Acqua di Colonia

profumo

L'acqua di Colonia è un profumo ottenuto dalla soluzione di oli eterici in etanolo diluito (80-90%). Nella sua versione originale[1] l'acqua di Colonia contiene da un 7% a un 15% d'essenza di profumo[2].

Lettera di Giovanni Maria Farina di spedizione del nuovo profumo tratta dal registro della corrispondenza del 1716
Prospetto informativo del 1825 di Jean-Marie Farina (1785-1864), rue St.Honoré nº 333, Parigi, sull'Eau admirable dite de Cologne che - si legge - dal 13 gennaio 1727 non ha cessato di godere della più grande reputazione, inventata da Paolo Feminis, il cui segreto fu confidato a Giovanni Antonio Farina e da questo trasmesso a Jean-Marie Farina
Fattura EAU DE COLOGNE di Giovanni Maria Farina in Colonia 1760
Prospetto informativo del 1786 di Aziende Jean Antoine Farina in cui si attesta che la formula della sua Eau admirable de Cologne gli è stata data da Giovanni Paolo Feminis
Eau de Cologne prodotta da Johann Maria Farina di Colonia. 1811
Acqua di Colonia prodotta da Farina di Colonia. 1938

Descrizione modifica

L'acqua di Colonia è composta da circa 25/30 essenze diverse. La base essenziale è il bergamotto, cui si aggiungono quelle di limone, arancia, mandarino, limetta, cedro e pompelmo. Inoltre può contenere olio di lavanda, neroli, rosmarino, timo, petitgrain, olio di gelsomino e issopo.

L'acqua di Colonia si differenzia dall'eau de toilette così come dall'eau de parfum per la differente quantità di essenza di profumo: essa, infatti, ne contiene dal 3% al 5%.

Attualmente il nome acqua di Colonia originale (Echt Kölnisch Wasser oppure Original Eau de Cologne) identifica un prodotto ad indicazione geografica protetta di Colonia[3] in Germania, dov'è tuttora prodotto.

Storia modifica

Recenti studi hanno attribuito l'invenzione della formula dell'aqua mirabilis a Giovanni Paolo Feminis (circa 1660-1736), originario di Crana, piccola borgata che oggigiorno fa parte del comune di Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo, in Piemonte[4], emigrato in giovanissima età in Germania e stabilitosi a Colonia nel 1693, proveniente da Magonza. Importante, per il successo della sua attività, fu l'amicizia e il sostegno di un mercante vigezzino emigrato a Maastricht, Giovanni Maria Farina (1657-1732). La creazione del prodotto era stata attribuita in precedenza da alcuni studiosi a Giovanni Maria Farina (1685-1766), commerciante originario di Santa Maria Maggiore, anche lui emigrato a Colonia insieme a due fratelli e nipote di Giovanni Maria di Maastricht.

A Feminis si deve la creazione di un'essenza profumata chiamata Aqua Mirabilis[5]. La formula di quell'Acqua passò alla morte di Feminis nelle mani del suo aiutante, Giovanni Antonio Farina, figlio di Carlo Gerolamo (1693-1762), come lo stesso attestò sulle etichette dei flaconi di profumo[6]. Una sentenza della Suprema corte dell'Impero tedesco[7], a Colonia, stabilì nel 1907 che l'inventore dell'acqua di Colonia fu Giovanni Paolo Feminis. Altrettanto certo è che un'acqua di Colonia venne prodotta e diffusa anche da Johann Maria Farina (1685-1766)[8] e dai suoi discendenti.

Il successo del distillato, che si diffuse in Europa con il nome di eau de Cologne[9][10], creò una forte concorrenza e diede luogo a molti contenziosi per la tutela del nome e del marchio e per contrastare le contraffazioni. Si trattava di un profumo nuovo e in contrapposizione con le pesanti essenze usate all'epoca. Durante il XVIII secolo, Giovanni Antonio e Giovanni Maria Farina (1685-1766) fecero di Colonia[11] la città del profumo, rendendola famosa a livello mondiale. Le ditte che produssero acqua di Colonia con o senza il nome Farina si moltiplicarono esponenzialmente e con esse i processi: uno nel 1736, fino a contarne trentanove nella sola Colonia nel 1865[12].

Amata e utilizzata da grandi personalità quali Goethe[13], Napoleone, Voltaire e la regina Vittoria, veniva esportata in tutto il mondo[14].

Nel 1900 poi, in occasione di un'esposizione organizzata dalla città di Colonia, artisti come Klee, Macke e Kandinskij disegnarono alcuni progetti per una nuova linea di confezioni; al termine della rassegna vennero scelti i disegni di Kandinskij.

Riferimenti letterari modifica

La poesia di Yevgeny Yevtushenko, About Drinking, descrive l'autore di ritorno da un viaggio di caccia alle balene e l'arrivo in una piccola città dove il negozio locale ha finito gli alcolici e, come sostituto, si usa una cassa di Acqua di Colonia per bere.[15]

Produttori modifica

Buona notorietà ha il marchio 4711 attualmente prodotto dall'azienda Mäurer & Wirtz di Colonia in passato prodotto e commercializzato dall'azienda famigliare Mühlens GmbH & Co. KG nella Glockengasse.

Un grande produttore di acqua di Colonia fu un altro Farina, Jean-Marie Farina, che a Parigi creò nel 1806 la famosa Maison Jean Marie Farina[16] di rue St Honoré nº 333, di fronte al mercato e ai Giacobini, venduta nel 1840 a Jacques Collas. Quindi nel 1862 l'azienda venne ceduta ad Armand Roger et Charles Gallet per la somma elevatissima di 200.000 franchi. Roger&Gallet registrò in Francia il 17 maggio 1907, con il numero 6108, il marchio Eau de Cologne Jean-Marie Farina Extra Vieille[17].

 
A. Maout scrisse nel 1865 un poema comico, illustrato da Jules Chéret, in cui, tra gli altri, si prende alla berlina il proliferare di ditte con il nome Farina
 
Famose acque di Colonia

Ricette modifica

Le ricette per fare l'acqua di Colonia sono sempre state segrete, e ancor oggi i profumieri produttori non pubblicano le loro formule sull'etichetta.

Nel 1857 Pietro Valsecchi, distillatore e liquorista, riferisce che esiste una moltitudine di ricette per la fabbricazione dell'acqua di Colonia, molte delle quali danno prodotti di qualità inferiore e vendute a prezzo esorbitante, e riporta le ricette dei principali produttori dell'epoca: Giovanni Maria Farina, Paolo Feminis, del Codice, di Cadet-Gassicourt, di Vourland, di Pléney, di Dyon, di Fabré (detta anche acqua dei Templari).[18]

Nel 1890 Paolo Carrara, maestro distillatore, descrive uno spirito composito detto acqua di Colonia e ne riporta tre ricette, la prima di Giovanni Maria Farina.[19]

Termine generico modifica

Cento anni dopo la creazione dell'Acqua di Colonia, il profumo si trovò a competere con innumerevoli imitazioni, che la famiglia riuscì a far vietare dopo lunghi procedimenti legali[20]. Il procedimento legale si protrasse però per quasi ottant'anni e di conseguenza il termine Eau de Cologne divenne di uso comune. Il nome di un profumo esclusivo fu così abusato, fino a diventare un termine generico. Il fatto che le colonie false si moltiplicassero a un ritmo impressionante portò a una confusione diffusa. Sebbene tutti questi profumi leggeri avessero lo stesso nome, i loro odori erano radicalmente diversi. Di conseguenza, la gente non riuscì più ad attribuire il nome di acqua di colonia esclusivamente al profumo di Farina e associò il termine a qualsiasi profumo di minore concentrazione. Oggi in profumeria si usa distinguere tra eau de Parfum, eau de Toilette e eau de Cologne. Queste denominazioni si riferiscono alla loro concentrazione in essenze:

  • estratto: 20-40% di essenze ;
  • parfum: più del 20% di essenze;
  • eau de parfum: 12-20% di essenze;
  • eau de toilette: 7-12% di essenze;
  • eau de cologne: 4-6% di essenze;
  • acqua fresca o leggera: 1-3% di essenze.

Note modifica

  1. ^ Acqua di Colonia originale, su guideurope.it (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2011).
  2. ^ Orientarsi nel mondo dei profumi e degli aromi, su vivodibenessere.it (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2013).
  3. ^ (EN) 4711 Echt Kolnisch Wasser Original Eau de Cologne, su makeupalley.com.
  4. ^ L' 'Eva d'odor', ovvero l'Acqua di Colonia: un profumo di fama internazionale, su piemontetopnews.it.
  5. ^ Accademia del profumo: Il XVII secolo: acqua di colonia, su accademiadelprofumo.it. URL consultato il 17 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2014).
  6. ^ Claudio Mori: Conclusa la querelle su chi inventò l'Acqua di Colonia?, Gazzetta del Sud, 3 marzo 2009 pag.18.
  7. ^ Ernst Aug. Utescher, Der Mailand Prozess, 1951, Berlin, Carl Heymanns Verlag K G.
  8. ^

    «… nostro fratello Carlo ci a scrito che non avete piu de la nostra aqua admirable p ciò et che hogi con il caro di posta imperiale vi navemo mandio in un pacchetto in tela cirata di segno M+C tre casete, due da 6 B et una da 12 B intuto 24 botelie.»

  9. ^ All'Aqua mirabilis venne dato il nome di Eau de Cologne quando le truppe francesi nel 1800 entrarono in Colonia, cfr. Storia Illustrata della città di Colonia ed.1956: Gli ufficiali, che stimavano molto quest'acqua profumata, la chiamarono nella loro lingua ufficiale, Eau de Cologne. Tanto è vero che questa denominazione venne abbandonata anche in Germania nel 1914 per essere sostituita con quella più nazionale di Kolnisch Wasser
  10. ^ Acqua di Colonia, l'invenzione di Giovanni Paolo Feminis (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2009).
  11. ^ La produzione di acqua di Colonia secondo la ricetta di Farina è attualmente affidata all'azienda Johann Maria Farina gegenüber dem Jülichs-Platz (letteralmente Giovanni Maria Farina di fronte alla piazza di Jülich). Il particolare nome deriva dal fatto che le case non possedevano ancora numeri civici ed era perciò difficile indicarle senza descriverne l'esatta posizione.
  12. ^ Alcune ditte che producevano Aqua mirabile detta di Colonia: Zur Stadt Mailand di Giovanni Antonio Farina (1718-1787), Colonia; Johann Maria Farina (1685-1786), Colonia, in piazza Julichs; Franz Maria Farina di Ferdinando Mulhens, Colonia; Zur Stadt Turin di Johann Maria Farina (1755-1813) figlio di Giovanni Antonio; Jean-Marie Farina fondata a Parigi nel 1806 da Jean-Marie Farina (1785-1864); Johann Maria Farina in piazza Georgs, Colonia, attiva nel 1899
  13. ^ In una sua lettera del 9 maggio 1802 al pittore Hoffmann di Colonia Goethe scrive tra l'altro: Cogliendo l'occasione vorrei pregarVi di inviarmi una cassettina con 6 boccette di Eau de Cologne, l'importo restante delle quali io verserò volentieri. Cosa che prontamente Hoffmann fece il successivo 22 maggio.
  14. ^ All'inizio della produzione l'acqua di Colonia veniva confezionata in piccole bottiglie dalla forma allungata dette rosolie. Esse venivano riempite per mezzo di un piccolo bricco d'ottone, sigillate con la cera lacca, etichettate, incartate e quindi poste in una cassettina di legno che ne facilitava il trasporto. In seguito, siccome durante il trasporto di queste confezioni verso paesi caldi molte bottiglie esplodevano a causa delle alte temperature, si ideò una bottiglia detta “a champagne” che garantiva l'integrità della bottiglia e ne facilitava dunque la spedizione.
  15. ^ Yevgeny Aleksandrovich Yevtushenko, The collected poems, 1952-1990, 1st, New York, Henry Holt, 1991, pp. 145–146, ISBN 978-0-8050-0696-4, OL 1883915M.
  16. ^ Nel prospetto informativo della sua acqua, Jean Marie Farina scrive: Annunciando l'Acqua mirabile detta Eau de Cologne, il cui segreto è stato lasciato a me, è Jean-Marie Farina, nipote di Gian Antonio Farina, uno dei più antichi distillatori di Colonia, pronipote di Paolo Feminis, primo inventore, devo consacrare e giustificare la qualità superiore della mia Eau, utilizzata da centocinquanta anni, mettendo in mostra gli illustri titoli di cui sono onorato dalle Corti di Francia e di Germania, delle quali sono l'unico fornitore.
  17. ^ Sulle etichette vi era scritto tra l'altro:... Le qualità dell'Acqua di Colonia Jean-Marie Farina hanno fatto nascere la contraffazione. A Colonia ci sono più di venti ditte che usurpano il nome di Jean-Marie Farina...
  18. ^ Nuovo ed unico manuale completo del distillatore-liquorista colle tavole alcoolometriche e coi disegni degli apparecchi occorrenti, su academiabarilla.it. URL consultato il 23 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  19. ^ Il maestro distillatore confettiere e pasticciere, su academiabarilla.it. URL consultato il 23 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  20. ^ Napoléon et l'eau de Cologne. Jean Vasse Revue d'histoire de la pharmacie .Année 1969. Volume 57 .Numéro 203. pp. 497-499 sur le site persee.fr

Bibliografia modifica

  • Pierre Bachoffner, Sur une fausse véritable Eau admirable de Cologne, 1987, Parigi, Revue de l'Histoire de la Pharmacie, XXXIV, 6, pp. 130–132
  • Silvia Ceccomori, Acqua di Colonia, l'invenzione di G. P. Feminis e altre storie della Valle Vigezzo, a cura di Arnaldo Ceccomori e Claudio Mori, 2009, Blurb editore.
  • Markus Eckstein: Eau de Cologne 300 Anni Farina, Bachem Verlag, Colonia 2009, (Italiano) ISBN 978-3-7616-2316-9
  • Giovanni Fenaroli, L. Maggesi: [Acqua di Colonia]. In: Rivista italiana essenze, profumi, piante offizinali, olii vegetali, saponi, Jg. 42 (1960).
  • Louis Irissou, Sur l'origine de l'Eau de Cologne, Revue d'Histoire de la Pharmacie, 1951, pp. 262
  • Francesco La Face: Le materie prime per l'acqua di colonia. In: Relazione al Congresso di Sta. Maria Maggiore 1960.
  • Ernst Rosenbohm, Kölnisch Wasser – ein Beitrag zur europäischen Kulturgeschichte, Berlin – Detmold – Köln – München 1951. La seconda parte dello studio, dedicata a G. P. Feminis, alla famiglia Farina e allo sviluppo del prodotto Acqua di Colonia, fu redatta in collaborazione con l'avvocato E. A. Utescher.
  • Dr. Karl Kempkes, Kritische Betrachtungen zu dem Buche von Prof.Dr.Ernst Rosenbohm:"Kölnisch Wasser" 352 Seiten, Köln 1955.
  • Claudio Mori, Libri: Emigrazione, crisi economica e famiglie nel '6-700 / Luigi Rossi studia documenti inediti su Piemonte e i Farina, 15 giugno 2009, Roma, Ansa
  • Luigi Rossi, Una storia profumata in Le Rive 3 / 1999, Casale Corte Cerro (Verbania)
  • Luigi Rossi, J.P.F. - Aqua Mirabilis, 1995, Stanghella (Padova), ISBN 978-88-903859-0-2.
  • Luigi Rossi, Il Piemonte in Europa. 500 anni di emigrazione della Val Vigezzo: la famiglia Farina e l'Acqua di Colonia, Novara, Interlinea, 2009, ISBN 978-88-8212-679-7.
  • Sébastien Sabetay: Les Eaux de Cologne Parfumée. Sta. Maria Maggiore Symposium 1960.
  • Frederick V. Wells: Variations on the Eau de Cologne Theme. Sta. Maria Maggiore Symposium 1960.
  • Frederick V. Wells, Marcel Billot: Perfumery Technology. Art, science, industry. Horwood Books, Chichester 1981, ISBN 0-85312-301-2, pg. 25, pg. 278
  • Jürgen Wilhelm (edito da.): Das große Köln-Lexikon. Greven Verlag, Köln 2005, ISBN 3-7743-0355-X

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