Valamiro
Valamiro (420 – 468 o 469) fu re degli Ostrogoti dal 445 fino alla sua morte.
Combatté al fianco di Attila e dei suoi successori contro l'Impero romano e i barbari ribelli, ma in seguito guidò la lotta degli Ostrogoti contro gli Unni per riguadagnare la loro indipendenza.
Valamiro era il figlio di Valandario e cugino di re Torismondo. All'assassinio di Bleda, gli Ostrogoti restaurarono la monarchia.[1] Egli regnò assieme ai fratelli Teodemiro e Vidimero.[1] Come vassallo sotto la signoria di Attila, Valamiro aiutò il suo signore ad attaccare le province danubiane dell'Impero romano (447) e comandò il contingente ostrogoto dell'esercito di Attila durante la Battaglia dei Campi Catalaunici, battaglia in cui anche i fratelli erano presenti. Alla morte del re unno (453) Valamiro divenne il capo dei Goti insediati in Pannonia: nella susseguente guerra per l'indipendenza dei Goti dagli Unni (456-457), sconfisse i figli di Attila.
Le guerre goto-unnicheModifica
Nel 456 gli ostrogoti subirono l'attacco a sorpresa da parte degli Unni, avviando così la prima guerra goto-unna, ma riuscirono a respingerli fino in Scizia.[2] Nel 457, gli Ostrogoti si insediarono come federati in Pannonia.[2] Una seconda fase della guerra partì nel 458, ma l'unico risultato fu un consolidamento da parte degli Ostrogoti nei confronti di Costantinopoli, il cui governo cominciò a versare loro un tributo annuo di trecento libbre d'oro.[2]
Nel 463 scoppiò la seconda guerra gotica, in cui Dengizich, figlio di Attila, assediò, tramite alcune popolazioni unne che era riuscito a sottomettere lungo le rive del basso corso del Danubio, come gli Ulzinguri, gli Angisciri, i Bittugori e i Bardori, la città di Bassiana, situata tra Sindisunum e Sirmio.[2][3] Essi furono respinti.[2]
Una disputa riguardante il tributo annuale versato dall'Impero causò l'attacco di Valamiro contro Costantinopoli, dal 459 al 462: infine l'imperatore Leone I accettò di pagare un tributo annuale in oro ai Goti. Durante un attacco degli Sciri, Valamiro fu disarcionato e ucciso. Al trono degli Ostrogoti continuarono a regnare i fratelli Teodemiro e Vidimero.
Il suo nome significa "di buona volontà".[1]
BibliografiaModifica
- A.H.M. Jones e J.R. Martindale, The Prosopography of the Later Roman Empire, Vol. II (AD 395 - 527) (1971 - 1980)
NoteModifica
- ^ a b c Michel Rouche, Attila, in I protagonisti della storia, traduzione di Marianna Matullo, vol. 14, Pioltello (MI), Salerno Editrice, 2019, pp. 107 e 179, ISSN 2531-5609 .
- ^ a b c d e Michel Rouche, X- Il crepuscolo degli Unni (453-469), in Attila, I protagonisti della storia, traduzione di Marianna Matullo, vol. 14, Pioltello (MI), Salerno Editrice, 2019, pp. 202-204, ISSN 2531-5609 .
- ^ Jordanes, Getica, LIII
Controllo di autorità | VIAF (EN) 120963678 · CERL cnp01224860 · GND (DE) 141375035 |
---|