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Pasquale Montini

Pasquale Montini

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Pasquale Montini (Fabriano, 10 aprile 1822 – Fabriano, 17 ottobre 1889) è stato uno dei primi produttori marchigiani di birra, gazzose e liquori. Ha ottenuto numerose premi nelle principali esposizioni nazionali e internazionali (ad esempio, Firenze 1861, Parigi 1867, Londra 1870, Vienna 1873, Tunisi 1873, Philadelphia 1875, Melbourne 1880, Anversa 1885), numerosi attestati e riconoscenze per i suoi prodotti. Ha brevettato un liquore fernet a Parigi nel 1869 e uno strumento per l’enologia, l'enosifone.


Biografia

Nato a Marischio, frazione del Comune di Fabriano, il 10 aprile 1822 da famiglia povera, affidato alla famiglia Travaglia a causa della misera condizione, a sette anni inizia a lavorare nella cartiera dei fratelli Serafini, poi alla cartiera Fornari. Nella sua biografia il Montini ricorda di come, poverissimo, ebbe il primo mantello e il primo paio di scarpe: durante un rigidissimo inverno, un giorno in cui il freddo era più intenso, poco coperto e a piedi scalzi, si recò in casa del capo-fabbrica, ed era tanto tremolante e intirizzito per il freddo che una figlia ne ebbe molta compassione e gli donò una gonnella di lana in modo che ne potesse farne un mantello, mentre il genitore fece acquistare per lui un paio di scarpe nuove.

Quello del cartaio, mestiere scarsamente retribuito, era troppo limitato per lui ed all'età di 19 anni, nel 1841, pensò di abbandonare la cartiera per cercare altra attività più remunerativa.

Riuscì grazie alla Contessa Maddalena Sassi, vedova di Tommaso Miliani (figlio di Pietro Miliani fondatore delle omonime cartiere) ad arrivare a Roma.

Giunto a Roma nel 1844, grazie alla sua intraprendenza, ai buoni auspici della Contessa Maddalena e di suo fratello Giovanni Sassi, cercò di diventare un esperto cuoco.

I Sassi erano dei nobili reatini con numerosi contatti presso le principali famiglie aristocratiche romane.

Frequentò dapprima il cuoco della Marchesa Lepri che gli permise di stringere più di una relazione e di fare molte conoscenze per essere ammesso in cucine signorili e, soprattutto, in quella del Principe Marcantonio V Borghese, per apprendervi l’arte del credenziere.

Aiutato dai Sassi imparò a leggere e scrivere.

In casa Borghese conobbe e strinse amicizia con i migliori cuochi e pasticceri dell’epoca; particolarmente importante per lui fu la collaborazione con essi nella preparazione dei numerosi pranzi nella stessa casa Borghese, specialmente nel periodo in cui rimase a Roma a lungo Massimiliano II di Baviera, ospite nel 1851 proprio del Borghese.

Montini frequentò anche palazzo Chigi e la pasticceria Cestoni in via Colonna, dove apprese l'arte dell’uso del lievito.

Iniziò ad interessarsi della produzione della birra, tramite un giovane della birreria di via dei Pontefici e fece delle prove in casa Miliani per apprenderne l’arte della fabbricazione. Conobbe così Giovanni Caflisch, il cui cugino (Luigi Caflisch) aveva un birrificio a S. Giuseppe a Capo le Case.

In parallelo continuava la sua preparazione come pasticcere, teneva un quaderno dove riportava in francese le minute dei pranzi, cene, ecc.

 
Osservatore Romano del 19 aprile 1866

Nel 1850 entrò come cuoco, al servizio del Segretario di Stato Cardinale Giacomo Antonelli.

Nel 1850 sposa Artemisia Miliani, parente della Sassi per parte del marito.

Nel 1853 il Montini, sempre a Roma, entrò al servizio, in qualità di cameriere, del Cav. Giuseppe Miliani, per rientrare in seguito a Fabriano.

Nel 1854 invitò il Caflisch a recarsi a Fabriano perchè gli desse qualche istruzione sull'industria della birra. Caflisch si trattenne tutto il tempo necessario per istruire il Montini nella produzione della birra, poi ritornò a Napoli, da dove si diresse in seguito a Bari, per aprire una fabbrica di birra e di acque gazzose che per un certo periodo tenne anche i prodotti del Montini.

Acquistò la privativa per la produzione della birra, delle gazzose e dei liquori; la sede definitiva della distilleria divenne un edificio di Via Balbo a Fabriano, fornita di una macchina a vapore, vari macchinari per le gazzose, liquori ecc.

Dalla biografia di Montini di Mercurelli, si sa che nei piani superiori dell’edificio trovò posto un circolo, dove i soci si ritrovavano per leggere giornali, giocare e ballare e potevano degustare prodotti del Montini. La biografia riporta la presenza di un'ampia sala dipinta e decorata a sistema Giapponese ideata dall'illustre professore Luigi Serra.

Nell' estate del 1863 un incendio distrusse in poche ore il teatro Camurio a Fabriano; Montini allora comprò e trasformò un altro edificio in Via Balbo in teatro. Nel 1873 fu venduto ad un gruppo di cittadini che per riconoscenza vollero dargli il nome di Teatro Montini.

 
Insegna ancora presente in Via Fogliardi - Fabriano


Nel 1870, causa un aumento esorbitante delle tasse, smise la produzione di birra e gazzose per dedicarsi solo ai liquori.

Sempre nel 1870, al passaggio a Fabriano del Re Vittorio Emanuele, Montini gli presentò la sua Crema alla Margherita; nel 1876 presentò in Monza alla Principessa Margherita, ora Regina d'Italia, la Crema Re Galantuomo e Principino di Napoli.

 
Premi e riconoscimenti


Muore a Fabriano nel 1889, viene sepolto nel locale cimitero cittadino dove ancora ora si ritrova la Cappella di famiglia dove ancora ora è presente il monumento sepolcrale che gli fu dedicato dai figli Luigi e Augusto. Realizzato dallo scultore Ottaviani Ottaviano, consiste in una base di marmo quadrata, con avancorpi curvilinei negli angoli, ricco di cornici e bassorilievi. Sul cippo, sopra un cumulo di carte, di diplomi e di decorazioni siede una bellissima Psiche, che ammira una delle molte medaglie ricevute dal Montini. Un nastro svolazzante, su cui è scritto in bronzo: volere è potere. Nel fianco sinistro del monumento è situata una figura di donna, al naturale, raffigurante l’Industria, la quale, mentre con una mano accenna a dar movimento ad una macchina della fabbrica, indica coll’altra le parole scritte nel nastro. Una corona, a fiori di bronzo, è situata a destra nel basso nel mezzo una Croce indica la fede del defunto.

 
Monumento sepolcrale

I figli portarono avanti per alcuni anni l'attività paterna fino alla loro morte avvenuta all'inizio del '900.

Tra i vari encomi ricevuti, si ricordano:

- il Sindaco di Fabriano Carloni, 30/03/1870: “...il Montini privo delle cognizioni necessarie ad un birraio e ad un liquorista seppe, mercè continuati e ripetuti esperimenti eseguiti con un’assiduità senza pari, portare i suoi prodotti ad una perfezione per cui si meritò le accennate onorificienze ed un Brevetto d’invenzione dalla Francia pel suo Fernet...”;

- Generale Nino Bixio, 28/02/1872: "...Al mio passaggio da Fabriano avrò il piacere di conferire con lei e di mettermi a sua disposizione, conoscere l'importanza industriale di Fabriano..."


Tra le tante Onoreficienze ricevute si ricordano: Concessione stemma Regio nell'insegna della distilleria (1871); Cavaliere Ufficiale dell'Ordine dell'Ifthir (1873); Croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia (1876); Croce di Cavaliere Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia (1884);




Bibliografia

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- "Guida e statistica della città e comune di Fabriano" Oreste Marcoaldi – 1873;

- "Relazione storica della Regia ed unica distilleria e fabbrica di liquori, sciroppi, vini ed acque gazose in Fabriano (Marche) del cav. Pasquale Montini" – 1886;

- "Biografia del Cav. Uff. Pasquale Montini di Fabriano-Marche con cenno storico sulla regia ed unica distilleria e fabbrica di liquori" Leopoldo Mercurelli – 1895;

- "Le Industrie della Provincia di Ancona" Francesco De Bosis - 1861