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Berardo Berardi (cantante lirico)

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Berardo Berardi, foto con dedica archivio Berardi

(Gualdo Cattaneo - PG, 25 maggio 1878 - Tavernelle di Panicale - PG, 25 ottobre 1918) è un cantante lirico (basso) italiano.

Biografia

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Formazione Artistica

Berardo Berardi frequenta il Liceo Musicale Santa Cecilia di Roma, dove si cimenta nei suoi primi concerti. Qui si esibisce per la prima volta nel 1900 nella Sala Accademica di Via dei Greci, dove canta un brano tratto dalla Norma di Bellini, sotto la direzione di Stanislao Falchi[1]. Il 24 marzo 1902 è di nuovo attestata la presenza di Berardo Berardi nella stessa sala in un concerto per coro ed orchestra con musiche di Gounod, Mozart, Händel e la prima esecuzione in Italia de Le Déluge di Saint-Saëns.

Un Famoso Insegnante

Al Conservatorio di Santa Cecilia Berardo Berardi è allievo del famoso baritono Antonio Cotogni (1831-1918), erede della tradizione italiana di Bellini e Donizetti, figura di primo piano nel panorama lirico internazionale. Tra gli allievi di Cotogni anche Beniamino Gigli, Giacomo Lauri Volpi, Mattia Battistini ed il baritono originario di Panicale, Leone Paci. 

Grandi Direttori d’Orchestra

Berardo Berardi lavora con i più grandi direttori d’orchestra da Gino Marinuzzi a Luigi Mancinelli, da Edoardo Vitale a Leopoldo Balling a Giorgio Polacco. Nel 1912 è diretto per la prima volta da Arturo Toscanini.

La Famiglia

Berardo è figlio di Rodolfo Berardi, medico condotto originario di Perugia e di Amalia Archilli di Tavernelle di Panicale. Trascorre i primi anni di vita a Gualdo Cattaneo, per trasferirsi nel 1882 a Collepepe di Collazzone. Nel 1913 Berardo Berardi si sposa con Olimpia Toccaceli di Cetona. Gli sposi si stabiliscono a Tavernelle ed hanno tre figli: Brunilde, Siclinda e Cesare Augusto. Siclinda e Cesare Augusto muoiono prima dei quattro anni. Rimane unica erede di Berardo Berardi la figlia Maria Luisa detta Brunilde. 

La Carriera

Si esibisce in Italia per la prima volta al Teatro Morlacchi di Perugia nel 1904 ne I Puritani di Bellini. Nel 1905 canta al Teatro Municipal di Santiago del Cile alla prima dell’opera Zazà di Ruggero Leoncavallo nel ruolo di Duclou. Segue la stagione 1906-1907 al Teatro Costanzi di Roma. Del 1908 è la tournée a Buenos Aires in occasione della riapertura del Teatro Colón. Sempre del 1908 è l'esibizione a Roma al Teatro Costanzi nella Madama Butterfly, nella quale Puccini si congratula con gli interpreti. Seguono altre esibizioni nel 1909 (Aida, Dannazione di Faust di Berlioz e i Maestri Cantori di Norimberga) in tournée in Sud America con la compagnia di Luigi Mancinelli. Dopo la stagione al Teatro Costanzi di Roma negli anni 1908-1909, Berardo Berardi si esibisce al Teatro di San Carlo a Napoli per la stagione 1909-1910 e poi ripartire in tournée a Chicago, Philadephia e Buenos Aires. Si hanno di nuovo notizie di Berardo Berardi in Italia a partire dall’ottobre 1912 alla Scala di Milano con il Don Carlo di Verdi, che apre la stagione operistica. Poi nel 1913 torna nelle Americhe a Montevideo, Buenos Aires e San Paolo. Lo ritroviamo alla Scala di Milano nello stesso anno in occasione del centenario della nascita di Verdi (1813-1913) con quattro opere: Nabucco, Aida, Otello, Falstaff (in cui è diretto da Arturo Toscanini). Conclusa la stagione al Teatro alla Scala, nel 1914 è di nuovo in Sud America. Nell’anno successivo canta per l’intera stagione al Teatro Costanzi di Roma aprendo il cartellone con Il Crepuscolo degli Dei di Wagner, in cui interpreta Hagen. Nell’estate 1915 Berardo Berardi è ancora a Montevideo, Rio de Janeiro, San Paolo e a Buenos Aires con l'Aida di Giuseppe Verdi, in cui si attestò l'amicizia con il tenore Enrico Caruso (che nell’Aida ricopre il ruolo di Radamés).  Enrico Caruso[2] durante il viaggio in nave fa una caricatura di Berardo Berardi. Infine nel 1917 Berardo Berardi è nel cast della prima italiana di Maruf (ciabattino del Cairo) di Henri Rabaud al Teatro alla Scala di Milano, ultima opera a cui partecipa e di cui si è a conoscenza.

Un Compleanno Importante

Berardo Berardi festeggia il suo 30° compleanno sul palcoscenico del prestigioso Teatro Colón di Buenos Aires, uno dei più importanti teatri lirici al mondo. L’inaugurazione del Teatro Colón avvenne infatti il 25 maggio 1908 con l’Aida di Giuseppe Verdi con la Gran Compagnia Lirica Italiana di Luigi Mancinelli, al seguito della quale Berardo Berardi nella sua carriera partì più volte in tournée.

Il busto in marmo di Berardo Berardi

Un busto commemorativo di Berardo Berardi è conservato nella cappella funebre di Mongiovino ed è costituito da due parti: il busto vero e proprio ed un tomo su cui appoggia il busto stesso. Sul dorso del tomo la scritta: Walkiria. Il busto è opera di Gerolamo Ricotti, scultore tavernellese anche autore del Leone della fontana di Piazza Magenta a Tavernelle.

Iniziative a Tavernelle per Berardo Berardi

Denominazione di luogo pubblico tramite intitolazione dei giardinetti pubblici di Tavernelle di Panicale (PG) a Berardo Berardi venerdì 8 dicembre 2017.

Bibliografia e convegni locali

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Convegni

Berardo Berardi, basso (1878-1918) Un artista della nostra Terra, sabato 10 settembre 2011, Santuario di Mongiovino, Tavernelle (Pg), organizzato da Accademia Masoliniana di Panicale, Libera Associazione Culturale Pan Kalon e i Volontari del Santuario di Mongiovino. Biografia a cura della prof.ssa Biancamaria Brumana dell'Università di Perugia[3];

Libri

NICCACCI R., Berardo Berardi artista di canto (1918-2018) - Racconto a più voci tra Gualdo Cattaneo e Tavernelle, Perugia, Bertoni Editore, 2018

Un tavernellese alla Scala in MARZOLI M., Tavernelle - Un secolo, una scuola, Chiusi, Edizioni Lui, 2010, pp. 40-43

Collegamenti esterni

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Amadeus Online http://archive.is/f6Utl

Ansa ViaggiArt http://www.ansa.it/viaggiart/it/city-4978-panicale.html

Sito della Corale Berardo Berardi di Tavernelle www.coraleberardoberardi.org[4]

  1. ^ FALCHI, Stanislao in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 16 luglio 2019.
  2. ^ Museo Enrico Caruso, su www.museoenricocaruso.it. URL consultato il 16 luglio 2019.
  3. ^ Home, su Università degli Studi di Perugia. URL consultato il 16 luglio 2019.
  4. ^ Corale Berardo Berardi, su www.coraleberardoberardi.org. URL consultato il 16 luglio 2019.