Wikipedia:Bar/Discussioni/Proposta di traduzione open/closed source

closed source NAVIGAZIONE


Propongo che Wikipedia adotti le seguenti traduzioni:

  • Open source = sorgente pubblico
  • Closed source = sorgente privato

e che gli articoli adottino uniformemente questa nomenclatura.--88.149.235.251 21:38, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]

Wikipedia non è una fonte primaria e la nomenclatura comunemente usata nel settore fa uso delle locuzioni trapiantate dalla lingua inglese open source e closed source. Non ci sono i termini per adottare una convenzione differente. --Aeternus 21:42, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]
Attualmente non tutti gli articoli usano le locuzioni inglesi, e non c'è alcuna uniformità nella terminologia usata. Secondo me sarebbero preferibili una maggiore coerenza e l'uso della lingua italiana.--88.149.235.251 21:50, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]
La coerenza è sempre bene che ci sia. L'aderenza alla lingua italiana non è sempre possibile, in questo caso le locuzioni maggiormente usate sono quelle in lingua inglese. Sorgente pubblico e sorgente privato non sono denominazioni diffuse. --Aeternus 22:21, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]
Meglio i termini inglesi, non iniziamo a fare come i francesi che traducono tutto. Hellis 22:22, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]
Se tutti la pensassero come te, la nostra bella lingua italiana sarebbe già scomparsa da un pezzo.--88.149.235.251 22:37, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]
Lamentati con chi la usa, non con chi ne registra l'uso. --Pe! M. A. C. 22:42, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]
E' quello che sto facendo.--88.149.235.251 23:25, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]
Mettiamola in modo diverso "sorgente pubblico" 253 occorrenze "open source" 1670000 occorrenze. Hellis 22:44, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]
1) Se il criterio è quello del numero di pagine web, visto che ci sono sul web molte più pagine in Inglese che in Italiano, perché prendersi il disturbo di fare una Wikipedia in Italiano?
2) Wikipedia è un'enciclopedia o un aggregatore di informazioni già presenti su Google?--88.149.235.251 23:24, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]

Qui si tratta di scegliere tra una traduzione che non usa nessuno e un termine che usano tutti. Sarebbe come chiederci di tradurre bar in mescite, tu puoi anche chiederlo ma nessuno ti vuole seguire e su queste cose si va a maggioranza. Hellis 23:33, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]

La "traduzione che non usa nessuno" è usata anche su diversi articoli di Wikipedia, nessuno dei quali editati da me. Giusto per la cronaca (e oltre a quelle 253 occorrenze su Google che tu stesso hai citato).--88.149.235.251 00:20, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]
Direi che dire sorgente pubblico è una chiara dimostrazione di non sapere l'italiano... o meglio sapere un italiano tecnico orripilante almeno quanto le diciture anglo-italiche come chattare e via così... Dato che sorgente vuol dire una cosa ben precisa, l'anonimo purista dovrebbe rilevare che la dicitura più italica è codice sorgente da cui sorgente deriva per semplicità e brevità... Quindi tutt'al più (o tuttalpiù) codice sorgente pubblico e privato... ma allora poi imponiamo di scrivere calcolatore elettronico invece di PC... ma principalmente chi siamo noi per imporre al popolo bue di usare un termine in vece (non è un refuso, è italiano vece) di un altro? Non possiamo limitarci a registrare che il popolo che parla la nostra lingua utilizza termini anglosassoni per definire oggetti e concetti che da colà ci son pervenuti?
Perché fare una wikipedia in italiano? Per insegnare ad un anonimo un po' di modestia.
Ed insegnare sempre allo stesso anonimo che il motore di ricerca chiamato Google altro non è che un indice di informazioni presenti altrove. Indi (non è un refuso neppure questo) in Google non vi sono informazioni, che sono altrtesì in siti sparsi un po' ovunque. Certo esiste la cache (oppure la debbo chiamare memoria tampone temporanea) di Google che però è solo un artifizio tecnico e niente altro. Con ossequio. --Donner 23:57, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]
"Sorgente" si usa in Italia come minimo dagli anni '70, in ambito informatico, per definire il codice sorgente di un programma. Per quanto riguarda il resto del tuo intervento, se tolgo le puntualizzazioni inutili non rimane nulla; quindi penso che siamo a posto così.--88.149.235.251 00:20, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]
Grande 88.149.235.251, mi piace il tuo stile! Però, purtroppo, hanno ragione i nostri colleghi wikipediani nel dire che, in questo caso, il termine usato è quello anglosassone. I termini che hai suggerito sono talmente poco diffusi, che cadono nell'ambito della "ricerca personale" e quindi non possono essere adottati, perlomeno non come vorresti. Purtroppo fa ancora trippo "fico" usare i termini forestieri. --F l a n k e r 00:53, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]
Comunque semmai sarebbe "sorgente aperto/chiuso" e non "pubblico/privato". --Gerardo 09:28, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]
Diciamo che le traduzioni in italiano potrebbero essere al più dei redirect, vista la netta preponderanza dei termini inglesi nell'uso comune. Cruccone (msg) 10:43, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]
  • L' uso di traduzioni italiane ha senso solo quando esiste una traduzione unica ossia ovunque quell' unico termine inglese e' tradotto con una unica versione italiana o viceversa, come per esempio keyboard <-> tastiera. Da "nonnetto' ricordo che agli inizi dell' era del PC il termine "hard disk" era "italianizzato" in diversi modi: disco fisso, disco duro (!), winchester (!!), disco del computer, disco di memoria, disco della memoria del computer ...; il floppy disk era chiamato anche minidisco (perfino in manuali IBM), dischetto, disco morbido, disco flessibile, disco da 3" e 1/2, etc. Alla fine, dopo un uso prolungato e confuso negli anni si utilizza solitamente il termine inglese, che e' univoco e compreso da tutti. Il paragone con la Francia non regge per un semplice motivo: in Francia (come in Islanda e altri paesi che autarchicamente difendono la "purezza" della loro lingua) esiste un ente che definisce ogni nuovo termine a cui tutti devono sottoporsi ed il nuovo termine puo' anche essere un termine nuovo, costruito sulla base della lingua che si vuole difendere e non una pedissequa traduzione inglese -> lingua casalinga (shareware in francese diventa partagiciel e non logiciel a' partager per esempio). In Italia cio' non esiste e la traduzione in italiano e' lasciata all' arbitrio personale, che produce tante traduzioni individuali, rendendo di fatto impossibile avere un termine unico. --Bramfab Discorriamo 11:36, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]

Ma qualcuno se la ricorda la traduzione IBM della palla del topo? :-))) --gLibero sapere in libero web 13:17, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]

Quello che ha scritto Bramfab è sacrosanto, ma tralasciando l'ambito informatico, quante volte i giornalai scrivono devolution al posto di devoluzione? Solo per citare un esempio. --F l a n k e r 13:33, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]

Quoto... hem...! Concordo con Gerardo e Bramfab. Gli anglicisimi son spesso pessimi, ma talvolta son gli unici ad avere il significato necessario: cosa ne pensi di "scattare col topo" anziché "cliccare col mouse"? --Lucas 15:23, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]

Ma cliccare è italiano... Comunque è vero che sarebbe buona cosa difendere la nostra lingua (chissà Dante a vedere tutti questi anglicismi si starà rigirando nella tomba) ma finchè, per l'appunto, non verrà creato come in Francia un apparato che regolamenta la creazione di nuove parole e locuzioni, noi possiamo farci ben poco, se non solo adattarci alla massa. La massa per ora usa open source, di conseguenza pure noi. Marko86 22:51, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]

Posso capire tutto questo fervore patrio... ma vogliamo parlare di yacht, club, open space, chic, panne, demodé, skipper, spinnaker, skilift, top model, spider, station wagon... --Donner 00:53, 28 nov 2007 (CET)[rispondi]

Ma per molti di questi termini ci sarebbe il corrispettivo in italiano, anche se poco usato. Ad esempio yacht sta per panfilo. Comunque ci vuole un organismo che pensi a queste cose, non di certo l'uomo della strada. Marko86 12:37, 28 nov 2007 (CET)[rispondi]

Mhm, a me vengono in mente un sacco di sinonimi di top model, ma, non so perché, non credo che sarebbero... consoni. --F l a n k e r 13:37, 28 nov 2007 (CET)[rispondi]

88.149.235.251 ha ragione in tutto, però, mentre possiamo scegliere e imporre per convenzione una traduzione dei nostri termini tecnici interni, non altrettanto semplice è stabilire per convenzione l'uso di un neologismo o di un'alternativa a un forestierismo o tecnicismo. Ad esempio, sorgente aperto riscuote molti piú consensi, e chissà le altre possibilità; come scegliere? Bisognerebbe studiarsi bene la cosa, vedere se c'è qualche traduzione semiufficiale o consigliata da qualche autorità e poi consigliarla; non si potrebbe a mio parere imporre, però i consigli («sarebbe meglio», «si preferisce» ecc.) sono generalmente prescrittivi per le parti ufficiali delle voci, come il titolo. Nemo 11:01, 2 dic 2007 (CET)[rispondi]

la lingua è creata dall'uso e wikipedia può essere un ottimo strumento per difendere le traduzioni di termini inglesi che non siano strettamente necessari. Ho apprezzato ad esempio la sostituzione nel testo del (purtroppo ancora denominato quale "template" disclaimer soccorso) del termine appunto disclaimer con l'identico termine italiano "avvertenza". Spesso poi alcuni termine inglesi appaiono insostituibili solo perché ci si è purtroppo abituati all'inglese, ad esempio il caso di disco fisso o di allegato o di cartella termini abbastanza usati) fa vedere che è possibile opporsi alla moda. Francesi e Spagnoli - el raton e souris insegnano - hanno un maggiore rispetto della propria lingua. Nelle loro wikipedie molti termini quali appunto template sono regolarmente tradotti--Massimo Macconi 19:12, 2 dic 2007 (CET)[rispondi]
questa mania dell'anglicismo a tutti i costi fa sì che termini che l'inglese ha scelto dall'uso comune quali cache ecc. proprio per rendere i concetti più facilmente comprensibili ai profani non venendo tradotti in italiano hanno fatto del linguaggio informatico una lingua per iniziati, come bene nota:
"così quello che negli Stati Uniti si è sviluppato come un linguaggio amichevole nei confronti dell'utente (friendly) in cui gergo e tecnicismo non sono del tutto distinguibili (bucket secchio, cache nascondiglio stack mucchio" risuona ai nostri orecchi ostico ed addirittura minaccioso [1]
  1. ^ Giuseppe Antonelli, L'italiano nella società della comunicazione, Il Mulino, pag. 21