Lo zaar (in arabo زار?) è un rituale femminile delle culture del Corno d'Africa e del Sudan in uso anche in Egitto, Arabia Saudita ed Iran[1].

Rito modifica

'Zaar' è il termine con cui si indica un jinn che ha il possesso di un individuo, causando la sua malattia (spesso di tipo psichica). Il rituale zaar viene praticato per esorcizzare tali spiriti negativi.[2]

Le cerimonie zaar possono avere una durata che va dalle tre alle sette notti e comprendono cibi, travestimenti, musiche e danze estatiche.

Fondamentale è il tavolo tondo, colto di caramelle e frutta secca, intorno al quale le donne danzano al ritmo dei tamburi, fino allo svenimento.

Musiche e strumenti modifica

Il rituale zaar è basato essenzialmente sul ritmo incalzante della musica che culmina con la trancè. Ciò è dato da strumenti quali la tanbura[3], il manjur (una cintura di cuoio con dei pendenti fatti di zoccoli di capra) e vari strumento a percussione, tra cui la tabla.

Note modifica

  1. ^ "In Etiopia, Eritrea, Gibuti, Somalia, Arabia, sud e sud-ovest dell'Iran, Egitto e Sudan." Richard Natvig, Oromos, Slaves e Zar Spirits: un contributo alla storia dei culti di Zar, in The International Journal of African Historical Studies, vol. 20, n. 4, 1987, pp. 647–668, DOI:10.2307/219.657, JSTOR 219657.
  2. ^ Rosemary Ellen Guiley, Enciclopedia of Demons and Demology, Infobase Publishing, 2009, p. 277, ISBN 978-1-4381-3191-7.
  3. ^ Christian Poché, Tanbūra, in Stanley Sadie e John Tyrrell (a cura di), Grove Dictionary of Music and Musicians, vol. 25, 2ª ed., Londra, Macmillan, 2001, pp. 62–63.

Bibliografia modifica

  • A. Arieli e S. Aychek, Mental disease related to being belief in being possessed by the 'Zar' spirit, in Harefuah: Journal of the Israel Medical Association, vol. 126, 1996, pp. 636–642.
  • Philip M.Peek e Kwesi Yankah (a cura di), African Folklore: An Encyclopedia, New York & London, Routledge, 2004, pp. 1061-1063.
  • Hani Fakhouri, "The Zar Cult in an Egyptian Village", in Anthropological Quarterly, vol. 41, no. 2 (aprile 1968), pp. 49–56.
  • F Giannattasio, Somalia: La Terapia Corentico-musicale del Mingi, in Culture Musicale, Quaderni di Ethnomusicologia, vol. 2, n. 3, 1983, pp. 93–119.
  • Modarressi, Taghi. 1968. The zar cult in south Iran. In Trance and possession states. ed. Raymond Prince. Montreal: R. M. Bucke Memorial Society.

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