Adorazione dei Magi (Salmeggia)

L'Adorazione di magi è un dipinto olio su tela realizzato da Enea Salmeggia nel 1595 è conservato nella basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo.[1]

Adorazione dei Magi
AutoreEnea Salmeggia
Data1603
Tecnicaolio su tela
Dimensioni400×325 cm
Ubicazionebasilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo

Storia modifica

Il dipinto fu commissionato al giovane Enea Salmeggia e realizzato nel 1595 diventando il primo lavoro che diede ufficialità e riconoscimento alla qualità artistica del nembrese. Il telero di grandi dimensioni compie il servizio di anta del grande secondo organo posto nella navata di destra e conserva la firma e la datazione: “Aeneas Salmetia Dictus /Talpinus Bergomate /MDLXXXXV”, e due anni prima era stato realizzato il dipinto posto sull'anta dell'organo a sinistra da Gian Paolo Cavagna Nascita di Cristo.

Il giovane aveva partecipato vincendo alla gara per la sua assegnazione gareggiando con Gian Paolo Lolmo.[2] Si evince dai documenti che l'artista si era impegnato a «torla in diro» (riprenderla) se il lavoro ultimato non fosse piaciuto ai «Mag.ci Sig.ri Regenti» rappresentanti della congregazione della Miseericordia Maggiore. Questi indicarono che nel caso le tela fosse restituita non dovevano neppure pagarla, e l'artista avrebbe dovuto tornare i soldi spesi per il «valor delli detti tela telaro et azuro». Anche la forma di pagamento non fu da subio chiarita, i rettori infatti si avvalsero della possibilità di valutarne l'opera al suo compimento da altri artisti tra i quali lo stesso Salmeggia segnalo Camillo Procaccini che era stato testimone alla stesura del contratto. Il dipinto pur risultando un poco “nevrotico” conquistò i favore dei rettori che saldarono l'artista con 80 scudi.

Descrizione modifica

Il dipinto, di grandi dimensioni, presenta un artista che seppure giovane ha la capacità di comporre con uno schema prospettico molto articolato, ma sapiente, dove i personaggi sono posti su livelli differenti, sviluppandosi su due diagonali che convergono verso l'immagine della Madonna, inseriti in un triangolo immaginario.[3] La raffigurazione riprende quella con il medesimo soggetto che Camillo Procaccini aveva realizzato solo l'anno precedente e che si trovava nella cappella della chiesa di San Francesco Grande di Milano.[2] Il medesimo taglio della scena confermerebbe la presenza del Salmeggia alla scuola del Peterzano, avvicinandosi ai lavori di Bernardino Luini.[4]

L'artista ci presenta la raffigurazione della Madonna col Bambino centrali e ai loro piedi il re Mago che bacia i piedi al piccolo riconoscendo in lui Dio fatto carne, l'immagine è riprende il medesimo soggetto eseguito dal Luini per il duomo di Como. Il dipinto è realizzato su di un telero, tipica tecnica usata a Venezia per riparare i lavori dall'umidità, composto da una tela di grandi dimensioni, fissata su di una struttura lignea inserita direttamente sul muro e dipinta successivamente.[5]

Note modifica

  1. ^ Pietro Pesenti, La Basilica di S. Maria Maggiore di Bergamo, Stamperia editrice commerciale, 1936.
  2. ^ a b Amalia Pacia, Enea Salmeggia prima del 600 (PDF), in Amalia Pacia e Angelo Piazzoli (a cura di), La pala di Desenzano al Serio, Fondazione Credito Bergamasco, 2016, p. 18.
  3. ^ Archivio arte moda, su artemoda.unibg.it. URL consultato il 22 luglio 2021.
  4. ^ Silvana Milesi, Cavagna-Salmeggia-Zucco_Palma il Giovani, Cassa rurale e artigianale di Bergamo, 1992.
    «Più accettabile l'ipotesi del Baroni di un alunnato milanese presso Simone Peterzano, Potrebbe darsi il caso di un incontro con il quasi coetaneo Caravaggio, che rimase nella bottega del Peterzano dal 1584 al 1588»
  5. ^ IL TELERO - telaio di legno sul quale veniva montata una tela di lino o di canapa, su progetti.iisleviponti.it. URL consultato il 22 luglio 2021.

Bibliografia modifica

  • Ugo Ruggeri, Enea Salmeggia detto Talpino-Madonna in gloria e i SS. Rocco, Francesco e Sebastiano, Monumente Bergomensia, 1966, pp. 21-22.
  • Paolo Plebani, Salmeggia, L'Eco di Bergamo-Museo Bernareggi, 2009, p. 10-12.
  • Pietro Pesenti, La Basilica di S. Maria Maggiore di Bergamo, Stamperia editrice commerciale, 1936.
  • Mauro Zanchi, La basilica di Santa Maria Maggiore, Ferrari Grafiche, 2003, p. 205, ISBN 9788887489644.

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