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Il periodo di Piero Ceccherini 1907-1945 modifica

Nel 1907 terminò la vita laboriosa Giorgio Ceccherini, e lasciò la sua metà della proprietà a l'unico figlio Piero già esperto nel campo musicale. Dell'altra metà seguitò ad essere titolare il marchese Filippo Torrigiani divenuto Senatore del Regno d'Italia (1861-1946) nel 1909, che proseguì la vita operosa e di rappresentanza ricoprendo incarichi prestigiosi quali la Vicepresidenza del Senato ed a Firenze le presidenze della Banca CR Firenze e dell'Istituto di Studi Superiori di Firenze cioè dell'iniziale Università degli Studi di Firenze [1], oltre al consueto specifico incarico del Conservatorio Luigi Cherubini che occupò per ben 43 anni. Nel 1911 aveva promosso e fu a Lui dedicata, una pregevole pubblicazione di L. Bargagna intitolata: Gli strumenti musicali raccolti nel museo del Regio Istituto L. Cherubini a Firenze [2], illustrata da 12 tavole con i più straordinari strumenti delle raccolte Medicee. Alla morte di questo personaggio influente, nel 1924, subentrarono nella proprietà i suoi tre figli Migliore, Alessandro e Giovanni ed il primogenito prese ad occuparsi quotidianamente della parte amministrativa della accomandita conseguendo buoni risultati.

In questi anni un posto speciale fra i clienti lo ebbe Enrico Caruso , il quale trattenne frequenti e amichevoli rapporti con Piero Ceccherini nel ruolo di fornitore e tutore di canto [3]. Il famoso tenore aveva acquistato dapprima una villa nei dintorni di Firenze, precisamente lungo la vecchia strada delle Panche che collega Rifredi a Castello, e successivamente una residenza più importante presso Signa: in queste abitazioni veniva a riposarsi delle gloriose ma faticose stagioni al Teatro Metropolitan di New York, oppure dei successi trionfali di Pietroburgo o di Buenos Aires. Lungo la storia altri nomi noti come il Maestro Wolf Ferrari ebbero numerosi contatti con Casa Ceccherini: ad esempio i generali Raffaele Cadorna (1889-1973) e Armando Diaz non ancora Marescialli d'Italia, Umberto Zanotti Bianco, non ancora Senatore a vita della Repubblica, il giovane legale Adone Zoli non ancora Capo del Governo d'Italia.