Man****, ovvero Leoman3000 da Canosa.»

Accoglienza trionfale. Mancava solo la standing ovation. Sannita immediatamente mi fornì il "beedg" - cartellino riconoscitivo è troppo complicato - ), seguito a ruota da Frieda, kiado, gvf e Cloj.

Strinsi la mano a tutti quanti e mi presentai per la seconda volta a Cloj, che, sicuramente avrà pensato: "ma 'nvedi che rimbambito. Se questa è la classe dirigente del domani stiamo messi bene...". Le sorprese per me non erano finite: qualcuno, senza scoprire il... badge, si fa conoscere come "ligabo", forse con l'intenzione di crearmi imbarazzo, vista la mia sfuriata del giorno prima - echecacchio, siamo esseri umani... -. Il mio pensiero non fu "uhm, si è sbarbato ed è dimagrito", ma "ecco, un sockpuppet nella vita reale!". Ebbi il mio primo contatto con Jollyroger.

Assemblato il mio portatile in sole tre ore concessi la mia iscrizione al Gran Capo e consegnai i soldi in contanti (25€ + 5 di extra per usurpare una felpa - rivelatasi decisamente piccola) a Paginazero, ma in seguito ebbi presentimenti diffidenti.

Poco dopo arrivò il gruppo con le cibarie. Resterà un mistero, ma ad un certo punto si sentì un "CRACK!", ci girammo sincronizzati verso il centro stanza dove Gvf, dotato di bretelle nascoste da una felpa bordeaux, ruppe la spalliera della sedia rimanendo in bilico in attesa di una foto.

Dopo il banchetto, rigorosamente in piedi, a sorpresa giunsero Piero Montesacro e Lp. L'hard work ebbe inizio, ma non senza le 56 dosi cadauno di caffè. Come ammazzacaffè, il limoncello di gatto. Hard Work? Intervallato. Qualcuno si spremeva le meningi per riuscire a trovare, a tavolino, una soluzione per abbassare il quorum di elezione di sysop che, a causa di Snowdog, sarebbe arrivato a 130.000 utenti registrati (difatti, allo stato attuale, si deve mobilitare l'intera Valle d'Aosta per garantire l'elezione di un nuovo admin). Altri seguivano la partita Inghilterra - Italia di rugby: Sannita ruppe il silenzio:

«l'Italia ha fatto meta!»

Risultato finale? 24 - 7 per gli inglesi. Mai quanto l'arrabbiatura del sottoscritto per il pareggio della Juve: 2 gol rimontati in 5 minuti...

Per rilassarsi, un utente non meglio precisato (kiado) volle testare le capacità degli admin non radunanti, creando da sloggato la voce "Tricotillomania". Un miracolo culturale su come grattarsi in testa senza farsi uscire la forfora. Civvi, cum perizia, non esitò a cancellare il test (di caz). E, per fortuna, non bloccò l'account, altrimenti 18 persone si sarebbero ritrovate non più a patrollare, ma a) leggere l'enciclopedia; b) leggere l'andazzo flammante comunitario; c) tergiversare, girarsi i pollici, giocare a rubamazzetto; d) strozzare kiado.

A grande richiesta (mia), è partito l'inno wikipediano: "Fiky fiky" di Gianni Drudi si diffuse nell'aere della stanzetta continuamente vibrante a causa della metropolitana che ci passava sopra... Frieda, nel mentre, ballava e cantava, tentando di strozzarmi con la sciarpa che avevo addosso. Poco dopo fecero ingresso MM e Gianfranco/Ip anonimo/sn.txt/HVB. Quest'ultimo, su ordine di Frieda, proseguì nello strozzarmi, invitandomi anche all'eliminazione di una voglia di formaggio attribuita a Scarlett Johansson nella relativa voce.

 
Il patrolling di Senpai...

Fuori diluviava. Senpai che, liberatosi di Lamù, iniziò (non troppo) reconditamente a sfogliare i siti porno e fare strane allusioni (vedi foto).

Alle 19, la direzione si riservò di cacciarci: era la serata Depeche Mode. IO, sottolineo IO, avrei rinunciato al ristorante pur di passare la serata con sottofondo le canzoni del mio gruppo preferito e dove sicuramente ci poteva essere qualcuna con cui... beh, s'è capito. Congiurai con JR:

«cerchiamo di fare di tutto per andarci dopo cena.»

Potenzialmente si poteva. Tra l'altro, la direzione non ci avrebbe fatto pagare neanche un eventuale Negroni (quando ritroverò più a- una serata DM; b- fighe-che-indossavano-maglie-aderenti e conoscono le canzoni dei DM?)

Comunque, pioveva a dirotto. Ancora. Mi unii quindi a scrocco con Frieda e JR nella Jollyroger (la 206 di Frieda). Destinazione: Termini; Missione principale: prelievo di Pil56 e Joana; Missione secondaria: Ricarica al bancomat della Carta di Credito di GeiArr. La seconda missione fallì in modo poco dignitoso, con la ricarica che *non* riuscì (a ben 2 bancomat) e JR che ci provò con la voce registrata del numero verde pur di far riuscire l'operazione.

Capitolo 2: il ristorante modifica

Dopo 2 ore sotto il diluvio (perchééééé...), Frieda riuscì a trovare parcheggio per la Jollyroger, relativamente vicino al ristorante. Bisognava solo attraversare Piazza Navona, evitando anche in quel luogo le pozzanghere che si formavano tra i sanpietrini (o sampietrini? Vabbè). In 21 entrammo nel Ristorante omonimo di Piazza Pasquino, sicuramente gestito da laziali (leggendo alle spalle della cassa un "3 a 0: Mutarelli ve ci ha mannati...", lo si poteva dedurre). I romanisti iniziarono ad avere problemi di nausea.

Attenzione: Leoman3000 declina ogni responsabilità su ciò che sta scrivendo: è un commento assolutamente soggettivo che sembrerebbe valere solo per lui. Non intende in alcun modo screditare o pubblicizzare il suddetto ristorante.

Antipasto: fritto misto. 3500 calorie per grammo di roba commestibile non meglio identificata. Due primi in uno stesso piatto: ditaloni cacio & pepe e pennettine all'amatriciana. In realtà, erano 8 ditaloni con pepe e sale e pennettine con cotiche, sfoglie di cipolla e... sale. Secondo: Pseudo pollo più duro di una pietra miliare della Appia e alquanto salato con contorno di patate... salate. Per concludere, il dessert: mousse al cioccolato (salata) della consistenza di un mattone che s'incastra nel fondo dell'intestino. Il primo commento mio fu:

«mmm... mi ricorda la Merda d'artista

Eppure Sannita fu l'unico a gradirla. Il giorno dopo non si presentò causa febbre.

Io, Frieda, JR, Klaudio e Retaggio salutammo il resto della truppa, riattraversando Piazza Navona per ritornare alla Jollyroger. Retaggio doveva prendere l'ultima metro disponibile; Klaudio l'ultimo bus per il paese. Io, invece, dovevo andare a casa di mi' zia a Tuscolana. Erano le 23.30 (ed ero preso malissimo: niente Depeche Mode!) e Frieda sfidò intrepidamente, sorretta dal "navigatore" JR, ultimo modello ultraeconomico della Tom Tom, le paludi presenti nell'asfalto romano e la cosa peggiore: gli assatanati taxi romani! Commettendo millemila infrazioni come passare da una corsia d'incalanamento ad un'altra sotto semaforo rosso, esclamando

«Sono un taxi! Sono un taxi!!»

la provetta pilota accompagnò sul filo di lana Retaggio alla Metro del Colosseo e portò Klaudio nei pressi di Cinecittà sano e salvo. E infine me. Frieda mantenne la promessa del bacetto della buonanotte, mi lasciò prendere la felpa omaggio (la stessa che si rivelò poi piccola) e il portatile e conclusi la lunga giornata di sabato con il "beedg" ancora ben in mostra.

Capitolo 3: la torre dell'infamia modifica

La mattina successiva il sole dominava la Città Eterna, per nostra immane felicità. Senza sapere a cosa andavamo incontro. L'appuntamento era alle 10 sotto Palazzo Venezia. Arrivai puntualissimo alle 10.30 (portatevi due genitori tourist-fai-da-te in giro per Roma prima di lasciarli per il resto del giorno in balia di loro stessi...), trovando fortunatamente un gruppo corposo sotto il balcone di mussoliniana memoria. Alcuni del sabato mancavano; tra questi Frieda (ce l'aspettavamo sul suddetto balcone gridarci "Wikipedia-nni, armiamo-cci..."), JollyRoger, Gatto Nero, Senpai + Lamù. In loro assenza, con aria da "frega a me" da parte del gruppo, ci incamminammo verso il Campidoglio: primi 120 scalini per arrivare nella piazza del Marco Aurelio. MM, da buona sovrintendente autoctona, ci descrisse la composizione archeologica dell'edificio che si regge su mura ammuffite di 2000 anni prima sulla Rupe Tarpea. Nonostante ciò, gli uffici del Comune sono tutti lì (mah...). Mentre MM ci indicava i 4 ruderi sparsi nei Fori Imperiali, da cui si accedeva dalle spalle del Campidoglio, giungono i 5 ritardatari di cui sopra. Per loro era prevista la fustigazione pubblica che, per motivi evidenti di arterosclerosi (cit.) collettiva, non si è svolta. Ad ogni modo, i Wikipediani medi sembravano una comitiva in gita di 4o liceo: la prof spiegava sull'arco di Settimio Severo e gli "alunni" si dividevano rispettivamente nell'ascolto attento, nel fare foto, nel cazzeggio e nelle prese in giro; altri si perdevano tra le colonne in porfido. Dopo 2 ore di camminata sotto il sole cocente ma vento freddo (classico "fottuto" clima da raffreddore), con visite dettagliate della Curia romana (e qui aprirei una lunga parentesi: a che serviva ai Romani, alti in media 1.50 m, un edificio cubico, freddissimo, con poca acustica e alto e vuoto di 1000 m3? Personalmente ci avrei fatto un garage con soppalco; Frieda voleva riciclarla come "nuova sede di Wikimedia" - intesa come sua nuova residenza -), all'ara di Cesare e alla Basilica di Massenzio (credo). Mancava solo la chicca promessa da MM. Iniziò il totoscommesse:

«La foto col Centurione!»

«La Ferilli nuda!»

«Jimbo che si fa prendere a pomodorate vestito da clown!»

«La clinica di recupero Wikipediani Anonimi per i PCdipendenti!»

Niente di tutto questo. Dopo essere entrati a gruppi in un ascensore e aver trovato l'uscita di questo chiusa (sic) da una transenna, costringendo i tenaci Wikipediani a trovare vie alternative, MM pronunciò le seguenti parole:

«Cos'è che non può mancare in un raduno?»

Io, che ad un raduno non avevo mai preso parte, non potevo sapere inizialmente, ma la Torre delle Milizie che sovrastava la mia testa mi faceva intuire qualcosa di molto, molto poco rassicurante...

Avevo ragione: la cosa che "non poteva mancare al raduno" era la scalata di un qualche edificio. 287 gradini a piedi, di cui 64 a spirale, vennero scalati da 21 persone e un neonato (fortunato tra le braccia di papà). In cima alla torre iniziai ad avere spasmi, giramenti di testa e crisi di fame. Mi sentivo come Ivan Basso allo Stelvio due anni fa. Erano appena le 13.15 e pensavo due cose "Acquaaa", "Cibooo".
Comunque, feci una discreta foto al Quirinale e notai - insieme a gatto - che su un attico di fronte alla torre una domestica (forse) sradicava radici dalle siepi, appartenenti a chissà quale VIP (l'attico aveva come vista l'Altare della Patria, mica il pantano del Canale Cavour), molto interessante. Su altri attici più distanti, si pranzava tranquillamente (essì, si vedeva tutto!)

Finalmente, alle 15.30 (ri-sic!) iniziammo a mangiare ad un tiro di schioppo[1][2] dal Colosseo.

  1. ^ Schioppo metaforico, nessuno ha sparato.
  2. ^ Schiòppo: sost. m., arcaico: antica arma d'artiglieria il cui raggio di tiro è di oltre 400 km. locuzioni: ad un tiro di schiòppo: "a meno di 400 km di distanza"

Capitolo 4: Ciao! Ci vediamo! "tvb" pure a te! modifica

«E' meglio andare a mangiare in fretta, la mia fidanzata ha iniziato a pronunciare versetti strani...»

Ci recammo al ristorante orfani, tra gli altri, di Frieda e Jollyroger. Lamù, da parte sua, partecipò solo moralmente al pranzo, contrariamente alla previsione del suo compagno. Era già alquanto tardi, ma si mangiò bene. Tra le varie amatriciana, cacio e pepe, arrabbiata, da buon anticonformista optai per tortelli panna & prosciutto. Qualcuno mi ha poi accusato (giustamente) di essere "andato a Roma per mangiare emiliano". Tra frizzi e lazzi, foto e discorsi Wikipediani e non, passarono volando 3 ore. Era tempo di salutarci. Considerando che dovevo tornare al paese dopo circa ore tre e mezza di viaggio e che sarebbe stato meglio partire con un mero tramonto, m'incamminai con Gatto Nero verso la metropolitana, per uscirne a Numidio Quadrato. Insomma, facemmo io e gatto a piedi l'intera Via Cavour, lasciandoci alle spalle prima la fermata del Colosseo, poi la Cavour, per giungere a Termini. Con mio sommo terrore, scoprì lunedì che Vittorio Emanuele era la fermata della A più vicina... Comunque, in lotta con il tramonto, io e gatto intraprendemmo un discorso su Lamezia Terme nei vagoni della metro. Forse avevo le allucinazioni e credevo fosse la voce della cittadina su Wikipedia... A Numidio Quadrato finì la mia avventura Wikipediana romana. Stanco, ma soddisfatto (Per la cronaca, arrivai a casa alle 21.30 e sulla Roma - Napoli il traffico era assurdo; il giorno dopo mi toccò recuperare un'ottantina di pagine in cancellazione).