Utente:Giaccai/Sandbox/Rosso di Montelupo

La definizione Rosso di Montelupo si riferisce ad una maiolica rinascimentale a forma di bacile con tesa, datato 1509 e realizzato a Montelupo Fiorentino. Il nome si deve al particolare pigmento rosso usato nella decorazione. Dal 2008 è possibile ammirarlo all'interno del Museo della ceramica di Montelupo

Storia modifica

Il bacile venne creato nella bottega di Lorenzo di Piero di Lorenzo Sartori attiva dalla fine del quattrocento fino agli anni trenta del seicento, la cui marca “LO” è dipinta e ancora ben visibile sul retro[1].

La composizione del pigmento rosso usato per lo sfondo è ancora sconosciuta; si suppone che sia stata ottenuta sotto l'influenza del modus operandi di artigiani ceramisti turchi con i quali i mercanti fiorentini solevano intrattenere rapporti commerciali[2].

La materia prima sembrerebbe composta da un ossido di manganese ricco di arsenico, importato dall'Anatolia, ma poi elaborato secondo modalità artigiane montelupine. La decorazione “a grottesca” e i colori ricordano la produzione di maiolica senese del primo decennio del cinquecento. Alcuni dei soggetti rappresentati (i delfini, i putti-cherubini, i fili di perle sospese) si ritrovano nel pavimento di Palazzo Petrucci, anch'esso datato 1509. Ma senza alcun dubbio il Rosso di Montelupo, marcato “LO”, ha origini montelupine; prova ne sono anche i numerosi frammenti dipinti “a grottesca” su fondo giallo e oro, ritrovati nello scarico della fornace di Lorenzo, in zona Castello di Montelupo.

Dal 2003 è di proprietà del comune di Montelupo[3]; venne acquistato in vista della realizzazione del nuovo Museo della Ceramica di Montelupo, inaugurato nel maggio 2008, museo che attualmente (novembre 2017) conserva il meglio della produzione ceramica montelupina.

descrizione modifica

Rispetto alle consuete maioliche del periodo ha una forma anomala, che si suppone ispirata ai "bacili di acquareccia", solitamente accompagnati da una brocca versatrice per il lavaggio delle mani. Viene descritto come "bacile piatto a media tesa; vasca bassa a ricasco carenato, umbonatura e piccola cerchiatura centrale a rilievo"[4]. Si presenta completamente smaltato e ornato da una serie di figurette "a grottesca" a cerchi concentrici, con al centro un cammeo blu intenso, con la testa di un putto tra due cornucopie; superiormente un cesto di frutta con sopra un grande uccello. Nel cerchio successivo sono presenti testine con alucce, alternati a cornucopie e volute vegetali.

 
Marca della bottega Sartori

Note modifica

  1. ^ Notizie sulla famiglia Sartoni sono recuperabilli in Fausto Berti, Sartori, in Storia della ceramica di Montelupo, 4°, Montelupo fiorentino, Aedo s.r.l., 2001, pp. 537-557.
  2. ^ testo della nota Roosi, Il mio libro, Milanom, Mondadori, 2001
  3. ^ Determinazione N. 459 del 09/10/2017, su www.comune.montelupo-fiorentino.fi.it. URL consultato il 12 novembre 2017.
  4. ^ Bacile con tesa, p.182

Bibliografia modifica

Fausto Berti, Bacile con tesa datato 1509, in Capolavori della ceramica medievale. Montelupo "fabbrica" di Firenze (1400-1630): Mostra a Palazzo Medici Ricciardi di Firenze, 31 maggio - 27 ottobre 2002, Montelupo Fiorentino, Aedo srl, 2002, pp. 182-186, ISBN 88 8242 094 9.

Voci correlate modifica

Maiolica di Montelupo

Collegamenti esterni modifica