Georg Gronau

storico dell'arte e direttore di museo tedesco

Georg Gronau (15 febbraio 1868Fiesole, 26 dicembre 1937) è stato uno storico dell'arte tedesco.

Specialista del Rinascimento italiano, si concentrò soprattutto sulla produzione artistica di Giovanni Bellini.

Biografia

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Georg Gronau studiò a Bonn e quindi a Berlino, dove nel 1890 presentò la sua tesi su Urspergensis Burchardus[1] e il suo Chronicon[2][3].

Passò poi ad interessarsi dell'arte veneziana, ma si stabilì a Fiesole, dove visse dal 1890 al 1910. A partire dal 1894, pubblicò diversi articoli e nel 1900 un libro su Tiziano. Due anni più tardi ne pubblicò un altro su Raffaello cui seguirono due edizioni in inglese – Leonardo da Vinci (1903) e la traduzione del suo Tiziano (1904) – e infine il Correggio in tedesco (1907)[3].

Il suo libro sulla famiglia Bellini (Die künstlerfamilie Bellini, 1909) divenne un delle prime opere ad essere raccomandata nella bibliografia del corso di storia dell'arte dell'università di Princeton[3].

Nominato direttore della Gemäldegalerie Alte Meister di Kassel lasciò l'Italia nel 1910. Mantenne l'incarico fino al 1924[3], poi grazie alla sua lunga collaborazione con il Kunsthistorisches Institut in Florenz (Firenze) riprese vivere nella sua villa a San Domenico di Fiesole nel 1929[3]. In quel periodo pubblicò diversi articoli e un libro su Giovanni Bellini, piuttosto discussi[3].

Passò gli ultimi anni di vita a scrivere un indice dei documenti d'archivio che avessero un rapporto con gli artisti presenti nelle istituzioni di Urbino stampato nel 1936 con il titolo Documenti artistici Urbinati[4]. Morì nel 1938 nella sua villa di San Domenico.

Anche il figlio Hans D. Gronau fu uno storico dell'arte.[5]

  1. ^ Nome latinizzato di Burchard von Ursberg (1177-1230), storico medievale
  2. ^ Titolo originale dell'opera oggi nota in tedesco come Weltchronik (Storia del mondo).
  3. ^ a b c d e f Archistorians.
  4. ^ Georg Gronau, Documenti artistici urbinati, Firenze, Sansoni, 1936.
  5. ^ (EN) Hans D. Gronau, su arthistorians.info. URL consultato il 14 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2021).

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