Alosa volgensis

specie di pesce

La cheppia del Volga (Alosa volgensis Berg, 1913) è un raro pesce anadromo appartenente alla famiglia dei Clupeidi; è una delle varie specie di alosa endemiche del mar Caspio[2].

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Cheppia del Volga
Immagine di Alosa volgensis mancante
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Clupeiformes
Famiglia Clupeidae
Genere Alosa
Specie A. volgensis
Nomenclatura binomiale
Alosa volgensis
(Berg, 1913)

Descrizione modifica

Può raggiungere una lunghezza massima di 30 cm. Ha corpo relativamente snello, a sezione ellittica e compresso lateralmente. Le branchiospine hanno una lunghezza pari più o meno a quella dei filamenti branchiali, con spine ben evidenti. Il vomere e le ossa palatine sono dotate di denti poco sviluppati. L'origine della pinna dorsale si trova poco più avanti della metà del corpo, mentre quella della pinna anale è nettamente dietro la corrispondenza con la fine della pinna dorsale. Il dorso presenta una colorazione verdastra, più scura in primavera; fianchi e ventre sono argentei e spesso presentano riflessi verdastri e dorati. Le pinne sono grigiastre e traslucide[3].

Biologia modifica

Comportamento modifica

Specie migratrice anadroma, quando è in mare conduce un'esistenza pelagica, spostandosi tra la superficie e una profondità di circa 100 metri. Come A. kessleri, sverna nelle acque del Caspio meridionale e migra a nord per raggiungere i fiumi dove depone le uova in prossimità della foce o in acque salmastre. Non risale i fiumi per lunghi tratti come l'alosa di Kessler, tollera meno le basse temperature e giunge nei quartieri riproduttivi in epoca più tarda. Le popolazioni iniziano la migrazione ad aprile inoltrato, seguendo la costa occidentale del Caspio. I primi esemplari raggiungono la costa settentrionale quando la temperatura dell'acqua è di circa 9 °C. L'ingresso in massa nel Volga inizia dalla fine di aprile a giugno, toccando il picco massimo a circa 17 °C. Dopo la fregola i riproduttori scendono al mare per riprendere la fase trofica. Alcuni esemplari possono compiere la migrazione riproduttiva anche tre volte, ma quasi tutti muoiono a causa dello stress riproduttivo. Gli avannotti restano in acque dolci o salmastre fino alla fine dell'estate, quando migrano in mare, dove si trattengono fino alla maturità[3].

Alimentazione modifica

In mare la dieta è costituita principalmente da crostacei planctonici (Daphnia, Leptodora, Cyclops) e da avannotti e piccoli pesci (Clupeonella cultriventris). Contrariamente ad altre specie del genere Alosa, gli adulti si alimentano anche in acqua dolce. Gli avannotti si cibano prevalentemente di crostacei planctonici e di altri microrganismi[3].

Riproduzione modifica

La fregola, che ha luogo da metà maggio al principio di agosto, avviene in acque dolci e salmastre, in prossimità delle foci o nel basso corso dei fiumi, nel caso gli esemplari riproduttori siano arrivati con le gonadi in stato di avanzata maturazione, o anche a circa 500 km a monte se questi non sono ben sviluppati. La riproduzione si svolge nel corso principale dei corsi d'acqua, al di sopra di banchi di sabbia o in acque ferme come campi allagati e bracci morti del fiume. La fregola avviene generalmente in tre riprese, con intervalli di circa 7-10 giorni; raggiunge un picco massimo quando la temperatura dell'acqua raggiunge valori compresi tra 15 e 19 °C, ma si blocca del tutto nel caso questa raggiunga i 25-27 °C. Ogni femmina può produrre fino a 281.000 uova, del diametro di circa 1,5 mm. Man mano che si sviluppano, aumentano di volume fino a raggiungere un diametro di circa 4 mm, scendono sul fondo e si lasciano trasportare dalla corrente. Lo sviluppo embrionale è relativamente veloce, in quanto la schiusa ha luogo dopo circa 40 ore. Entrambi i sessi raggiungono la maturità sessuale tra i 2 e i 3 anni di vita[3].

Distribuzione e habitat modifica

La cheppia del Volga è diffusa nel bacino del Caspio, e risale i maggiori fiumi per deporre le uova. Fin dagli anni '60 la canalizzazione delle foci dei fiumi ha determinato la scomparsa delle aree di fregola e ha bloccato le vie di migrazione, mentre l'intensiva costruzione di dighe attuata dall'URSS negli anni '50 e '60 ha impedito ai pesci di risalire oltre i principali sbarramenti. Attualmente la specie risale soltanto il fiume Volga, dove appare molto rara e spesso la fregola non giunge a buon fine. Lo status attuale della specie nel fiume Ural non è conosciuto. Le aree di fregola ancora disponibili hanno un'estensione stimata inferiore a 500 km² e sono presenti solo a valle della diga di Volgograd. Il progressivo degrado della qualità ambientale di queste zone, causato dall'eccessiva sedimentazione prodotta dalle dighe, prefigura un pesante impatto sulla specie entro il futuro prossimo[3].

Pesca modifica

La cheppia del Volga era considerata uno dei pesci più importanti per l'economia dei paesi rivieraschi del Caspio, ed era regolarmente presente sui mercati di Turchia e paesi dell'ex Unione Sovietica, dove veniva venduta fresca, salata, affumicata e marinata. Oggi, l'interesse commerciale è reso nullo dalla scarsa consistenza numerica della specie[3].

Note modifica

  1. ^ (EN) Freyhof, J. & Kottelat, M. (2008), Alosa volgensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Alosa volgensis, su FishBase. URL consultato il 23.03.19.
  3. ^ a b c d e f M. Kottelat e J. Freyhof, Handbook of European freshwater fishes, Cornol e Berlino, Kottelat e Freyof, 2007.

Collegamenti esterni modifica

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