ANRP

ente morale dal 1949 che si pone di conservare, approfondire e valorizzare la memoria dei reduci italiani, militari e civili

L'Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall'Internamento e dalla Guerra di Liberazione e loro familiari (ANRP) è un ente morale dal 1949. Si pone di conservare, approfondire e valorizzare la memoria dei suddetti reduci italiani, militari e civili: a tal scopo collabora con università[2], ricercatori, istituzioni italiane[3] e straniere. L'Associazione annovera tra i suoi assistiti il maggior numero di ex Internati Militari Italiani o loro familiari[4].

Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall'Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari
AbbreviazioneANRP
TipoAssociazione
Fondazione31 marzo 1946[1]
ScopoValorizzazione del ricordo dei reduci per promuovere la cultura della pace
Sede centraleBandiera dell'Italia Roma
IndirizzoVia Labicana 15/A
PresidenteBandiera dell'Italia Nicola Mattoscio
Sito web

Storia modifica

A partire dalla fine della seconda guerra mondiale in tutta Italia in modo autonomo nacquero i "Comitati reduci", che tra il 28 al 31 marzo 1946 si riunirono in un congresso e fondarono l'Associazione Nazionale Reduci (ANR). Fin dalla sua fondazione l'associazione discusse il suo rapporto con l'Associazione Nazionale Combattenti (ANC) a cui si unì nel luglio del 1947 in seguito a un secondo congresso, dando così vita all'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci (ANCR). Diversi membri contrari alla fusione, nel seno di un terzo congresso tenutosi tra il 15 e il 18 gennaio 1948, costituirono poi l'Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall'Internamento e dalla Guerra di Liberazione (ANRP).[5][6]

Il 30 maggio 1949 per decreto del Presidente della Repubblica l'ANRP fu riconosciuta "Ente Morale" e quindi il 10 settembre 1962 con decreto ministeriale come "Ente Nazionale con finalità assistenziali senza scopo di lucro", col fine principale di tutelare gli interessi materiali dei suoi associati (quasi 400mila nei primi anni)[7]. Obiettivo a cui si aggiunse successivamente, in particolar modo dagli anni Ottanta, quello di curare e trasmettere alle nuove generazioni le memorie dei reduci[8].

Attività modifica

Oltre a promuovere e pubblicare lavori storiografici[9][10] (tramite saggi e periodici), l'ANRP ha creato e cura anche, con l'aiuto della collaborazione dell'ambasciata tedesca, banche dati online sugli IMI (Albo degli IMI caduti[11] e Lessico Biografico degli IMI o LEBI[12]) e sui Lavoratori Civili Italiani nel Terzo Reich[13]. Per l'ambasciatrice di Germania a Roma Susanne Waisum-Rainer, questi progetti sono "sforzi comuni per elaborare il passato bellico italo-tedesco [...], dare rilievo agli avvenimenti del passato e [...] renderli accessibili a tutti".[14]

L'ANRP fa parte del comitato di assegnazione della medaglia d'onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti 1943-1945 istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.[15]

L'ANRP ha anche realizzato, e dispiegato a Roma il 10 gennaio 1999 dal Colosseo al Campidoglio, la bandiera tricolore più lunga del mondo (1570 metri per 4,8 m di larghezza), inserita nel Guinness dei primati[16] e presentata anche in città come New York (1999) o Buenos Aires (2000)[17]. Raggiungendo i 1797 metri di lunghezza, la bandiera ha poi sfilato a Reggio Emilia nel 2017 davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella[18].

Museo "Vite di IMI" modifica

L'ANRP dal 2015 gestisce presso la propria sede il Museo "Percorsi dal fronte di guerra ai lager tedeschi 1943-1945"[19][20][21][22][23] che ha creato su invito della Commissione di storici istituita nel 2008 dai governi italiano e tedesco[24][25] allo scopo di «occuparsi del passato di guerra italo-tedesco e in particolare del destino degli internati italiani deportati in Germania».[4]

Note modifica

  1. ^ Nata come Associazione Nazionale Reduci, si è costituita con la denominazione attuale il 18 gennaio 1948
  2. ^ Articolo dell'Università della Calabria, su www2.unical.it.
  3. ^ Documento, Camera dei Deputati, su documenti.camera.it.
  4. ^ a b Senato della Repubblica, disegno di legge n. 1005, su senato.it.
  5. ^ Associazione nazionale reduci dalla prigionia - Federazione provinciale di Forlì, su archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 23 maggio 2022.
  6. ^ Associazione, su ANRP. URL consultato il 23 maggio 2022.
  7. ^ Rosina Zucco (a cura di), Gli Internati Militari Italiani: Da una memoria divisa a una memoria condivisa tra Italia e Germania, 2017.
  8. ^ Vite di IMI. Percorsi dal fronte di guerra ai lager tedeschi, 1943-1945, Roma, 2018.
  9. ^ Articolo della rivista Pandora, su pandorarivista.it.
  10. ^ Articolo dell'Agensir, 14/12/2021, su agensir.it.
  11. ^ Relazione del Ministero della Difesa sulla presentazione dell'Albo IMI caduti, su difesa.it.
  12. ^ Comunicato dell'Ambasciata italiana a Minsk, 16 aprile 2015 (PDF), su ambminsk.esteri.it.
  13. ^ articolo della Società Italiana di Storia del Lavoro [collegamento interrotto], su storialavoro.it.
  14. ^ Articolo del "Corriere della Sera", 6 febbraio 2018 (PDF), su anrp.it.
  15. ^ Medaglia d'Onore, su ANRP. URL consultato il 24 maggio 2022.
  16. ^ Augusta Busico, Il tricolore: il simbolo la storia, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, 2005.
  17. ^ Articolo dal sito del Comune di Modena, su comune.modena.it.
  18. ^ Articolo giornalistico, su gazzettadireggio.gelocal.it.
  19. ^ Chi siamo | Museo vite di IMI, su museovitediimi.it. URL consultato il 24 maggio 2022.
  20. ^ Articolo di Martina Martelloni per Repubblica.it, su video.repubblica.it.
  21. ^ Relazione ufficiale sulla visita del Ministro per Politiche giovanili, Fabiana Dadone, al Museo "Vite di IMI", su anniversarinazionali.governo.it.
  22. ^ Servizio del Tg2000, aprile 2022, su youtube.com.
  23. ^ Servizio del TG3, gennaio 2020, su youtube.com.
  24. ^ Articolo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, su cnr.it.
  25. ^ articolo, Rappresentanze Tedesche in Italia, su italien.diplo.de. URL consultato il 23 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2022).

Voci correlate modifica

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