Cascina Monastero

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"el Monàstee" in dialetto Milanese

originariamente, quattrocentesco Cenobio costruito per ordine di Balzarino da Pusterla, genero di Matteo Visconti, per donarlo agli Olivetani.

cantiere per il restauro del fabbricato: 2 maggio 1979, Giorgio Bosi

la costruzione originale presenta alcune caratteristiche tipiche del 400 lombardo, ma il complesso ha subito diversi interventi, tra cui i più importanti nel 700[1]

Edificio acquistato dal Comune di Milano il 20 maggio 1960[2], previsto dal Piano Regolatore del 30 maggio 1953. Prima dell'acquisto, abbattuti stalle, fienile, bracci laterali.

Nel 1950/1955, utilizzata come azienda agricola. Ci vivevano 100+ persone (contadini, artigiani, operai), massima popolazione nella sua storia.

Nel 1923, la cascina ed il terreno annesso erano di proprietà della famiglia Cesare Nava di Milano. Ci vivevano in affitto i Gorla.

Angelo Gorla arrivò a Baggio nel 1894 da Novate Milanese.

La cascina era di Fermo Nava, Paolo Galli e Domenico Galli da durante la Repubblica Cisalpina (1797-1814), periodo Napoleonico per Milano.

1798 Fermo Nava acquista 155 pertiche, Domenico Galli acquista 6 pertiche.

1790 Paolo Galli acquista 6 pertiche, Domenico Galli acquista 14 pertiche.

28 febbraio 1812 — Dipartimento d'Olona, Comunità di Baggio, vendita a Fermo Nava[3]

1799 Definitiva chiusura del Monastero

1773-1776 Fine vita monastica degli Olivetani, durante l'amministrazione austriaca.

20/03/1769 Circolare governativa fissa la chiusura dei Monasteri di meno di 20 monaci.

  1. ^ Giorgio Bosi, Confronti ed esperienze del riuso…, a cura di Giorgio Bosi, 1979, pp. 19-21.
  2. ^ Convenzione per l'acquisto della Cascina Monastero ed annesso terreno (Ufficio Tecnico Comune di Milano).
  3. ^ Messa in estimo del Convento degli Olivetani a Nava Fermo, rifustione di carichi dal 1799 in avanti, 28 febbraio 1812.