Utente:Zanekost/Sandbox/Madonne di Amsterdam e Berlino

Madonna col Bambino
Autoresconosciuto
Data1460-1464
Tecnicatempera su tavola trasportata su altra tavola
Dimensioni66,5×49 cm
UbicazioneRijksmuseum, Amsterdam (dal 1940)
N. inventarioSK-A-3287
Madonna col Bambino
Autoresconosciuto
Data1460-1464
Tecnicatempera su tavola
Dimensioni66,3×48,6 cm
UbicazioneGemäldegalerie, Berlino (dal 1821)
N. inventario1177

Le due Madonne, entrambe opere giovanili (1460-1464) di Giovanni Bellini eseguite a tempera su tavola, risultano estremamente simili nella composizione delle figure e formato, una Madonna col Bambino (66,5x49 cm) si trova nel Rijksmuseum di Amsterdam, l'altra Madonna col Bambino (66,3x48,6 cm) è invece conservata nella Gemäldegalerie di Berlino.

Storia modifica

La prima di queste due opere ad essere divulgata fu la versione di Berlino quando nel 1821 arrivò con la collezione di Edward Solly al Kaiser Friedrich Museum. Invece le prime notizie dell'altra risalgono a un secolo dopo, quando Gronau nel 1924 la individuò nella raccolta Volterra, poco prima che venisse venduta alla collezione dell'industriale e filantropo olandese D.A.J. Kessler.

La paternità della Madonna già Solly fu subito discussa; Waagen nel 1830 e Lübke nel 1878 ipotizzarono che fosse opera di Bartolomeo Vivarini. Questo parere rimase inattaccato fino a ché Bode nel 1889 la riconobbe come opera giovanile di Giovanni Bellini. L'attribuzione trovò anche il seguito di Gronau (1901 e 1909) che ne sottolineava le relazioni con altre opera giovanili del pittore come la Madonna Johnson del Philadelphia Museum of Art, la Madonna Davis del Metropolitan o la Madonna Trivulzio del Castello Sforzesco. Invece Berenson inizialmente nel 1916 la degradò a prodotto di bottega[1].

I pareri si fecero più variati dopo la pubblicazione delle Madonna Kessler come autografa da parte di Gronau nel 1924. Van Marle nel 1935 giudicò il dipinto olandese come l'originale e quello berlinese una copia di bottega[2]. Allo stesso modo si espressero anche Gamba nel 1937 e così dopo il trasferimento al Rijksmusum anche Coletti nel 1953 e Bottari nel 1963. Sulla stesa traccia, ma meno decisamente, si espressero Pallucchini nel 1949 e nel 1959 e così anche Moschini nel 1943 e Moschini Marconi nel 1955. Isolato fu il parere di Arslan che nel 1952 riteneva l'opera olandese totalmente alterata da ritocchi rendendola «opera indegna di Giovanni bellini». Nel frattempo Berenson (1932, 1936, 1957) aveva mutato opinione considerandole forse entrambe autografe. Diversamente Heinemann nel 1962 suppose che fossero entrambe copie di un originale perduto, ipotesi parzialmente condivisa da Robertson nel 1968. Degenhart nel 1950 suppose invece che l'esemplare berlinese fosse l'originale e quello olandese una copie più tarda e nel 2000 ripropose lo stesso parere in coppia con Schmitt. Dussler nel 1965 e Pignatti nel 1969 sostennero che entrambe le Madonne fossero autografe inaugurando l'attuale tendenza prevalentemente favorevole alla comune autenticità[3] (per esempio Tempestini 1992, Christiansen 2004, Lucco 2008, ma non Schmidt Arcangeli 2015).

La convinzione che siano dipinti realizzati con il medesimo cartone trasferendo il disegno di base a spolvero o con un punteruolo espressa da Pallucchini nel 1949[4] ( è stata confermata dalle moderne analisi radiografiche[5]. Una condizione rivelatrice della necessità di Giovanni di disporre di un certo numero di modelli per far fronte alle molteplici richieste da evadere al più presto (e anche creare altri dipinti da rendere già disponibili ai potenziali clienti)[6], condizione confermata anche dal riuso della stessa traccia di disegno una dozzina d'anni più tardi, ma con esiti pittorici più evoluti, per la Madonna Bernasconi di Castelvecchio. Un procedimento simile è chiaramente individuabile in altri tre esemplari, più tardi, di Madonna cola Bambino, quella del 1470 al Kimbell Art Museum di Forth Worth, quella del 1474 rubata nella chiesa veneziana della Madonna dell'Orto e l'altra già Solly del 1475 nella Gemäldegalerie di Berlino[7].

Descrizione e stile modifica

stesso [

 
Sguardi
 
Mani

orizzonte diverso

aureole differenti

 
Paesaggio marino nella Madonna di Amsterdam
 
Paesaggio montano con personaggi nella Madonna di Berlino


Immagini di riferimento modifica

Fonti e interpretazioni modifica

Altri dipinti di Giovanni Bellini riferibili allo stesso periodo modifica

Dipinti "seriali" modifica

L'altro dipinto dallo stesso cartone a Verona e altri esempi di Madonne elaborate da un medesimo modello

Note modifica

  1. ^ Schmidt Arcangeli 2015, p. 119.
  2. ^ Schmidt Arcangeli 2015, p. 118 n. 11.
  3. ^ Lucco 2019, p. 297.
  4. ^ Pallucchini 1949, p. 50.
  5. ^ Christiansen 2004, p. 10.
  6. ^ Humfrey 2021, p. 89.
  7. ^ Christiansen 2004, pp. 11-13.
  8. ^ Ultima notizia: asta Sothetby's NY, 22/01/2022.

Bibliografia modifica

  • Rodolfo Pallucchini, Mostra di Giovanni Bellini, Venezia, Alfieri, 1949, pp. 50-51.
  • Renato Ghiotto (presentazione) e Terisio Pignatti (apparati critici), L'opera completa di Giovanni Bellini detto Giambellino, Classici dell'arte, Milano, Rizzoli, 1969.
  • Anchise Tempestini, Giovanni Bellini : Catalogo completo dei dipinti, Firenze, Cantini, 1992.
  • Mauro Lucco e Giovanni Carlo Federico Villa (a cura di), Giovanni Bellini, Cinisello Balsamo, Silvana, 2008, pp. 140-144.
  • Catarina Schmidt Arcangeli, Giovanni Bellini e la pittura veneta a Berlino : le collezioni di James Simon e Edward Solly alla Gemäldegalerie, Verona, Scripta, 2015, pp. 119-124.
  • Mauro Lucco, Peter Humfrey e Carlo Federico Villa, Giovanni Bellini – Catalogo ragionato, a cura di Mauro Lucco, Ponzano Veneto, Zel, 2019.
  • Peter Humfrey, Giovanni Bellini, Venezia, Marsilio, 2021, pp. 85-87, 89.

Collegamenti esterni modifica