Veckatimest

album dei Grizzly Bear

Veckatimest è il terzo album discografico in studio del gruppo musicale statunitense Grizzly Bear, pubblicato nel maggio 2009 dalla Warp Records[1].

Veckatimest
album in studio
ArtistaGrizzly Bear
Pubblicazione26 maggio 2009
Durata52:02
Dischi1
Tracce12
GenereIndie rock
Indie folk
Musica psichedelica
EtichettaWarp Records
ProduttoreChris Taylor
Grizzly Bear - cronologia
Album precedente
(2006)
Album successivo
(2012)

Il disco modifica

Il titolo del disco è riferito ad un'isola della contea di Dukes, in Massachusetts. Le registrazioni sono state effettuate dall'estate 2008 presso gli Allaire Studios di New York.[2] All'album ha collaborato Nico Muhly negli arrangiamenti e Victoria Legrand (Beach House) come cantante in Two Weeks. L'artwork è stato curato dall'artista William O'Brien.

L'album si è piazzato direttamente all'ottavo posto della classifica Billboard 200.[3] Nel Regno Unito ha raggiunto la posizione #24 della Official Albums Chart. Inoltre è inserito nell'edizione 2011 del libro 1001 Albums You Must Hear Before You Die.

Tracce modifica

  1. Southern Point – 5:02
  2. Two Weeks – 4:03
  3. All We Ask – 5:21
  4. Fine for Now – 5:31
  5. Cheerleader – 4:54
  6. Dory – 4:26
  7. Ready, Able – 4:17
  8. About Face – 3:21
  9. Hold Still – 2:24
  10. While You Wait for the Others – 4:29
  11. I Live with You – 4:57
  12. Foreground – 3:35
Bonus track iTunes
  1. All We Ask (Piano Demo) – 3:11

Formazione modifica

Grizzly Bear
  • Ed Droste - voce, tastiere, chitarra
  • Daniel Rossen - voce, chitarra, tastiere
  • Christopher Bear - batteria, cori
  • Chris Taylor - basso, altri strumenti
Collaboratori
  • Victoria Legrand - cori
  • Brooklyn Youth Chour - cori
  • Acme String Quartet - archi
  • Nico Muhly - arrangiamenti cori e archi

Note modifica

  1. ^ Federico Guglielmi, Rock 2001-2010: 100 album fondamentali, in Mucchio Extra, Stemax Coop, #36 estate 2011.
  2. ^ drowned in sound, su drownedinsound.com. URL consultato il 6 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2009).
  3. ^ pitchfork

Collegamenti esterni modifica

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