Agent Orange (videogioco)

videogioco del 1987

Agent Orange è un videogioco sparatutto a scorrimento pubblicato nel 1987 per Amstrad CPC, Commodore 64 e ZX Spectrum dalla A'n'F Software di Londra. Si controlla la navicella di un agricoltore spaziale che, oltre a combattere navicelle nemiche, deve curare i propri raccolti sulla superficie planetaria. Il nome si riferisce all'Agente Arancio, un diserbante realmente utilizzato nella Guerra del Vietnam, che qui dà il nome a un super diserbante alieno, il cui ritrovamento è l'obiettivo finale.

Agent Orange
videogioco
Schermata su Commodore 64. Sulla sinistra l'astronave madre atterrata
PiattaformaAmstrad CPC, Commodore 64, ZX Spectrum
Data di pubblicazione1987
GenereSparatutto a scorrimento
TemaFantascienza
OrigineRegno Unito
PubblicazioneA'n'F Software, Argus Press Software[1]
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputJoystick o tastiera
SupportoCassetta
Requisiti di sistemaZX Spectrum: 48k

Modalità di gioco modifica

Il giocatore è al comando di un'astronave madre, che fa da base di appoggio e inizia con una dotazione limitata di navicelle. Con un menù di testo può viaggiare tra 8 pianeti coltivabili, di crescente difficoltà, ma tutti piuttosto simili[2]. Con apposito comando si può lanciare una navicella e passare all'azione sulla superficie dell'attuale pianeta, finché non si decide di rientrare o si viene abbattuti.

La navicella è vista dall'alto su uno scenario a scorrimento orizzontale nei due sensi. Si può muovere e sparare in tutte le 8 direzioni, combattendo navicelle aliene che hanno capacità analoghe. Il giocatore può seminare al volo le proprie piante consumando la riserva trasportata di semi. Nuovi baccelli di semi vengono rilasciati dai nemici distrutti[3]. Gran parte del terreno è inizialmente libero, ma ci sono anche crateri e strutture non coltivabili[4]. Altre piante infestanti si diffondono e impediscono la crescita di quelle del giocatore, fino anche a rendere un pianeta inutilizzabile; quelle piantate dagli avversari alieni possono essere distrutte sparando in modalità a corto raggio, mentre le piante indigene sono permanenti.

Le proprie piante si possono raccogliere passandoci sopra, quando sono mature ossia quando raggiungono il giusto colore. Superare la capacità di carico della navicella ne causa però la distruzione. Le piante seminate crescono e si moltiplicano da sole, seguendo uno schema analogo a quello del Gioco della vita. Se si distribuisce bene la densità di piante si può quindi ottenere una buona coltivazione consumando meno semi; raccoglierle in modo moderato può anche favorirne la crescita[4].

Quando la navicella rientra all'astronave madre, che si trova sempre atterrata sulla superficie del pianeta, si torna al menù e si aggiunge il raccolto al carico. Se tutti i nemici sul pianeta sono stati eliminati si può viaggiare al proprio pianeta natale, dove il raccolto viene venduto ed è possibile comprare altre navicelle sempre più potenti. Dall'astronave madre è possibile anche il salvataggio della partita.

Accoglienza modifica

Agent Orange ricevette a suo tempo giudizi variabili dalla critica europea, da alcuni molto negativi[5] fino ad altri sicuramente positivi, ma non eccelsi[6]. L'idea del gioco poteva apparire originale[7] e aggiungeva una componente strategica[8], ma spesso veniva criticato per essere un ordinario sparatutto carente nel gameplay[9].

Note modifica

  1. ^ Marchio presente nelle pubblicità sulle riviste d'epoca; accreditata anche dagli articoli sulle riviste Commodore User 41 e Datormagazin; le confezioni però sembrano riportare solo A'n'F.
  2. ^ Computer and Video Games 67.
  3. ^ Zzap! 10.
  4. ^ a b Commodore User 41.
  5. ^ Zzap! 10, Computer and Video Games 67.
  6. ^ Sinclair User 60, Your Commodore 32.
  7. ^ Crash 38, Sinclair User 60.
  8. ^ Crash 38, Your Commodore 32.
  9. ^ Zzap! 10, Computer and Video Games 67, Commodore Gazette 2, Datormagazin.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Videogiochi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di videogiochi