Yolanda Sonnabend

scenografa, costumista e pittrice britannica (1935-2015)

Yolanda Paulina Tamara Sonnabend (Bulawayo, 26 marzo 1935Londra, 9 novembre 2015) è stata una costumista, scenografa e pittrice britannica.

Biografia modifica

Yolanda Sonnabend nacque in una famiglia di ebrei tedeschi e russi nell'odierno Zimbabwe e si trasferì in Inghilterra nel 1954. Tra il 1955 e il 1960 studiò scenografia e pittura alla Slade School of Fine Art, dove fu allieva di Nicholas Geōrgiadīs. Prima ancora di terminare gli studi, nel 1958 Peter Wright le commissionò scenografie e costumi di A Blue Rose per il Royal Ballet.[1]

Dai primi anni sessanta strinse un proficuo e duraturo sodalizio artistico con Kenneth MacMillan, per cui avrebbe disegnato i costumi di Symphony (1962), Rituals (1975), Requiem (1976), My Brother My Stister (1978) e Valley of Shadows (1983).[2][3] Nel 1987 disegnò scenografie e i controversi costumi[4][5] per l'allestimenti di Anthony Dowell de Il lago dei cigni, rimasto nel repertorio del Covent Garden per quasi trent'anni; nel 1989 invece fu la costumista de La Bayadère di Natalija Romanovna Makarova, anch'essa portata in scena alla Royal Opera House per oltre due decenni.

Oltre al lavoro al Covent Garden, Sonnabend lavorò alla Oxford Playhouse e alla New York City Opera, curando anche le scenografie di The Tempest di Derek Jarman (1979)[6] e disegnando scenografie e costumi anche per opere di prosa, tra cui Antonio e Cleopatra per la Royal Shakespeare Company nel 1999.[7] Verso la fine degli anni novanta tornò a dedicarsi brevemente al balletto, lavorando come scenografa e costumista per gli allestimenti di Romeo e Giulietta e Lo schiaccianoci del K-Ballet di Tokyo.[8]

All'attività teatrale, affiancò anche quella di pittrice: realizzò grandi tele esposte alla Whitechapel Art Gallery nel 1975 e poi in una grande retrospettiva alle Serpentine Galleries nel 1985[9] e fu un'apprezzata ritrattista. I soggetti dei suoi ritratti spaziarono da collaboratori e artisti come MacMillan e Steven Berkoff a scienziati come Stephen Hawking; nove ritratti realizzati da lei fanno parte della collezione della National Portrait Gallery di Londra.[10] Parallelamente all'attività artistica, insegnò in diverse accademie delle belle arte, tra cui la sua alma mater, la Slade School of Fine Art, dal 1990, diventando fellow dell'University College London nel 2003.[11]

Filmografia modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Peter Wright, Wrights & Wrongs: My Life in Dance, Bloomsbury Publishing, 23 giugno 2016, p. 82, ISBN 978-1-78319-719-4. URL consultato il 12 marzo 2024.
  2. ^ (EN) Yolanda Sonnabend: designer of MacMillan's 'neurotic' ballets, su theartsdesk.com, 16 novembre 2015. URL consultato il 12 marzo 2024.
  3. ^ (EN) Jann Parry, Different Drummer: The Life of Kenneth MacMillan, Faber & Faber, 7 ottobre 2010, p. 495, ISBN 978-0-571-27451-2. URL consultato il 12 marzo 2024.
  4. ^ (EN) Judith Mackrell, The Royal Ballet's Swan Lake: high-flyer or ugly duckling?, in The Guardian, 24 marzo 2015. URL consultato il 12 marzo 2024.
  5. ^ (EN) Kathrina Farrugia-Kriel e Jill Nunes Jensen, The Oxford Handbook of Contemporary Ballet, Oxford University Press, 2021, p. 699, ISBN 978-0-19-087149-9. URL consultato il 12 marzo 2024.
  6. ^ Hugh H. Davis, "Rounded with A Sleep": Prospero's Dream in Derek Jarman's The Tempest, in Literature/Film Quarterly, vol. 41, n. 2, 2013, pp. 92–101. URL consultato il 12 marzo 2024.
  7. ^ (EN) Michael Billington, Enobarbus steals the show, in The Guardian, 24 giugno 1999. URL consultato il 12 marzo 2024.
  8. ^ (EN) Yolanda Sonnabend, theatrical designer - obituary, su The Telegraph, 15 novembre 2015. URL consultato il 12 marzo 2024.
  9. ^ (EN) Yolanda Sonnabend: Stage Designs and Paintings, su Serpentine Galleries. URL consultato il 12 marzo 2024.
  10. ^ (EN) Yolanda Sonnabend - National Portrait Gallery, su www.npg.org.uk. URL consultato il 12 marzo 2024.
  11. ^ (EN) Nick Wadley, Yolanda Sonnabend obituary, in The Guardian, 18 novembre 2015. URL consultato il 12 marzo 2024.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN8993149068513065730007 · ISNI (EN0000 0003 7403 1443 · ULAN (EN500025936 · LCCN (ENn87104771 · BNE (ESXX5630902 (data) · J9U (ENHE987007369089105171