Utente:Federica Foglietti/Il Regno di questo Mondo

Il regno di questo mondo
AutoreAlejo Carpentier
1ª ed. originale1949
Genereracconto
Sottogenereracconto storico e realismo magico
Lingua originalespagnolo

El reino de este mundo, [1] conosciuto in italiano come Il regno di questo mondo, è un romanzo dello scrittore Alejo Carpentier, pubblicato a Cuba nel 1949, il cui tema principale è la rivoluzione haitiana.

L'opera rappresenta un grande valore letterario, al quale si sommano la dedizione alla cultura americana (e alla sua comprensione) che Carpentier ha mostrato, attraverso la letteratura. Egli ha fatto sì che questo romanzo venisse ampiamente accettato dalla critica, tanto che oggi appartiene al canone accademico. [senza fonte]

Istanze precedenti

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Al fascino del Barocco e al contatto con il Surrealismo durante il suo soggiorno in Europa, si sommano le esperienze vissute da Carpentier al suo rientro a Cuba. Assistere ad una cerimonia vudú ha svegliato in lui l'interesse per l'Afro-cubanismo. Oltretutto, nel 1943 ha compiuto un viaggio ad Haiti, che è stato per lui cruciale, dove ha visitato la fortezza di Laferrière. Sia la città che la fortezza furono costruite dall'imperatore nero Henri Christophe.

Il "Real Maravilloso"

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Nel prologo di Il regno di questo mondo, Carpentier ha descritto la sua prospettiva del «real maravilloso» o maravilloso real, che alcuni critici interpretano come antonimo del realismo magico, anche se tale associazione non è corretta (vedere anche: real-maravilloso).

A grandi linee, il concetto di real maravilloso implica un senso di sorpresa davanti a ciò che è inusuale e inaspettato, o un fenomeno improbabile. Ciò può avvenire in diversi modi: naturalmente, come risultato della manipolazione intenzionale della realtà o per la percezione dell'artista, o, infine per cause soprannaturali. Il risultato è la presenza di qualcosa di diverso dal normale.

Carpentier, già allontanatosi dai surrealisti, conclude che il «real maravilloso» è elemento naturale della Latinoamerica, nonché suo patrimonio.

È per questo che alcuni dei personaggi del romanzo sono presi della realtà, come per esempio François Mackandal, la più famosa guida della Rivoluzione haitiana.

Il Maravilloso, secondo ciò che Carpentier scrive nel prologo, diviene inequivocabile quando sorge da un'alterazione della realtà (il miracolo), da una relazione privilegiata della realtà, da un'illuminazione insolita o favorevole alle inavvertite ricchezze della realtà, da un ampliamento delle scale e delle categorie della realtà, percepite con particolare intensità in virtù di un'esaltazione dello spirito che lo conduce verso uno «stato limite».La sensazione del Maravilloso presuppone una fede; colui che non crede nei santi non può curarsi con miracoli di essi.

Gli scrittori latinoamericani posteriori subirono una forte influenza da parte di quest'opera e da tutta la teoria del Maravillloso che essa porta con sé.

Personaggi principali

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Ti Noél

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È il protagonista dell'opera. Non sa leggere, è seguace di Mackandal e Bouckman; il suo proprietario è Monsieur Lenormand de Mezy. Dopo le rivolte di Haiti, la casa del padrone è andata distrutta, perciò Lenormand viaggia con i suoi schiavi verso Cuba in cerca di un altro destino; lì il padrone inizia a giocare a carte finché non perde tutto, incluso Ti Noél. Con il suo nuovo padrone, Ti Noél raccoglie il denaro sufficiente per tornare sottocoperta ad Haiti. Lì vivrà nelle rovine dell'antica casa di Lenormand e parteciperà in maniera importante alla caduta del re nero Christophe, che nel frattempo era divenuto un tiranno peggiore dei francesi. Alla fine, durante il governo dei mulatti repubblicani, questi praticherà l'esercizio della metamorfosi e il dominio delle forze della natura.

Ti Noel, da un lato rappresenta la fede nella tradizione africana di Haiti, il vudú, il teriomorfismo, la magia, ecc., e, dall'altro, è un uomo che innanzitutto è un amante della libertà.

Mackandal

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Bouckman

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È un personaggio storico. Figura giamaicana, successore e prosecutore dei progetti del monco Mackandal. Dirige la seconda rivolta di neri, muore decapitato.

Il padrone di Ti Noel, Mezi, dopo che sua moglie muore a causa della peste, sposa una vedova che a sua volta muore poco dopo; allora va alla ricerca di Mademoiselle Floridor, un'attrice fallita che diventerà la sua nuova amante. Presto compare un nuovo leader ribelle, Bouckman, al comando di una ribellione molto più grande della precedente. Anche Ti Noél si unisce alla ribellione. Lui e gli altri schiavi attaccano la casa del suo padrone, oltraggiando Mademoiselle Floridor, che dopo uccidono. Intanto, Lenormand de Mezi si nasconde in un pozzo, scappando dalla furia omicida dei suoi schiavi. La ribellione termina quando arrestano Bouckman e lo decapitano, per poi arrestare anche i ribelli e fucilarli. Sul punto di essere fucilato, Ti Noél viene salvato dal suo padrone, che chiede che sia risparmiato. Dopo un lungo viaggio di riposo, Lenormand de Mezi muore e Ti Noél viene comprato da un nuovo padrone; nel frattempo, poco a poco, mette da parte del denaro per comprare la sua libertà; una volta ottenuta, si rifugia in quello che era il casale del suo padrone Lenormand de Mezi. Un giorno vede passare dei soldati vestiti in modo molto diverso da quelli spagnoli, quindi li segue, scoprendo così il famoso regno di Haiti, dove regna Henri Christophe; all'inizio crede di aver trovato un regno di persone come lui, nel quale tutti sono trattati con più dignità, ma quando viene arrestato dai soldati di Christophe si accorge che questo nuovo regno è uguale, o forse peggiore, della monarchia francese.

Parallelamente a questa storia si racconta anche la vita di Solimán, uno schiavo anche lui di razza africana, massagn massaggiatore di Paolina Bonaparte, che dal nome si potrebbe sospettare che sia parente di Napoleone Bonaparte, facendo riferimento a questo fatto che queste idee un po' rivoluzionarie erano anche dovute a quella che in quel contesto era la rivoluzione francese con l'aiuto di filosofi illuminati che contribuirono con le loro idee liberali. Solimán, secondo il testo, si innamora di Paolina, che prova grande piacere nell'essere oggetto di desiderio degli uomini. Alla morte dell'amato di Paolina, l'attore Leclerc, apparentemente tornato dal suo ultimo viaggio con una malattia terminale, si abbandona a una serie di rituali eseguiti da Solimán nella convinzione di allontanare il male. È qui che queste storie si uniscono: Solimán arriva nel regno di Haiti apparentemente come uno degli schiavi che dovevano essere liberati, ed è lì che dopo essersi presentato lo spettro di un prete condannato a morte da Henri Christophe per aver voluto lasciare il regno conoscendo i segreti del re, che egli si ammala e questo momento viene sfruttato dai suoi schiavi e altri servi per iniziare una ribellione, così scappano tutti e distruggono il regno; Il re, molto costernato, si suicida lasciando al loro destino la moglie (Maria Luisa) e le figlie (Atenais e Amatista), che vengono salvate e aiutate a fuggire dai paggi rimasti nel palazzo.

Dopo il saccheggio del palazzo, il corpo di Henri Christophe, prima re di Haiti, viene sommerso di materiale da costruzione e sua moglie e le sue figlie sono lasciate in libertà. Così, passano i loro giorni accanto a Solimán; lui si innamora di una donna e si fa passare per il nipote di Henri Christophe. In uno di questi episodi vanno in una sala piena di statue tra le quali scopre una in particolare, che, accarezzandola, si rende conto che tratta del corpo di Paolina Bonaparte; emette un grido di orrore, mentre si affanna cercando di toglierla di lì, credendola ancora in vita.

Ti Noél, invece, passa i suoi giorni tra le rovine della casa di Lenormand de Mezi chiedendosi quale fosse il suo scopo nella vita; così scopre l'arte di trasformarsi in animale, credendo di poter passare così il resto dei suoi giorni senza dover nascondersi da nessuno, per poi rendersi conto che non serve a nulla, dato che la situazione in cui si trova è la stessa di molti animali; come uno dei suoi animali preferiti, l'oca, egli è discriminato e relegato a lavori poco dignitosi; critica il suo pensiero così limitato e rimpiange il giorno in cui ha conosciuto Mackandal, dubitando di essere coraggioso quanto lui, i cui poteri erano stati concepiti per reclamare i diritti di altri uomini, ossia, per servire il suo popolo, si sente inferiore per non essere come Mackandal. Giorni dopo si scatena una tormenta infernale, che distrugge tutto al suo passaggio, dopo la quale non si sa più nulla di Ti Noél. Questo finale insinua che probabilmente sia stato portato via dal suo amico Mackandal.

Idee sul romanzo nel prologo di Alejo Carpentier

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1 - È esistito un Mackandal, dotato di poteri provenienti dalla fede dei suoi contemporanei, e la sua magia ha incoraggiato una delle rivolte più drammatiche e strane della Storia.

2 - Si narra una successione di fatti straordinari avvenuti nell'isola di Santo Domingo, in una determinata epoca che non raggiunge in lunghezza il periodo di una vita umana, lasciando che il Maravilloso fluisca liberamente da una realtà rigorosamente seguita in tutti i suoi dettagli.

3 - Il romanzo è stato stabilito su una documentazione rigorosa che non solo rispetta la verità storica degli eventi, bensì anche dei nomi dei personaggi -inclusi quelli secondari-, dei luoghi e persino delle strade; e, dietro la sua apparente atemporalità, si nasconde una raccolta meticolosa di date e cronologia.

Tuttavia, per la drammatica singolarità degli eventi e la fantastica posizione dei personaggi che vi si trovano, in un determinato momento, nel magico crocevia di Città del Capo, tutto risulta meraviglioso in una storia così reale.

Ma che cos'è la storia dell'America tutta, se non una cronaca del Real Maravilloso?

Riferimenti

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[[Categoria:Romanzi in spagnolo]] [[Categoria:Romanzi del 1949]] [[Categoria:Informazioni senza fonte]]