I WU LYF (pronunciato "Woo Life", acronimo di World Unite Lucifer Youth Foundation) sono stati un gruppo musicale inglese, originario di Manchester, attivo dal 2008 al 2012.

WU LYF
I WU LYF al MIDI Festival, nel 2010
Paese d'origineBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereIndie rock
Art rock
Post-rock
Periodo di attività musicale2008 – 2012
EtichettaLYF Recordings
Studio1
Sito ufficiale

La band, inizialmente nota per essere avvolta nel mistero dal momento che i suoi membri rifiutavano le richieste di interviste e rilasciavano scarse informazioni alla stampa,[1][2][3] ha definito la propria musica "heavy pop".[4]

Storia del gruppo modifica

Gli inizi (2008-2010) modifica

La band si è formata nell'estate del 2008 ed era composta da "Jeau" (Joe Manning), "Lung" (Tom McClung), "Elle Jaie" (Ellery Roberts) e "Evnse" (Evans Kati).[2]

Il primo concerto della band fuori Manchester si è tenuto nel luglio 2010 al MIDI Festival, nella Costa Azzurra. Tra le esibizioni successive vi sono quelle ai Rencontres Trans Musicales di Rennes,[5][6] al Transmediale di Berlino[7] e gli spettacoli a Glasgow e Londra.

Nel luglio del 2010 la band ha annunciato la fondazione della "Lucifer Youth Foundation" (LYF), offrendo ai nuovi membri iscritti un vinile da 12" contenente le tracce Concrete Gold e Heavy Pop, una «bandiera di fedeltà da bandito» e una «dichiarazione d'intenti firmata».[8]

L'album di debutto (2011) modifica

La band ha iniziato a registrare l'album di debutto nel novembre del 2010, utilizzando il denaro raccolto grazie alle adesioni alla LYF. Non soddisfatta dal suono ottenuto dalla convenzionale registrazione in studio, ha deciso di registrare l'album all'interno di una vecchia chiesa dismessa, la St. Peter's Church nel quartiere di Ancoats, a Manchester. La quantità di spazio aperto nella chiesa ha permesso una certa dose di riverbero, fondamentale per le sonorità dell'album.[9]

In seguito la band ha rifiutato tutte le offerte da parte di etichette discografiche affermate e il 13 giugno 2011 ha pubblicato autonomamente il proprio album di debutto, intitolato Go Tell Fire to the Mountain e autoprodotto, attraverso l'etichetta discografica LYF Recordings da loro fondata.[10][11][12] Contestualmente all'uscita del disco, la band si è esibita in diversi spettacoli nel Regno Unito, ottenendo il plauso della critica.[13][14] In particolare, il gruppo ha suonato nel Great Bridgewater Street Tunnel durante il Manchester International Festival.[15]

Lo scioglimento (2012) modifica

Il 24 novembre 2012 è stato pubblicato su YouTube un video di una nuova traccia della band, T R I U M P H, accompagnato da una lettera del frontman Ellery Roberts, in cui dichiarava: «[Il progetto] WU LYF è morto per me. La sincerità di Go Tell Fire [to the Mountain] si è persa con la stronzata di salvare la faccia nel mondo in cui viviamo». Rivolgendosi agli altri membri della band, affermava: «Me ne vado. [...] WU LYF non è così importante. Quindi fate quello che volete fare. Se volete suonare insieme, suonate! Siete musicisti di talento perciò non sprecatelo. Sono stufo che la cosa più impegnativa nel progetto WU LYF sia illudermi della sua rilevanza. [...] Se in futuro arriverà il momento in cui tutti vorremo veramente collaborare a qualcosa, allora quella porta sarà sempre aperta. Non ho altro che amore per tutti voi. Ma voglio vivere una vita che sia vera per me».[16]

Nello stesso periodo in cui il video è apparso, la pagina Facebook del gruppo è stata cancellata.[16]

Dopo lo scioglimento modifica

Dopo lo scioglimento, i rimanenti membri dei WU LYF hanno continuato a suonare con il nome di Los Porcos, pubblicando tre tracce tra il 2013 e il 2014, seguite dall'EP Porco Mio nel 2015.[17][18][19]

In seguito, Tom McClung ha dato inizio al progetto solista Francis Lung,[20] mentre Evans Kati e Joe Manning hanno fondato i Dream Lovers, esibendosi per la prima volta al MIDI Festival nel 2015.[21][22]

Nel 2013 Ellery Roberts ha pubblicato da solista il brano Kerou's Lament.[23] Successivamente, nel 2014 lui e la fidanzata Ebony Hoorn hanno formato i LUH, acronimo di "Lost Under Heaven". Il loro album di debutto, intitolato Spiritual Songs for Lovers to Sing, è stato co-prodotto da The Haxan Cloak ed è stato pubblicato nel 2016 da Mute Records.[24][25]

Formazione modifica

  • Ellery James Roberts – voce principale, organo
  • Evans Kati — voce, chitarra, armonica
  • Tom McClung — voce, basso, chitarra
  • Joe Manning — batteria, pianoforte

Discografia modifica

Album modifica

Singoli modifica

  • 2010 – Heavy Pop / Concrete Gold (12")
  • 2011 – Dirt (CD promozionale)
  • 2011 – We Bros (12")
  • 2012 – T R I U M P H

Accoglienza modifica

La stampa si è inizialmente interessata alla band focalizzandosi sulla scarsità di informazioni relative ad essa e ai suoi membri.[26] The New York Observer ha descritto il fenomeno come un «anonimato accuratamente studiato».[1] Daniel Kolitz, critico per la stazione radio KCRW, ha messo in evidenza la loro «capacità di mantenere un alone di mistero in un tempo in cui tutto è alla luce del sole».[27] La rivista NME l'ha scelta come una delle «nuove band che definiranno il 2011».[28] Stereogum ha presentato i WU LYF come una «band da seguire» nel maggio del 2010.[29] L'edizione italiana della rivista Rolling Stone li ha descritti come «la cult band del momento in Inghilterra», che «sposa energia rock e surrealismo ultrapop, psichedelia anni 70 ed elettronica anni 80 a tematiche d'impegno sociale, antropologiche e ambientali».[30] La rivista olandese Kicking the Habit ha descritto le loro sonorità come quelle di un «Tom Waits in una chiesa, accompagnato da un garage rock da sballo».[31]

Col passare del tempo, la stampa si è interessata maggiormente alle loro esibizioni dal vivo intense e catartiche.[32] Pitchfork ha assegnato a Go Tell Fire to the Mountain un punteggio di 8,4 e il riconoscimento di "miglior nuova musica", affermando che «le stesse cose che li fanno sembrare giovanili (l'instabilità artistica e personale, la parvenza di una compagnia itinerante più che di una band, lo stimolo ad assecondare i propri impulsi più inquietanti e ciò nonostante a sentirsi moralmente superiori a una maggioranza indefinita) sono le stesse cose che ti elettrizzano veramente».[9] Nel 2011 Zane Lowe di BBC Radio 1 ha scelto il brano Dirt per la sua classifica "Hottest Record".[33]

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Michael H. Miller, Avatars of Anonymous Ambition: Heavy Poppers WU LYF Hit Williamsburg, The New York Observer, 5 aprile 2011. URL consultato il 1º maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2011).
  2. ^ a b (EN) Paul Lester, Wu Lyf (No 743) – This mysterious crew appear to be some kind of strange Manc cult, full of quasi-spiritual fervour and revolutionary intent, The Guardian, 10 marzo 2010. URL consultato il 1º maggio 2011.
  3. ^ (DE) Donaufestival mit James Blake, Wild Beasts und Owen Pallett gestartet, su vienna.at, Vienna Online, 29 aprile 2010. URL consultato il 9 maggio 2011.
  4. ^ (EN) Devin Chanda, Manchester, United., Life and Times, 23 agosto 2011. URL consultato il 2 settembre.
  5. ^ (NL) Dirk Steenhaut, Wu Lyf @ ABClub[collegamento interrotto], Knack Focus. URL consultato il 3 maggio 2011.
  6. ^ (FR) WU LYF: Live aux Transmusicales de Rennes, su blog.ricardsa-livemusic.com, Ricard S.A. Live Music. URL consultato il 7 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2011).
  7. ^ (DE) MIT & WU LYF live @ CTM, su intro.de. URL consultato il 3 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2011).
  8. ^ (EN) Lucifer Youth Foundation, su luciferyouthfoundation.org (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2012).
  9. ^ a b (EN) Ian Cohen, Go Tell Fire to the Mountain, su pitchfork.com, Pitchfork Media, 23 giugno 2011. URL consultato il 2 settembre 2011.
  10. ^ (EN) Go Tell Fire To The Mountain album review - Louder Than War, su louderthanwar.com. URL consultato il 10 giugno 2011.
  11. ^ (EN) Go Tell Fire To The Mountain album review - Neo Noir, su neo-noir.tumblr.com. URL consultato il 10 giugno 2011.
  12. ^ (EN) Wu Lyf release first song from 'Go Tell Fire To The Mountain' online – audio, NME, 30 marzo 2011. URL consultato il 1º maggio 2011.
  13. ^ (EN) Robin Murray, WU LYF Add Tour Dates – Manchester band to break cover, Clash, 12 aprile 2011. URL consultato il 1º maggio 2011.
  14. ^ (EN) Jon Stickler, WU LYF Reveal Dates For UK Tour & Tickets, su stereoboard.com, 13 aprile 2011. URL consultato il 1º maggio 2011.
  15. ^ (EN) Wu Lyf top Manchester International Festival's new music, BBC News, 17 marzo 2011. URL consultato il 4 maggio 2011.
  16. ^ a b (EN) Josh M. Dalton, NEWS: WU LYF ANNOUNCE SPLIT? RELEASE FINAL SONG T R I U M P H, 24 novembre 2012. URL consultato il 24 novembre 2012.
  17. ^ (EN) Former Wu Lyf members debut new band Los Porcos in London, NME, 26 aprile 2013. URL consultato il 6 maggio 2013.
  18. ^ (EN) WU LYF carry on without singer as Los Porcos (stream 2 tracks), Brooklyn Vegan, 25 aprile 2013. URL consultato il 6 maggio 2013.
  19. ^ (EN) Los Porcos, su discogs.com, Discogs. URL consultato il 15 dicembre 2022.
  20. ^ (EN) LISTEN: FRANCIS LUNG’S "AGE LIMITS", su cmj.com, CMJ, 26 luglio 2013. URL consultato il 26 dicembre 2015.
  21. ^ (EN) Dream Lovers – Go, Gauguin, Go, su thisistruluv.com, 11 settembre 2014. URL consultato il 26 dicembre 2015.
  22. ^ (EN) Midi Festival, 2015, su midi-festival.com, thisistruluv.com. URL consultato il 26 dicembre 2015.
  23. ^ (EN) Laura Snapes, Listen: Ellery James Roberts (Formerly of Wu Lyf): "Kerou's Lament", su pitchfork.com, Pitchfork, 25 giugno 2013. URL consultato il 15 dicembre 2022.
  24. ^ (EN) Jeremy Gordon, WU LYF's Ellery James Roberts Returns With New Project LUH., Shares "Unites", su pitchfork.com, Pitchfork Media, 16 ottobre 2014. URL consultato il 17 ottovre 2014.
  25. ^ (EN) Jazz Monroe, LUH. (WU LYF's Ellery James Roberts and Ebony Hoorn) team with The Haxan Cloak for "I&I", su pitchfork.com, 26 gennaio 2016. URL consultato il 2 aprile 2016.
  26. ^ (EN) Sean Michaels, WU LYF – so good at being a band that nobody's asked about their music yet, The Guardian, 23 aprile 2011. URL consultato il 1º maggio 2011.
  27. ^ (EN) Daniel Kolitz, Wu Lyf: Playing on Prefix, KCRW, 14 aprile 2011. URL consultato il 1º maggio 2011.
  28. ^ (EN) Matt Wilkinson, WU LYF Are Fucking Amazing – And Here's The Proof, NME, 6 gennaio 2011. URL consultato il 1º maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2011).
  29. ^ (EN) Jessica, Band To Watch: WU LYF, su stereogum.com, Stereogum, 27 maggio 2010. URL consultato il 20 febbraio 2012.
  30. ^ Wu Lyf: il quartetto anarchico di Manchester, Rolling Stone. URL consultato il 1º maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2011).
  31. ^ (NL) Opinie – Festival programmatie anno 2011: Duck Sauce en de rest, Kicking the Habit, 29 aprile 2011. URL consultato il 9 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2011).
  32. ^ (EN) Robin Murray, Should one day fill stadiums, Clash, 12 aprile 2011. URL consultato il 1º maggio 2011.
  33. ^ (EN) Zane Lowe, Hottest Record - Wu Lyf - Dirt, su bbc.co.uk, BBC Radio 1, 25 maggio 2011. URL consultato il 7 giugno 2011.

Collegamenti esterni modifica

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