Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Galileo Galilei

Galileo Galilei (inserimento)

Segnalazionevota

Ultima voce dell'ex Bella prosa, recentemente controllata ed ampliata. - Luisa 13:06, 14 mar 2006 (CET)[rispondi]

SÌ vetrina
  1. Eccellente! --ESCULAPIO (scrivimi, se vuoi) 14:24, 14 mar 2006 (CET)[rispondi]
  2. --Lilja 14:41, 14 mar 2006 (CET)[rispondi]
  3. ----GaGio 14:48, 14 mar 2006 (CET)[rispondi]
  4. Ottimo... sembra avere tutti i requisiti! Giuseppe B. Lumos
  5. --giorces mail 14:16, 15 mar 2006 (CET)[rispondi]
  6. Gipa 12:51, 18 mar 2006 (CET)
  7. Ottimo articolo, l'unico dubbio è sulla citazione di Galileo subito dopo quella di Natzinger alla fine della sezione "il processo e gli ultimi anni", procedo a spostarla all'inizio della sezione. paulatz(+) 14:16, 18 mar 2006 (CET)[rispondi]
  8. mi pare molto buono... Number 21 18:19, 18 mar 2006 (CET)[rispondi]
  9. Helios 21:03, 20 mar 2006 (CET)[rispondi]
  10. Antony 10:57, 31 mar 2006 (CEST)[rispondi]
  11. Emc² (Scrivimi  ) 19:32, 2 apr 2006 (CEST)[rispondi]
  12. ...
NO vetrina
  1. C'erano addirittura dei link a Marte (pianeta) e Ganimede (luna)... e fortuna che ho dato solo una scorsa veloce, non oso pensare a quali altre nefandezze ci siano. Mi sembra, ecco, che in diversi punti sia stata compiuta una traduzione pedissequa dall'inglese. Resta una voce molto buona, ma non da vetrina, imho. WinstonSmith 16:17, 25 mar 2006 (CET)[rispondi]
  2. Troppi punti POV. Dovrei segnalarli? Non ne ho voglia. Il "Caso Galilei" è vecchio e stantio, un flame su Wikipedia non aiuta. --Amarvudol (msg) 18:46, 5 apr 2006 (CEST)[rispondi]
Suggerimenti
  • Ho spostato il template che stonava esteticamente. Non mi convincono le citazioni prese dai libri, non per il contenuto e la pertinenza quanto per la struttura/forma... Non so io metterei quasi quasi il template quote: esistono degli standard in questo senso in wikipedia? --Felyx, (miao) 14:18, 14 mar 2006 (CET)[rispondi]
  • Mi sembra impropria l'enfasi data all'opinione di Galilei sulla disputa fra pittura e scultura; erano opinioni note da tempo, espresse già da Plutarco, Luciano, Alberti, Leonardo, Michelangelo e infine da Benedetto Varchi, nel 1547, nella sua Lezzione della maggioranza delle arti, che Galileo conosceva e sembra quasi citare; aggiungerei piuttosto le sue note letterarie sull'Ariosto e sul Tasso. Manca il suo rapporto con la cultura del tempo, filosofica, religiosa e scientifica. --Ilaria578 21:50, 15 mar 2006 (CET)[rispondi]
  • Credo che Galilei non abbia mai formulato,
in maniera organica, il c.d. "Principio d'inerzia".
La sua formulazione si deve a
Isaac Newton e costituisce il c.d.
"Primo principio della dinamica".
Keplero non c'entra.
Poi vi è ancora altro.
Ma il tempo mi manca.
Perché non prestiamo tutti
un pò più di attenzione?
Qui e altrove.
Vi chiedo scusa e vi ringrazio.
--Lucio silla 12:35, 16 mar 2006 (CET)[rispondi]
Galileo formulò in maniera piuttosto precisa il motivo di inerzia anche se lo fece con un linguaggio molto diverso da quello che oggi siamo abituati ad associare alle formulazioni scientifiche. Newton ha avuto invece il merito di sistematizzarlo all'interno di una teoria consistente della dinamica. - J B 11:53, 24 mar 2006 (CET)[rispondi]
  • Il c.d. "Principio d'inerzia"
costituisce una delle leggi fondamentali
sulle quali è costruito il Mondo.
La formulazione dovuta a Newton
è avvenuta nel contesto dei suoi Principia
ovverosia nel contesto della dimostrazione
di come è fatto il Mondo
e a quali leggi obbedisce.
(fatto salvo tutto ciò che è venuto dopo di lui)
Galilei, anni prima, pervenne ad una conclusione analoga,
come giustamente tu dici, ma senza attribuire al concetto
la portata generale che invece possiede.
Ciò avvenne nel corso dei suoi studi sulla
composizione dei moti, nel corso dei quali,
se ricordo bene, egli superava i concetti di
velocità costanti e velocità medie, riuscendo
a stabilire quali fossero le velocità di un corpo
in diversi punti di una traiettoria
percorsa con moto accelerato.
Nel corso di questi studi, facendo esperimenti
con il piano inclinato (e non col pendolo), giunse a concludere
che per mantenere un corpo ideale in moto rettilineo
e uniforme non era necessario applicare ad esso alcuna forza.
Non mi pare, però, che Galilei abbia mai formulato in maniera
organica questo concetto, né l'abbia mai
esteso al moto dei corpi celesti.
Questi studi furono pubblicati a Leida
nei Discorsi e dimostrazioni matematiche....
Forse il paragrafo sul Principio d'inerzia
andrebbe riscritto e contestualizzato con riferimento
agli argomenti specifici all'interno dei quali
il pisano pervenne alla sua intuizione.
Ma qui ci vuole la mano di Berto. :-))
--Lucio silla 12:35, 26 mar 2006 (CEST)[rispondi]


  • il mio voto sarebbe "non ancora", ma noto il notevole milgioramento della voce. Cose da fare: verificare il contenuto della sezione su universalita' del moto e quadratura del cerchio (vorrei saperne la fonte, molte affermazioni mi sembrano dubbie; tra l'altro direi che il moto parabolico non si studia con il piano inclinato, o forse la frase non e' riuscita ad esprimere una idea che non ho compreso). Ampliare la sezione "opere". In generale, manca la contestualiazzazione storica in lacune parti (ad esmpio, nella sezione sul rapporto con la fede). Inoltre sarebbe in teressante aggiungere che in alcune polemiche scientifiche, come quella sulle comete, Galileo aveva torto sulla natura del fenomeno ma la sua impostazione rimaneva corretta proprio in quanto basato su un metodo scientifico che permetteva di fare progredire la conoscenza con prove e "sensate esperienze". Non faro' mancare il mio contributo, appena avro' altro tempo. continua il buon lavoro!--cog 22:24, 17 mar 2006 (CET)[rispondi]
aggiungo: da eliminare assolutamente il richiamo al portale di fisica ;) stona nel contesto, e non credoi che sia essenziale. anzi mi pare proprio inutile. --cog 22:28, 17 mar 2006 (CET)[rispondi]

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