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Alessandro Zannier (Treviso, 7 Agosto 1971) è un artista visivo, compositore e musicista elettronico italiano noto anche con lo pseudonimo di Ottodix.

Biografia

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Dopo essersi diplomato in pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1996, Zannier inizia la sua carriera artistica negli anni novanta, con prime mostre tra Treviso e l'Ungheria[1]. In parallelo nasce la sua attività amatoriale come batterista, attraverso la quale fonda nel 2002 con Carlo Rubazer il progetto musicale Ottodix.

Carriera Artistica

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Le prime opere di grafica di Zannier sono state esposte tra il 1988 e il 1989 a Gubbio e a Treviso, dove ha collaborato con il gruppo "Syncronia". Nei primi anni novanta, ai tempi degli studi presso L'Accademia di Belle Arti di Venezia, sviluppa la sua personale ricerca artistica sotto la guida dell'artista Ennio Finzi. Sono di questo periodo le opere in tecnica mista tra scultura e assemblaggio pittorico che saranno presentate in mostre collettive a Mestre nel 1993 presso la galleria Einaudi. Con l'intensificarsi della sua carriera musicale, Zannier trascorrerà la seconda metà del decennio a ricercare una propria poetica figurativa, tornando a esporre con nuove opere nel gennaio 2000 a Treviso prima e a Pécs e Pacs in Ungheria dopo[2].
Nel 2002 realizza un'installazione per conto del Centro Esposizioni di Benalmadena (Malaga)[3].
Nel 2004 è invitato dall'Istituto di Cultura di Nairobi a partecipare al Wasanii International Workshop[4].
Nel 2005 presenta a Treviso l'installazione di assemblage e tecniche miste Fear Project - Generator[5], ricevendo ottime recensioni da Achille Bonito Oliva, mentre nel 2007 è tra i partecipanti alla Biennale Internazionale dell'Arte Contemporanea di Firenze[6] con l'opera "I-MAN".
Sempre nel 2007 partecipa a Murano(Venezia) alla collettiva "13x17" organizzata da Philippe Daverio.
Nel 2009 partecipa al Festival della Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo con la mostra Sogno di un Avatar[7], che include sia il precedente I-MAN che altre opere più recenti anch'esse ispirate alle relazioni nel mondo virtuale[8].
Nel 2012 partecipa a Napoli alla mostra collettiva internazionale Underscore, evento inaugurale del centro artistico Spazio Blanch[9].
Nel 2013, con una collettiva a Forte Mezzacapo (Mestre)[10], ha inizio il progetto "Chimera" che contraddistinguerà le produzioni artistiche degli anni successivi, rappresentando "una messa in scena di una decina di utopie fallite, di mostri e di zavorre generate dal '900"[11]. Nel 2014 porta nuove iterazioni di questo progetto a Treviso, Marsiglia e alla Biennale Cina-Italia di Pechino[12].

collegamenti esterni

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Sito ufficiale di Alessandro Zannier
Sito ufficiale di Ottodix, il progetto musicale di Alessandro Zannier
Scheda artista su Saatchi Art

  1. ^ Alessandro Zannier - Biografia, alessandrozannier.com, URL consultato il 19 agosto 2014
  2. ^ Spazio-paraggi: Alessandro Zannier - Fear Project, Abcveneto.com, 4 maggio 2005. URL consultato il 19 agosto 2014
  3. ^ Alessandro Zannier - Biografia, giovaniartisti.it. URL consultato il 19 agosto 2014
  4. ^ Saatchi Art: Zannier Alessandro, saatchiart.com, URL consultato il 19 agosto 2014
  5. ^ Una macchina per avere paura, exibart.it, 18 maggio 2005. URL consultato il 19 agosto 2014.
  6. ^ Artisti Partecipanti 2007, florencebiennale.org. URL consultato il 19 agosto 2014.
  7. ^ Mostre e Installazioni, festivalfilosofia.it, 18 settembre 2009. URL consultato il 19 agosto 2014.
  8. ^ Ottodix porta le notti di Oz al Festival della Filosofia, SkyMag, 18 settembre 2009. URL consultato il 19 agosto 2014.
  9. ^ Napoli, uno Spazio Blanch per ripartire, ilgiornaledellarte.com, 3 giugno 2012. URL consultato il 19 agosto 2014.
  10. ^ Puntate le arti!, fortemezzacapo.com, giugno 2013. URL consultato il 19 agosto 2014.
  11. ^ Ottodix - intervista by Nikita, rosaselvaggia.com, 18 aprile 2014. URL consultato il 19 agosto 2014.
  12. ^ Alessandro Zannier, cibiennale.org. URL consultato il 19 agosto 2014