Utente:F.Charlotte/Sandbox

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ORAZI (1906-1979)

ORAZI, nato nel 1906 (28 Febbraio) e deceduto nel 1979 (19 Gennaio), è stato un pittore dell' École Française [1], membro dell' École de Paris [2] (o, nouvelle École de Paris).    

A Parigi, egli installò il suo studio (il suo atelier) in Boulevard du Montparnasse sin dal 1934.[3] In effetti, Montparnasse aveva sostituito Montmartre come centro artistico ed intellettuale di Parigi. È documentato che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946-1947, egli si trasferì in un altro atelier - sempre nel quartiere di Montparnasse - che rimase lo stesso sino alla sua morte.

La sua produzione ha seguito un'evoluzione che lo spinse dal Figuratif all'Informel, dall'espressionismo all'astrazione: in questo contesto la sua opera fu sovente caratterizzata da effetti in rilievo, attraverso l'uso di materiali di natura diversa, più o meno sporgenti - Peinture en Relief -. Egli ritornò alla pittura figurativa nella sua ultima, breve, fase artistica.

ORAZI è il nome che egli adottò durante la sua carriera (pron. Fr.: Orasì), scritto in genere in lettere maiuscole per distinguersi da una serie di artisti, anche del medesimo albero familiare, attivi in Francia - sin dal XVIIo secolo - ed originari del Bolognese e dell'Italia Centrale.[4]    

Dal 1934 sino all'anno della morte, nel 1979, egli ha partecipato a una lunga serie di esposizioni, di cui molte furono quelle personali, soprattutto a Parigi ma anche in altre località della Francia, come pure in Italia ed Europa, America, Giappone. Vi sono state anche alcune mostre personali post mortem, dal 1980 al 2006.[5]

Successivamente, nel 2009, il fotografo e artista statunitense Peter H. Beard riprodusse nel ‘Calendario Pirelli’ di quell'anno quattro sue opere della fase Peinture en Relief : esse sono visibili nella Home Page del sito web dedicato a ORAZI e sono state riprodotte anche dalla rivista russa ‘Europa’.[6]

Biografia

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La formazione. La prima fase della carriera artistica.

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ORAZI seguì studi in lettere classiche, in particolare nei campi dell'estetica greca e romana, della storia dell'arte, della storia e filosofia, oltre a studiare pianoforte sin dall'infanzia e poi composizione e storia della musica. A partire dalla scuola secondaria si impegnò anche nella pittura e nello studio delle tecniche artistiche. Egli ebbe dunque una formazione approfondita nelle scienze umane e nell'arte, che avrebbe costituito una solida base per le sue successive esperienze artistiche. L'arte e la pittura sarebbero diventate la sua vocazione e la passione della sua vita, come notò la critica d'arte francese Hélène Parmelin nel 1980.[7]

Da giovane egli era costantemente in movimento, alla ricerca di nuove esperienze artistiche. Verso la fine degli anni 1920 era a Venezia ov'erano presenti artisti famosi quali Filippo del Pisis e Leonardo Dudreville; egli era bene integrato in quel milieu artistico; Dudreville lo considerava un suo pupillo[8] e, nel 1927, disegnò un suo bellissimo ritratto.[9] Successivamente, quando nel 1934 egli espose con una personale alla ‘Galleria Pesaro’, molto reputata a quel tempo, Dudreville scrisse la prefazione al catalogo.[10]

A Parigi, sin dal 1932, egli partecipò all'intensa vita intellettuale che fece del quartiere di Montparnasse il luogo d'incontro come pure di elaborazione di nuove teorie ed esperienze artistiche. Nel frattempo, suoi dipinti datati 1934 e 1935 furono esposti alla ‘Quadriennale d’Arte Nazionale’ di Roma e alla ‘Biennale’ di Venezia. Altri dipinti del 1936, 1937 e 1941 furono commissionati dalle fondazioni milanesi ‘Ospedale Maggiore’[11] e ‘Trivulzio’[12]; il compenso ricevuto (considerevole per l'epoca) prova che egli era un artista riconosciuto.

Nel 1937, la ‘Galerie de Paris’ organizzò una sua mostra personale[13]; nel 1937 e 1938 egli espose, sempre a Parigi, al primo e secondo Salon des Jeunes Artistes.[14]

I lavori di quegli anni, sino approssimativamente al 1945-1946, furono essenzialmente ritratti, nature morte, paesaggi, nei quali gli elementi distintivi della sua pittura erano già evidenti, soprattutto il posto predominante del colore nella rappresentazione fisica di oggetti e personaggi, e la linea che distilla le forme.[15]

La maturità artistica. La Peinture du Mouvement.

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Dopo gli anni della lotta antifascista, subito dopo il periodo della Liberazione, ORAZI fu tra gli artisti del neonato Salon de Mai, le cui mostre annuali divennero un importante appuntamento artistico parigino[16]; in tale milieu egli strinse con il pittore, litografo e designer Édouard Pignon un'amicizia profonda e destinata a mantenersi tutta la vita.[17] Al Salon de Mai egli espose regolarmente i suoi lavori, per oltre trent'anni, sino all'anno della sua morte. Nella nota introduttiva al Catalogo dell'esposizione del 1979, dal titolo « La volonté de Continuer », la sua scomparsa fu ricordata dal Presidente - Fondatore Gaston Diehl con queste parole: « tengo a a richiamare il ricordo di coloro che ci hanno recentemente lasciato [...] e più specialmente due pittori che furono tanto a lungo nostri fedeli compagni di cammino, ORAZI e BURTIN. ».[18]

Dalla fine degli anni Quaranta, ORAZI  si fece notare per un suo nuovo stile, che fu chiamato Peinture du Mouvement dal critico d'arte francese Jean-Pierre Pietri[19]: esso era infatti caratterizzato dalla ricerca sugli effetti dinamici del corpo umano in movimento, enfatizzata dalla forza del colore.[20] I dipinti di tale fase si collocano approssimativamente tra il 1948 e il 1956. Essi furono sovente commentati, e anche riprodotti, nelle colonne del giornale di cultura ed arte ‘Les Lettres Françaises’  che godeva di una notevole reputazione:  diretto  da Claude Morgan, esso era stato fondato negli anni della resistenza da Jacques Decour, fucilato dai Tedeschi e la cui memoria restava intensa nella vita intellettuale parigina.

La Peinture du Mouvement fu apprezzata dalla critica, a cominciare dai dipinti sulle corride a cavallo, uno dei quali venne esposto al Salon de Mai del 1949.[21] Altre opere, come la Charge des Carabiniers, del 1949 e la Baguarre à la sortie de l'usine, del 1950, raffiguravano le grandi sollevazioni operaie dell'epoca un pó in tutta Europa e vennero esposte a Parigi, alla sua personale organizzata dalla ‘Galerie Marcel Bernheim’ nel 1954. ORAZI rappresentò anche Roma Città Aperta, il film diretto da Roberto Rossellini considerato il manifesto del Neorealismo cinematografico e che aveva riscosso in Francia uno straordinario successo: la sua grande composizione, dal titolo Rome Ville Ouverte, fu esposta al Salon de Mai del 1950.[22] Inoltre, attraverso una  tempera di grandi dimensioni dal titolo L'Exode, egli dipinse un lungo convoglio di rifugiati fuggiti dall'invasione nazista: essa fu esposta a Parigi al Salon d'Automne del 1952.[23]

Un'altra serie di opere della Peinture du Mouvement, molto apprezzata dalla critica del tempo, fu quella dedicata al Circo con i suoi personaggi (clown, cavallerizze, atleti, ballerine, accompagnati dai loro animali): esse furono esposte al Salon de Mai, dal 1950 al 1952, al Salon d'Automne e alla Biennale de Menton del 1953, come pure alla mostra personale presso la ‘Galerie Marcel Bernheim’ di Parigi, già citata.[24] Infine, appartiene a questa fase artistica anche il gruppo di dipinti, degli anni dal 1949 al 1953, che rappresenta la vita e i lavori della civiltà contadina. In particolare, nella serie chiamata Cycle de la Sardaigne ORAZI raffigurò abitanti, costumi e tradizioni della Barbagia, ove trascorse alcuni mesi nel 1953: anch'essa fu esposta nel 1954 alla ‘Galerie Marcel Bernheim’ di Parigi, come pure al Salon d'Automne del 1954.[25] Nello stesso anno egli illustrò - per ‘Les Lettres Françaises’ - una novella di Italo Calvino che era stata tradotta in Francese.[26] Infine, in questo periodo ORAZI dipinse una serie di composizioni di grande dimensione che ricostruivano battaglie storiche ed i loro personaggi: alcune furono esposte al Salon de Mai del 1955 e 1956, al Salon des Indépendants del 1957, e alla galleria d'arte milanese ‘L'Annunciata’, nel 1959.[27]

I dipinti sul Messico. I paesaggi di Parigi.

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ORAZI era molto interessato allo studio del paesaggio e della natura nelle sue forme ancora incontaminate. Negli anni Cinquanta dipinse un gruppo di paesaggi in diverse località della Francia. Poi questa ricerca lo portò in Messico, che costituiva un mondo eccezionalmente attrattivo per intellettuali ed artisti di allora. Vi soggiornò nel 1955 e 1956-1957. Lo scenario naturale, i costumi e le tradizioni della popolazione locale furono i temi che confluirono nella serie di dipinti denominata Cycle du Mexique. Essa fu presentata al pubblico a Parigi, alla fine del 1957, con la mostra personale che si tenne alla ‘Galerie Vendôme’[28], che ebbe il sostegno dell'Ambasciatore del Messico in Francia, Jaime Mario Torres Bodet, personalità politica e culturale del secondo dopoguerra di grande prestigio internazionale.[29]

Ritornato in Francia, ORAZI dipinse una serie di vedute di Parigi che era allora sotto l'impatto di vaste demolizioni per la costruzione di grandi immobili e per la creazione di nuovi settori della città. I dipinti di questa serie, denominata Paysages Parisiens, raffigura il mutamento del paesaggio urbano ed è costituita da vedute di Montparnasse e quartieri vicini ma soprattutto delle rive della Senna nei nuovi quartieri in costruzione. Specialmente le immagini delle rive della Senna sono piene di malinconia: in quelle composizioni le alte gru che tagliano il cielo e le macchine scavatrici simboleggiano la nuova Parigi del dopoguerra, mentre le péniches, i battelli - casa galleggiante per il trasporto fluviale, rappresentano la Parigi storica. Numerosi paesaggi parigini furono esposti nel 1959 alla galleria d'arte milanese ‘L’Annunciata’; alcuni di loro furono riprodotti nella brochure d'invito alla mostra.[30] È interessante notare che alcuni dipinti di questo gruppo dimostrano il superamento dell'esperienza figurativa da parte dell'artista e la transizione verso la pittura astratta.

La Peinture en Relief. La Ligne Circulaire e le Têtes-Paysage.

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A partire dalla fine degli anni Cinquanta ORAZI rivolse il proprio lavoro artistico verso la pittura informale. Egli espose i suoi dipinti al Salon de Mai del 1960 e 1961.[31] I suoi quadri furono esposti alla personale organizzata nel 1961 dalla galleria parigina ‘Galerie 7’[32] e incontrarono l'interesse della critica specie per la grande sensibilità per il colore che essi  esprimevano.[33] Nello stesso periodo ORAZI si dedicava a un'ulteriore ricerca, che sarebbe rimasta a lungo al centro della sua creatività -dal 1958 al 1970 circa-. In questa fase artistica egli raccoglieva e utilizzava svariati materiali naturali, anche sabbie e minuscoli frammenti di tronchi d'albero o di roccia, con cui creare forme che emergevano dalla superficie della tela di supporto. La serie di queste opere è stata chiamata Peinture en Relief. Alla base di quest'esperienza artistica vi era l'esplorazione della natura, delle sue componenti e dei suoi fenomeni (fiori, piante, sabbie, rocce, lave vulcaniche, coste e fondali marini, eruzioni, tempeste, meteoriti pietrificati). Questo carattere della Peinture en Relief di ORAZI venne messo in evidenza dal critico d'arte francese Jean-Jaques Lévèque in occasione della mostra personale del 1966 alla ‘Galerie du Passeur’ a Parigi: « con ORAZI, la cui opera viene presentata dalla Galerie du Passeur [...] si tratta di uno spettacolo. Di uno spettacolo naturale, della vita dei suoli, delle impressionanti forze che strutturano il mondo. Forme annodate, convulsive, improvvisamente s'impadroniscono dello spazio e nel loro slancio irresistibile si dilatano al di là dei limiti imposti dal telaio del quadro. ».[34] Le opere di questo periodo furono inizialmente caratterizzate da un rilievo ancora piuttosto basso; una di queste fu esposta al Salon de Mai del 1962, che si tenne non soltanto a Parigi ma anche a Tokyo.[35] Successivamente, le forme in rilievo divennero sempre più aggettanti ed estese oltre ai limiti della tela di supporto.[36] Opere con queste caratteristiche furono esposte numerose volte ai Salon de Mai, dal 1963 al 1979, come pure in varie mostre in Francia ed Europa, tra le quali la personale  del 1966 alla ‘Galerie du Passeur’, già citata.[37]

Osservando i quadri della Peinture en Relief si nota come l'artista avesse una forte inclinazione a creare forme circolari, sovente annodate, concentriche, oppure sovrapposte. Si tratta di una tendenza che sarebbe diventata centrale nella fase pittorica successiva, propria degli anni 1970-1977, chiamata Ligne Circulaire, nella quale egli ritornò alla pittura su tela abbandonando i quadri in rilievo.

Nelle opere appartenenti alla Ligne Circulaire viene meno il riferimento agli impressionanti eventi della natura e i dipinti raffigurano invece la dimensione d'armonia dell'universo, la nascita e il movimento dei pianeti, la vastità del firmamento; i colori si ammorbidiscono, sono ricchi e al tempo stesso teneri.[38] In alcuni dipinti ORAZI raffigura inoltre affascinanti rappresentazioni della Madre Terra che abbraccia le sue creature (insetti, uccelli, fiori) o della Luna, la cui faccia seducente si divide a formare diversi tipi di paesaggio. Vi è poi un ulteriore gruppo di dipinti, chiamato Têtes-Paysage, in cui egli crea composizioni che raffigurano misteriose teste umane, o di fauni e figure mitologiche, le cui linee, tutte intrecciate, formano dei paesaggi sia terrestri che celesti. Un esempio di una di queste teste-paesaggio è il dipinto che rappresenta l'eroe della novella scritta da ORAZI, intitolata Stracco, che fu riprodotto sulla coperta del libro, pubblicato a Parigi nel  1974.[39]

Le opere del periodo della Ligne Circulaire e delle Têtes-Paysage sono state esposte, un anno dopo la morte dell'artista, alla mostra personale organizzata a Parigi presso la ‘Galerie 222’.[40]

Gli ultimi anni.

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Negli ultimi anni della sua vita, tra il 1976-1977 e il 1979, accanto alle opere sui cieli della fase della Ligne Circulaire il paesaggio fu il tema sul quale ORAZI, ancora una volta, lavorò. La sua salute stava declinando, tanto che alcune tele non poterono essere finite oppure la loro composizione venne solo abbozzata. Questo piccolo gruppo di dipinti è chiamato Paysages de l'Imaginaire. I paesaggi di questa serie descrivano l'ambiente in modo essenziale e sono illuminati da una luce soffice: essi sono costituiti da morbide montagne, da lineari colline ammantate da vegetazione, da fondovalle coltivati ordinatamente. I colori sono delicati ed evocano la generosa ospitalità della Madre Terra verso le creature viventi.

  1. ^ Emmanuel Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Nouvelle édition, T. VIII, p. 27, Paris, Librairie Gründ, 1976.
  2. ^ https://fr.wikipedia.org/wiki/École_de_Paris
  3. ^ Galerie de Paris, Paul de Montaignac a ORAZI, 11 Juillet 1934 (documento dall'Archivio del pittore).
  4. ^ Emmanuel Bénézit, Dicitionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1955, T.VI, p. 436, e Nouvelle édition, 1976, T. VIII, p. 27.
  5. ^ www.painter-in.paris.com, Expositions / Exhibitions.
  6. ^ ‘Еврора’ - ВСЯ (Культ), Девушки и Элефанты. Круговорот Прекрасного В Ррироде. Фрагменты Издания Калелдаря Пирелли, Россия, Feb.- Mar. 2009, n.2, pp. 136-140 (by N. Werner, N. Huneke).
  7. ^ Hélène Parmelin, Hommage à ORAZI, carton d'Invitation, ‘Galerie 222’, 7-29 Février 1980, Paris.
  8. ^ Leonardo Dudreville, Mostra del pittore ORAZI, prefazione datata 28 Febbraio 1934, Milano, Società Milanese Editrice, 1934, p. 7.
  9. ^ www. painter-in-paris.com, Home Page.
  10. ^ Dudreville, cit., 1934, pp. 7-10.
  11. ^ Quadreria Ospedale Maggiore Cà Granda, Ritratti Antichi, Mondadori Electa, Milano, 1986, cat. n. 664, pl. 735, p. 75.
  12. ^ Paolo Biscottini (Ed.), 200 anni di solidarietà milanese nei 200 quadri restaurati da Trivulzio, Martinitt e Stelline, Motta, Milano, 1990, p. 71.
  13. ^ ‘Paris-Soir’, L'exposition d'ORAZI, in sect. Dans les Galeries, 10 Décembre 1937, Paris.
  14. ^ Premier Salon des Jeunes Artistes (Palais des Beaux-Arts), Février-Mars 1937, Paris; Deuxième Salon des Jeunes Artistes (214, Faubourg Saint Honoré), Invitation, in Salon des Jeunes Artistes, 20 Juin-5 Juillet 1938, p. 2, Paris.
  15. ^ Anne Bony, Les Années 40, Editions du Regard, Paris, 1985, p. 108; Edizioni della Faretra, ORAZI (monografia; 30 tavole in colore), Novara, 1946.
  16. ^ IIIe Salon de Mai, Galerie Arts (104, Faubourg Saint-Honoré), Paris, Catalogue n. 55, ORAZI - Composition, vol. 1947.
  17. ^ https://fr.wikipedia.org/wiki/Édouard_Pignon .
  18. ^ XXXVe Salon de Mai, Chapiteau de la Ville de Paris (Parvis de la Tour Montparnasse), Catalogue, p. 3. ORAZI - Portrait d'Hélène, Catalogue n. 109, p. 20 (esposto post mortem e consegnato al Salon de Mai dalla moglie dell'artista unitamente a Hélène Parmelin, moglie del pittore Édouard Pignon) 1979, Paris.
  19. ^ Solitamente, egli firmava i suoi articoli solo con il suo nome: Jean-Pierre.
  20. ^ Jean-Pierre (Pietri), ORAZI et la Peinture du Mouvement, in ‘Les Lettres Françaises’, Année 14, n. 518, 26 Mai-3 Juin 1954, p. 9, Paris.
  21. ^ Jean-Pierre (Pietri), L'œuvre d'ORAZI exprime la vie, in ‘Les Lettres Françaises’, Année 9, n. 271, Août 1949, p. 7, Paris.
  22. ^ Jean-Pierre (Pietri), Salon de Mai, in ‘Les Lettres Françaises’, Année 10, n. 312, p. 7 (Les Arts), Mai 1950, Paris.
  23. ^ Jean Marcenac, La critique du Salon d'Automne, Salle 36 - Première des trois salles du Nouveau Réalisme, in ‘Les Lettres Françaises’, 30 Oct.-6 Nov. 1952, Paris; George Besson, Le Salon d'Automne, in ‘Ce Soir’, 4 Nov. 1952, p.8, Paris; ‘Le Patriote du Sud-Ouest’, Triomphe du Réalisme au Salon d'Automne, 11 Nov. 1952, p.10, Paris.
  24. ^ Jean-Pierre (Pietri), Le Salon de Mai. ORAZI – L'écuyère, in ‘Tous Les Arts’ (Hebdomadaire d'Information Artistique), Mai-Juin 1952; Jean-Pierre (Pietri), ORAZI et la Peinture du Mouvement (cit.: L'Ecuyère, La Famille du Clown, L'Homme à l'Haltère, La Danseuse), in ‘Les Lettres Françaises’, Année 14, n. 518, p. 9, 26 Mai-3 Juin 1954, Paris; Jean Rollin, Les chef-d’œuvre du 8e Salon de Mai (ORAZI: personnages de cirque autour d’une écuyère), in ‘La Marseillaise’, 17 Mai 1952, Châteauroux; ‘Arts’, ORAZI – Clown, n. 422, 1953, p. 7; ‘Arts Spectacle’, 12-18 June 1953, pp. 7, 11, Paris; ‘Journal de l'Amateur d'Art’, Les Expositions – ORAZI (Galerie Marcel Bernheim), 10 Juin 1954, Paris
  25. ^ Salon d'Automne, Grand Palais des Champs Elysées, Paris (Catalogue, n.s 1025, 1026, p. 89: Berger sarde de Gavoï; Vieille fileuse aveugle d'Ollolaï Sardaigne). René Lacôte, Amateurs de peinture notez ces noms, in ‘Regards’, 1 Jan. 1954, Paris; ‘Les Arts’, ORAZI (photographie: Vieille de Gavoï), 26 Mai-1 Juin 1954, Paris; Jean-Pierre (Pietri), ORAZI Peinture (photographie: Rencontre de Paysans en Sardaigne), in ‘Les Lettres Françaises’, Année 14, n. 518, p. 9, 26 Mai-3 Juin1954, Paris; Pierre Meren, La Sardaigne vue par le peintre ORAZI, in ‘L’Humanité’, 1 June 1954, Paris (photo: La jeune mère avec chèvre); ‘Journal de l’Amateur d’Art’, Les Expositions. ORAZI (Exposition à la Galerie Marcel Bernheim), 10 June 1954, Paris; ‘La Presse’, ORAZI (Galerie Marcel Bernheim), 4 June 1954, Tunis.    
  26. ^ Histoire du Soldat qui ramena un canon chez lui. Un conte d'Italo Calvino illustré par ORAZI (traduction par Geneviève Gaubert), in ‘Les Lettres Françaises’, 5 Août 1954, Paris.
  27. ^ XIème Salon de Mai, 1955 (ORAZI: Catalogue, Bataille) e XIIe Salon de Mai, 1956 (ORAZI: Catalogue, Etude de Mouvement), Musée de l'Art Moderne, Paris. George Besson, Le Salon de Nulle Part (ORAZI: Bataille), in ‘Les Lettres Françaises’, 10-16 Mai 1956, Paris; Georges Boudaille, ORAZI – Mouvements (Bataille), in ‘Les Lettres Françaises’, 6-12 Juin 1957, Paris; ‘L’Annunciata’, Galleria d'Arte in Milano, N. S. 43, 21 Febbraio-12 Marzo 1959, Milano.
  28. ^ Galerie Vendôme, ORAZI. Peintures sur le Mexique, 19 Novembre-5 Décembre 1957, Paris. Son Excellence Torres Bodet Ambassadeur du Mexique honorera de sa présence l'exposition le mardi 27 Novembre.
  29. ^ ‘Paris Journal’, sect. Les Arts, Trois Peintres en Plein Essort, ORAZI (Galerie Vendôme), 22 Nov. 1957, Paris; Juliette Darle, Comment le peintre ORAZI a-t-il vu le Mexique?, in ‘L'Humanité’, 2 Déc. 1957, Paris; Paul Sentenac, ORAZI – Galerie Vendôme, in ‘Artaban’, sect. Les Expositions, 13 Déc. 1957, Paris; Jaques Disse, ORAZI et le Mexique, in ‘La Nouvelle Critique’, Janv. 1958, Paris.
  30. ^ André Kedros, ORAZI, Galleria d’Arte L’Annunciata, 21 Febbbraio-12 Marzo 1959, Milano.
  31. ^ XVIe Salon de Mai, Musée de l'Art Moderne de la Ville de Paris, 8-29 Mai 1960, Catalogue n. 139 – Peinture; XVIIe Salon de Mai, 6-28 Mai 1961, Catalogue n. 131 – Nocturne.
  32. ^ Michel Courtois, ORAZI. Peintures Récentes, Galerie 7, 27 Avril-12 Mai 1961, Paris.
  33. ^ ‘New York Herald Tribune’, sect. Arts, ORAZI (Galerie 7), 26 Apr. 1961 (French Edition), Paris; Denis Chevalier, ORAZI -Galerie 7, in ‘Aujoud'hui Art et Architecture’, sect. Les Expositions, Mai 1961; ‘Les Beaux Arts’, sect. Les Expositions, Bloc Notes, ORAZI - Galerie 7, 9 Juin 1961, Bruxelles.
  34. ^ Jean Lévèque, La passion pour arme: ORAZI - Un spectacle brutal de la nature, in 'La Galerie des Arts', Mai 1966, p.8.
  35. ^ XVIIIe Salon de Mai, ORAZI - Été, Musée de l'Art Moderne de la Ville de Paris,  6-27 Mai 1962, Catalogue p. 20; Salon de Mai au Japon, Organisé par ‘The Maïnichi Newspapers’ (sous les auspices de l'Association Française d'Action Artistique, de l'Ambassade de France au Japon, et du Ministère Japonais des Affaires Etrangères), Catalogue, n. 54, Sept. 1962, Tokyo.
  36. ^ Renée Boullier, ORAZI – Sienne (photo Augustin Dumage), in ‘Aujourd'hui Art et Architecture’, Janvier 1965, Boulogne Sur Seine; Georges Boudaille, Jeune, encore jeune, toujours jeune le Salon de Mai – ORAZI. Le Mur Halluciné, in ‘Les Lettres Françaises’, 13-19 Mai 1965, Paris; Raoul-Jean Moulin, ORAZI (photo Muller), in 'Les Lettres Françaises', 10-16 Mars 1966, p.32; Georges Boudaille, ORAZI, in 'Les Lettres Françaises', sect. Les Arts, 17-23 Mars 1966.
  37. ^ Raoul-Jean Moulin, Hélène Parmelin, ORAZI. Peintures en Relief, Galerie du Passeur, 15 Mars-15 Avril 1966.
  38. ^ Bernard Collet, Les entrelacs célestes d’ORAZI. Une peinture philosophique (peinture: Eclat de Couleurs), Mai 2016, articolo on line sulla pagina facebook dedicata a ORAZI.
  39. ^ Christian Bourgois Éditeur, Paris, 1974, pp. 140
  40. ^ Galerie 222, Hommage à ORAZI, 7 Février-29 Février 1980, Paris.