Utente:Luciodem/sandbox11
I terremoti di Teramo
- 1380, si verifica in città un disastroso terremoto;
- 1384, terremoto così descritto dallo storico Niccola Palma: [1] Nella mattina de' 22 ottobre 1384 per violenta scossa di tremuoto ruinarono in Teramo molte case, e rimasero schiacciati più di venticinque persone.
- 1456: forti scosse di terremoto si verificarono negli Apruzzi, specialmente il Citeriore, con rovine di edifici e con la morte di alcuni abitanti. La prima scossa avvenne nella notte tra il 4 e 5 il dicembre e altre ne seguirono nei giorni successivi. In Teramo (scrive lo storico Muzio Muzj [2]), ... gettò a terra molte case, con morte di ducento, e più persone. Rovinarono la chiesa di San Francesco, San Domenico e San Berardino.
- 1461: altre scosse di terremoto rovinano la chiesa di San Francesco (oggi Sant'Antonio) appena riedificata dopo il terremoto del 1456. Inoltre fa cadere la chiesa di San Domenico e la chiesa di San Bernardino (Necrologium Iteramnate, A.D. 1641), però dalle prime due chiese rimase ancora qualche parte mentre l'ultima andò perduta (Gavini I. C., "I terremoti d'Abruzzo e i suoi Monumenti", Rivista Abruzzese, V, pp. 235, e segg., Teramo, 1915).
- 1563 (18 settembre) terremoto, più intenso ad Atri;
- 1626, terremoto
- 1627, terremoto
- 1682, Teramo è terrorizzata da frequenti scosse di terremoto
- 1706, terremoto avvertito in città e nel suo territorio circostante con alcuni danni. Epicentro fu l'area di Sulmona dove il terremoto provocò vittime e gravi danni alle costruzioni;
- 1730, scosse di terremoto con danni e sofferenze in città come si era verificato per i terremoti del 1703 e 1706 [3];
- 1732, si verificarono scosse di terremoto. I danni furono aggravati dalla carestia, dal contagio e dal banditismo;
- 1799 (28 luglio) scosse di terremoto a Teramo. Al tramontare del sole iniziò la serie di scosse, ripetute durante la notte. Gli abitanti spaventati si raccolsero sulla piazza maggiore fuori città. [4] I teramani si recarono in Cattedrale, preceduti dal vescovo Mons. Luigi Pirelli, per implorare S. Berardo a liberare la città dal terremoto e nella chiesa dello Spirito Santo per invocare Sant'Emidio (dove probabilmente si conservava un'immagine del santo protettore dai terremoti).
Quegli accadimenti sono descritti dal contemporaneo sacerdote Angelo De Iacobis (1739-1824) in Cronaca degli avvenimenti in Teramo ed altri luoghi d'Abruzzo: 1772-1822. - 1803,
- (7 aprile) varie scosse di terremoto furono avvertite nel Teramano e dell'Aquilano;
- (il 12 dicembre) si manifestò in città una forte scossa di terremoto, ancor più forte in L'Aquila dove si ripeterono per i giorni successivi. A Teramo non vi furono danni. La scossa durò 4 o 5 secondi e fu preceduto da un rumore sotterraneo simile per certi accenni a quello che fa un vento quando nel suo corso incontra un ostacolo [5]
- 1806, terremoto avvertito in città, il cui epicentro non è precisato [6];
- 1821 lieve scossa di terremoto;
- 1873, scossa di terremoto avvertito in città, con epicentro nelle Marche;
- 1880 (8 luglio) scossa di terremoto avvertita in città, che generò solo lievi danni;
- 1882, scossa di terremoto avvertito in città, più intenso a San Benedetto del Tronto;
- 1884,
- (10 gennaio) terremoto di lieve intensità a Teramo, più sentito nella fascia costiera adriatica: Mosciano e con maggiori danni ad Atri, Penne, Loreto Aprutino e Città Sant'Angelo;
- (10 giugno) alle ore 5.30, si avvertirono lievi scosse con andamento ondulatorio N-S. Sia a Notaresco che in Giulianova il sisma assunse un andamento a carattere ondulatorio-sussultorio, della durata di 2 secondi, manifestato con un forte rombo, seguito da repliche più intense che si estesero a Mosciano Sant'Angelo, Montepagano, Morro d'Oro, Città Sant'Angelo, mentre sia a Teramo che a Giulianova durante il mese ci fu qualche replica a carattere ondulatorio [7];
- 1885, sisma avvertito solo da alcuni testimoni nei casolari del Teramano. [8]
- 1888, (8 luglio) si verificano scosse di terremoto. La prima scossa alle ore 5 del mattino e l'altra alle ore 22 del giorno successivo. Si produsse qualche danno sia in città (lesioni alle vecchie case) che nei territorio circostanti e in particolare nei casolari di fondovalle siti su terreni alluvionali. Il sisma fu avvertito anche a Notaresco, Basciano, Guardia Vomano, Canzano e Forcella come in altre località nel bacino del Vomano [9];
- 1894, scossa di terremoto più intenso nel basso bacino del Tronto e a Chieti;
- 1897 scossa di terremoto avvertita in città, più intenso a Senigallia;
- 1898, scossa di terremoto avvertita in città, più intenso a Rieti;
- 1900, (10 settembre) scossa di terremoto con epicentro Teramo e Magnitudo 5
- 1903 (5 gennaio) scossa di terremoto di Magnitudo 4,4 con epicentro Teramo
- 1910, (13 agosto) scossa di terremoto di Magnitudo 3,8 con epicentro Teramo.
- 1916 (9 gennaio), scossa di terremoto di Magnitudo 4,4 con epicentro Teramo.
- 1943 (3 ottobre), si verifica una forte scossa di terremoto di Magnitudo 5, con epicentro Teramo, avvertita anche nei dintorni e nelle vicine Marche.
- 1950 (5 settembre), terremoto avvertito in città ma che fece trepidare gli abitanti di Isola del Gran Sasso e Pietracamela, ove provocò consistenti danni alle abitazioni private e vistose lesioni agli edifici pubblici [10]. Danni si verificarono anche a Castiglione della Valle.
Note
modifica- ^ Il terremoto del 22 ottobre 1384 a Teramo è descritto da Niccola Palma nel vol. 2, alla fine del cap. XLIII della sua Storia di Teramo, citando le "Schede" di L. A. Antinori il quale a sua volta aveva attinto dal "Necrologio" della cattedrale Aprutina, registro purtroppo andato perduto
- ^ Muzio de Mutji, Della Storia di Teramo dialoghi sette, con note di Giacinto Pannella, Teramo, 1893, p. 149
- ^ M. Baratta, I terremoti d'Italia, fratelli Bocca editrice, Torino, 1901
- ^ C. Campana, Un periodo di storia a Teramo e Delle Scienze e Lettere in Teramo sullo scorcio del secolo decimottavo, Teramo, 1911, p. 38
- ^ Berardo Quartapelle, La cultura in Teramo, Napoli, Morano, 1837. Il terremoto del 1803 è anche descritto da Giacinto Pannella, Il terremoto in Teramo del 1803, in Rivista Abruzzese, anno XII, fasc. XI, p. 498, Teramo, 1897
- ^ M. Baratta, I terremoti d'Italia, fratelli Bocca editori, Torino, 1901
- ^ Bull. Vulcanologia Italiana, XII, p. 40, Boll. Osservatorio di Mocalieri, serie II, vol. IV
- ^ A. Nosei, I terremoti nel d'Abruzzo, in "Il Risorgimento d'Abruzzo e Molise", Roma, 1924, p. 3 e seguenti
- ^ M. Baratta, I terremoti d'Italia, fratelli Bocca editori, Torino, 1901
- ^ M. Baratta, I terremoti in Abruzzo, fratelli Bocca editori, Torino, 1901