Alessandro Scappi

nunzio apostolico italiano

Alessandro Scappi (Bologna, 1571 circa – 20 giugno 1650) è stato un vescovo cattolico italiano.

Alessandro Scappi
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato1571 circa a Bologna
Nominato vescovo12 febbraio 1618 da papa Paolo V
Consacrato vescovo18 febbraio 1618 dal cardinale Roberto Ubaldini
Deceduto20 giugno 1650
 

Biografia

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Appartenente ad un'importante famiglia bolognese, dopo essere stato ordinato sacerdote, nel 1618 fu nominato vescovo di Satriano e Campagna. Dal 1621 al 1628 fu nunzio apostolico in Svizzera; nel 1627 fu nominato vescovo di Piacenza.[1]

Durante il suo episcopato nel Regno di Napoli istituì nel 1627 la confraternita del Monte dei Morti con sede nella cappella della Beata Vergine del Carmelo.[2]

In Svizzera promosse la riforma delle abbazie di Pfäfers e Disentis. Nel novembre del 1623, alla dieta comune dei Grigioni tenutasi a Coira, si impegnò a favore dell'esecuzione del trattato di Lindau del 1622, della restituzione dei diritti del capitolo cattedrale di Coira e del ripristino dei conventi di San Lucio e San Nicola a Coira e del monastero di Cazis. Nel 1627 presiedette alla nomina e alla consacrazione del vescovo Joseph Mohr von Zernetz. A Scappi sono intitolati i 18 articoli del 1623 (dieta di Coira), che tentarono di ristabilire la giurisdizione vescovile nei Grigioni nella sua antica estensione e fu un sostegno indispensabile specialmente per Propaganda Fide; collaborò ad una sistemazione pacifica della questione valtellinese.[3]

Genealogia episcopale e successione apostolica

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La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

  1. ^ Antonino Vincenzo Rivelli, Memorie storiche della città di Campagna, vol. II, Salerno, Antonio Volpe & C., 1894, pp. 220-221. ISBN non esistente.
  2. ^ Confraternita Monte dei Morti
  3. ^ Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia

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  • A. V. Rivelli, Memorie storiche della città di Campagna, Salerno 1894.
  • M. Dosch, Der Lindauer Vertrag von 1622 und die Gegenreformation in Graubünden, 1970.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN220570562 · ISNI (EN0000 0003 6048 1697 · SBN SBNV084673 · BAV 495/240565 · CERL cnp01418332 · GND (DE1018264213