Voltammetria

tecnica elettroanalitica

La voltammetria è una categoria di metodi elettroanalitici usati in chimica analitica e in vari processi industriali; in voltammetria viene misurata l'intensità di corrente elettrica che scorre all'interno di una cella elettrochimica al variare della differenza di potenziale imposta ai capi della cella.[1] Da tali misurazioni è possibile determinare la natura e la quantità dell'analita posto all'interno della cella elettrochimica.[1]

Il premio Nobel cecoslovacco Jaroslav Heyrovský fu l'ideatore di questo campo di analisi elettrochimica.

Il termine "voltammetria" è un'abbreviazione di "voltamperometria" e deriva dai nomi delle unità di misura coinvolte in tale tecnica, cioè il volt (utilizzato per misurare la differenza di potenziale elettrico) e l'ampere (utilizzato per misurare l'intensità di corrente elettrica).[1]

Apparecchiatura utilizzata modifica

 
Rappresentazione di una cella a 3 elettrodi:
1) elettrodo di lavoro
2) elettrodo ausiliario
3) elettrodo di riferimento.

La cella elettrochimica utilizzata in voltammetria è costituita da due elettrodi (un elettrodo di lavoro e un elettrodo di riferimento) immersi in una soluzione elettrolitica, rappresentata dalla specie chimica da analizzare (ione o molecola) disciolta in un elettrolita di supporto inerte.[1] Spesso è presente anche un terzo elettrodo, detto elettrodo ausiliario; in quest'ultimo caso il controelettrodo funge da elettrodo di riferimento.[1]

L'elettrodo di lavoro può essere un elettrodo statico, un elettrodo rotante, un elettrodo a goccia di mercurio (DME) o un elettrodo a goccia pendente di mercurio (HDME).

In voltammetria vengono utilizzati elettrodi di lavoro aventi un'area superficiale molto piccola, determinando una quantità di materiale reagente all'elettrodo trascurabile e una densità di corrente elevata.[1] In tale maniera il processo cineticamente controllante è quello che avviene all'elettrodo di lavoro.[1]

Tecniche voltammometriche modifica

Convenzioni modifica

Nei voltammogrammi (che indicano l'intensità di corrente in funzione del potenziale) l'asse delle ascisse può essere rivolto verso sinistra (secondo la convenzione "americana" o "polarografica") o verso destra (secondo la convenzione "Europea"). La IUPAC adotta la convenzione europea.[3]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g Ullmann's.
  2. ^ Copia archiviata (PDF), su siba.unipv.it. URL consultato il 23 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2010).
  3. ^ Zoski, p. 6.

Bibliografia modifica

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Collegamenti esterni modifica

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