183P/Korlevic-Juric

cometa

La cometa Korlevic-Juric, formalmente indicata 183P/Korlevic-Juric, è una cometa periodica del Sistema solare, appartenente alla famiglia delle comete gioviane.[2] È stata scoperta il 18 febbraio 1999 dagli astronomi croati Korado Korlević e Mario Jurić. Inizialmente fu ritenuta un asteroide, osservazioni successive mostrarono la sua natura cometaria.

Cometa
183P/Korlević-Jurić
Stella madreSole
Scoperta18 febbraio 1999
ScopritoriKorado Korlević
Mario Jurić
Designazioni
alternative
1999 DN3; P/1999 DN 3;
P/2006 Y1
Parametri orbitali
(all'epoca 2461640,5
23 agosto 2027[1])
Semiasse maggiore4,7326837 UA
Perielio3,2410908 UA
Afelio5,224 UA
Periodo orbitale10,3 anni
Inclinazione orbitale18,90003°
Eccentricità0,1038719
Longitudine del
nodo ascendente
2,64072°
Argom. del perielio159,01015°
Par. Tisserand (TJ)2,901[2] (calcolato)
Ultimo perielio11 novembre 2017
Prossimo perielio9 agosto 2027
MOID da Giove0,134943 UA[2]
Dati osservativi
Magnitudine app.
Magnitudine ass.13,1
Magnitudine ass.
  • 10,5 (totale)
  • 13,5 (del nucleo)

La cometa era stata osservata durante le apparizioni del 1955 e 1989, ma allora non era stata identificata.[3] Dopo la sua scoperta nel 1999, ne è stato seguito il ritorno nel 2008-2009. La cometa si mantiene generalmente piuttosto debole, raggiungendo una magnitudine massima di circa 17,5.[3]

La cometa Korlević-Jurić percorre un'orbita moderatamente eccentrica, inclinata di circa 19° rispetto al piano dell'eclittica. L'afelio, esterno all'orbita di Giove e prossimo ad essa, è a 5,12 UA dal Sole; il perielio è a 3,89 UA dal Sole. La cometa completa un'orbita in circa 9,58 anni.[2]

Il nodo ascendente dell'orbita è prossimo all'orbita di Giove[2] e ciò può dar luogo ad incontri ravvicinati con il pianeta che producono modifiche dell'orbita della cometa. L'ultimo è avvenuto nel 1975, a 0,29 UA, ed ha allontanato il perielio di circa un'unità astronomica dal Sole e ridotto l'eccentricità orbitale. Prossimi incontri tra i due corpi celesti avverranno nel 2022 e nel 2093. Il primo, a circa 1 UA, avrà un effetto concorde con quello precedente, aumentando ulteriormente la distanza perielica e riducendo l'eccentricità. Il secondo, particolarmente stretto, avverrà ad una distanza di 0,18 UA tra i due corpi celesti e determinerà una riduzione della distanza perielica ed un aumento dell'eccentricità, riportando la cometa su un'orbita simile a quella posseduta prima dell'incontro del 1975.[2][4]

Collegamenti esterni

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