Alessandro Annoni

IV conte di Cerro
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Carlo Alessandro Annoni, V conte di Cerro Pieve San Giuliano (Milano, 1770Milano, 28 luglio 1825), è stato un politico italiano.

Alessandro Annoni
Busto del conte Alessandro Annoni eseguito da Gaetano Matteo Monti, posto nel tempietto a lui dedicato nel parco di Villa Annoni a Cuggiono (MI)
Conte di Cerro Pieve San Giuliano
Stemma
Stemma
In carica1796 - 1825
PredecessoreGiovanni Pietro
SuccessoreFrancesco
TrattamentoSua Eccellenza, Don
NascitaMilano, 1770
MorteMilano, 28 luglio 1825
DinastiaAnnoni
PadreGiovanni Pietro Annoni
MadreGiulia Pallavicino
ConsorteLeopoldina Cicogna Mozzoni
FigliFrancesco
Religionecattolicesimo

Biografia modifica

 
Alessandro Annoni in uniforme da granatiere napoleonico in una miniatura su ceramica d'inizio Ottocento

Appartenente ad un'antica famiglia nobile patrizia di Milano, Alessandro Annoni era l'unico figlio maschio del conte Giovanni Pietro e di sua moglie, la nobildonna genovese Giulia Pallavicino, discendente dal doge Andrea Spinola. Nacque nel palazzo milanese della famiglia, in Corso di Porta Romana. Tramite la bisnonna paterna Teopista Mosca, era imparentato col noto poeta Giacomo Leopardi.

Ottenuti i titoli nobiliari della sua casata alla morte del padre, nel 1792 venne nominato Ciambellano dell'imperatore come duca di Milano. In seguito fu tra i nobili che entrarono nell'amministrazione della Repubblica Italiana napoleonica sotto l'egida del vicepresidente Francesco Melzi d'Eril ad inizio Ottocento. Ricco proprietario terriero del neonato Dipartimento d'Olona, ne divenne rappresentante dei possidenti alla Consulta di Lione. Nel 1804 avviò la costruzione di una maestosa residenza monumentale a Cuggiono come sua villa di campagna, affidandone il progetto al celebre architetto Leopold Pollack. Nel 1809 venne insignito del titolo di commendatore dell'Ordine della Corona Ferrea e fu Ciambellano del viceré Eugenio di Beauharnais, dal quale venne nominato conte del Regno d'Italia con lettera patente dell'11 ottobre 1810 (Arma napoleonica: Inquartato: al primo franco, di rosso con un portico d'oro: al secondo, d'azzurro con un castello d'argento: al terzo, d'argento con una cicogna posata: al quarto, di rosso con un capriolo gemellato d'argento) e per il quale predispose come maestro di cappella il compositore Bonifazio Asioli. Nel 1810 acquistò dall'Ospedale Maggiore di Milano le cascine Chiappana e Chiappanella poste ad Abbiategrasso. Dopo la caduta del regime napoleonico, Annoni rimase sempre fedele alla causa bonapartista ma per rientrare in pieno possesso dei propri beni e dei propri titoli dovette rinunciare al riconoscimento del titolo di conte napoleonico e sottomettersi alla restaurazione austriaca.

Fu amico del medico chirurgo Pietro Moscati che, alla sua morte, gli lasciò in dono la collezione delle sue "macchine fisiche".

Sofferente da tempo di eritemi, di epilessia nonché di problemi di circolazione e cerebrali, morì a Milano il 28 luglio 1825 alle 9 di mattina. I funerali si svolsero nella Basilica di San Nazaro in Brolo a Milano.[1] Fu sepolto al cimitero di Porta Romana, non più esistente, in un monumento definito fra i più grandi dei cimiteri milanesi ed eretto dall'architetto Canonica.[2]

Matrimonio e figli modifica

 
Donna Leopoldina Cicogna Mozzoni dei Conti Terdobbiate, in seconde nozze sposò il conte von Berg

Alessandro Annoni sposò a Milano il 7 luglio 1803 la contessa Leopoldina Cicogna Mozzoni, poi dama della viceregina Augusta. Questa era figlia del conte Francesco Leopoldo Cicogna Mozzoni e della nobildonna Teresa Marliani. La coppia ebbe un solo figlio, Francesco (1804-1872), che sposò Chiara Severino Longo e fu generale del periodo risorgimentale.

Alla morte di Alessandro Annoni, la moglie si risposerà col conte Friedrich Wilhelm von Berg, generale polacco al servizio dell'Impero russo, dal quale però non avrà figli.

Onorificenze modifica

Araldica modifica

Stemma Descrizione Blasonatura
 
 
Alessandro Annoni
Conte (1796-1810; 1815-1825)
D'oro al castello di rosso, alla ghibellina, sostenente una colomba d'argento; col capo d'oro, carico di un'aquila di nero, coronata del campo. Corona da conte.
Alessandro Annoni
Conte del Regno napoleonico d'Italia (1810-1815)
D'oro al castello di rosso, alla ghibellina, sostenente una colomba d'argento; col capo d'oro, carico di un'aquila di nero, coronata del campo. Ornamenti esteriori da conte del Regno napoleonico d'Italia.

Ascendenza[3] modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni Pietro Annoni Carlo Annoni, I conte di Cerro Pieve San Giuliano  
 
Maria Alverado Velasco  
Carlo Giuseppe Annoni, II conte di Cerro Pieve San Giuliano  
Teopista Mosca Carlo Mosca  
 
Ippolita Greppi  
Giovanni Pietro Annoni, III conte di Cerro Pieve San Giuliano  
Galeazzo Visconti di Fontaneto Giovanni Visconti di Fontaneto  
 
Vittoria Trussi  
Maria Anna Visconti di Fontaneto  
Anna Domitilla Agostini  
 
 
Alessandro Annoni, IV conte di Cerro Pieve San Giuliano  
Felice Andrea Pallavicini, conte di Castellazzo Ottavio Pallavicini, conte di Castellazzo  
 
Giovanna Spinola  
Giovanni Battista Pallavicini, marchese di Castellazzo  
Isabella Doria di Tacina Ignazio Doria, barone di Tacina  
 
Maddalena Lomellini  
Giulia Pallavicini  
 
 
 
Anna de Motres  
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ Vincenzo Zambelli, Infiammazione di tutta la sostanza cerebrale, e scirro de' lobetti anteriori del cervello in Giornale critico di medicina analitica a cura di Giovanni Strambio, Milano, 1826.
  2. ^ Giuseppe Casati, Collezione delle iscrizioni lapidarie poste nei cimiteri di Milano dalla loro origine all'anno 1845, Vol. VI - Porta Romana, Milano, Tipografia di Giovanni Tamburini, 1847, p. 169.
  3. ^ Per la ricostruzione dell'albero genealogico si vedano Angelo M. G. Scorza, Libro d'oro della nobiltà di Genova, Orsini De Marzo ed., Roma, 2003 e A. Balzarotti, Studi su Alessandro Annoni e villa Annoni di Cugiono, Corbetta, 2016.

Bibliografia modifica

  • G. Gallavresi, Carteggio del Conte Federico Confalonieri ed altri documenti spettanti alla sua biografia pubblicato con annotazioni storiche, Tipolitografia Ripalta, Milano, 1910

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