Amihai Ben-Eliyahu, noto come Amihai Eliyahu, (in ebraico עמיחי בן אליהו?; Gerusalemme, 24 aprile 1979) è un politico israeliano di estrema destra[1][2][3] che dal 2022 ricopre la carica di ministro del patrimonio di Gerusalemme. In precedenza è stato brevemente membro della Knesset per il partito Otzma Yehudit, essendo stato eletto in seguito alle tornate legislative israeliane del 2022, rimanendo in carica fino al gennaio 2023.

Amihai Eliyahu
Eliyahu nel 2022

Ministro israeliano per gli affari e il patrimonio di Gerusalemme
In carica
Inizio mandato29 dicembre 2022

Membro della Knesset
Durata mandato15 novembre 2022 –
1 gennaio 2023

Dati generali
Partito politicoPotere Ebraico e Tkuma

Nel 2023, Eliyahu ha ricevuto l'attenzione internazionale per il suo suggerimento di utilizzare armi nucleari nella Striscia di Gaza nella guerra Israele-Hamas del 2023.[2] È residente nell'insediamento di Rimonim in Cisgiordania.[4]

Biografia modifica

Nato a Gerusalemme nell'aprile 1979,[5][6] è cresciuto a Shlomi, una città nel nord di Israele. È il figlio di Shmuel Eliyahu e il nipote di Mordechai Eliyahu, l'ex rabbino capo sefardita di Israele. Ha frequentato varie yeshivah in tutto il Paese e durante il suo servizio nelle forze di difesa israeliane (IDF) ha prestato servizio nella brigata dei paracadutisti.

Carriera politica modifica

Prima di unirsi a Otzma Yehudit, era un sostenitore del partito Unione Nazionale.[4] Eliyahu si è piazzato quarto nella lista di Otzma Yehudit nelle elezioni legislative israeliane del 2022[4] ed è diventato parlamentare.[7]

Il 29 dicembre 2022 è diventato ministro per gli affari e il patrimonio di Gerusalemme e si è dimesso dalla Knesset il 1° gennaio 2023 come vuole la legge.[6][8]

Polemica sulle armi nucleari nel 2023 modifica

In un'intervista con Radio Kol Berama durante la guerra Israele-Hamas del 2023, Eliyahu ha affermato che l'uso delle armi nucleari era "una delle possibilità" quando si discuteva delle opzioni di Israele nella sua azione militare in corso nella Striscia di Gaza. Ha anche appoggiato lo sfollamento della popolazione palestinese di Gaza, affermando che "possono andare in Irlanda o nei deserti, i mostri di Gaza dovrebbero trovare una soluzione da soli". Si è anche opposto all'ingresso di aiuti umanitari a Gaza dicendo che "non avremmo consegnato aiuti umanitari ai nazisti" e che non c'erano "civili non coinvolti a Gaza".[9]

La dichiarazione di Eliyahu ha immediatamente suscitato polemiche dentro e fuori Israele. I suoi commenti sono stati condannati dal leader dell'opposizione ed ex primo ministro Yair Lapid, che lo ha descritto come "un'osservazione terrificante e folle" e ha sollecitato il suo licenziamento.[10] Eliyahu è stato condannato anche dal leader del Partito di Unità Nazionale Benny Gantz e dal ministro della difesa Yoav Gallant.[11] Gerry Carroll, membro dell'Assemblea dell'Irlanda del Nord, ha condannato i commenti di Eliyahu in risposta al suo suggerimento che i palestinesi rimossi da Gaza venissero trasferiti in Irlanda.[12]

In risposta, Eliyahu ha difeso le sue dichiarazioni, dicendo che "qualsiasi persona sensata" sapeva che i commenti erano "metaforici", ma ha mantenuto il suo sostegno a una "risposta potente e sproporzionata al terrorismo".[13] Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha sconfessato i suoi commenti e ha annunciato la sua sospensione dalle riunioni di gabinetto.[2][14] Tuttavia, quello stesso giorno Eliyahu ha preso parte a una votazione telefonica del gabinetto.[15][16]

Opinioni politiche modifica

Eliyahu è un forte oppositore delle proposte per una soluzione a due Stati, descrivendo la linea verde come una "linea fittizia". Sostiene la piena annessione israeliana della Cisgiordania e ha invitato Israele a "imporre la sovranità su Giudea e Samaria".[3]

Eliyahu ha criticato sia la polizia che le forze di difesa israeliane (IDF) per il presunto trattamento preferenziale riservato ai palestinesi in Cisgiordania rispetto ai coloni. Nell'agosto 2023, ha affermato che "l'IDF, la polizia e i servizi [di sicurezza] negli ultimi tre decenni" hanno adottato "la visione del mondo della popolazione palestinese, che considera automaticamente colpevoli i coloni".[17]

Vita privata modifica

Eliyahu è sposato e ha sei figli. Vive a Rimonim, un insediamento israeliano in Cisgiordania.[4][18]

Note modifica

  1. ^ (EN) Ariella Marsden, Netanyahu backed down from firing minister who called to nuke Gaza, in The Jerusalem Post, 5 novembre 2023. URL consultato il 5 novembre 2023.
  2. ^ a b c (EN) Lazar Berman, Netanyahu suspends from cabinet meetings minister who touted option of nuking Gaza, in Times of Israel, 5 novembre 2023. URL consultato il 5 novembre 2023.
  3. ^ a b (EN) Far-right minister says Green Line 'fictitious,' urges annexation of West Bank, in The Times of Israel, 2 agosto 2023. URL consultato il 5 novembre 2023.
  4. ^ a b c d (EN) Ido Ben Porat, Rabbi Amihai Eliyahu joins Otzma Yehudit, in Arutz Sheva, 21 agosto 2022. URL consultato il 20 novembre 2022.
  5. ^ (HE) הציונות הדתית בראשות בצלאל סמוטריץ ועוצמה יהודית בראשות איתמר בן גביר, in Government of Israel, 15 settembre 2022.
  6. ^ a b (HE) חבר הכנסת עמיחי אליהו, in Knesset. URL consultato il 1° gennaio 2023.
  7. ^ (EN) Michael Bachner, As 25th Knesset sworn in, president urges MKs to end "addiction" to toxic discourse, in The Times of Israel, 15 novembre 2022. URL consultato il 24 novembre 2022.
  8. ^ (HE) אחרי שמונה לשר: עמיחי אליהו התפטר מהכנסת, su Srugim. URL consultato il 1° gennaio 2023.
  9. ^ (EN) Far-right minister: Nuking Gaza is an option, population should 'go to Ireland or deserts', in Times of Israel, 5 novembre 2023. URL consultato il 5 novembre 2023.
  10. ^ (EN) Lapid slams Eliyahu's 'horrifying and insane remark,' urges PM to promptly fire him, in The Times of Israel. URL consultato il 5 novembre 2023.
  11. ^ (EN) Amichai Eliyahu has got to go, in The Jerusalem Post, 6 novembre 2023. URL consultato il 6 novembre 2023.
  12. ^ (EN) Joe McCann, Israeli Minister's comments to banish Palestinians to Ireland condemned, in Belfast Media Group, 6 novembre 2023. URL consultato il 6 novembre 2023.
  13. ^ (EN) Amichai Eliyahu has got to go – editorial, in The Jerusalem Post, 6 novembre 2023. URL consultato il 6 novembre 2023.
  14. ^ (EN) Netanyahu says minister's remark about nuking Gaza is 'detached from reality', in The Times of Israel. URL consultato il 5 novembre 2023.
  15. ^ (EN) Amos Harel, Rumbling in the North as Israel Works Against U.S. Clock in Gaza, in Haaretz, 6 novembre 2023. URL consultato il 6 novembre 2023.
  16. ^ (EN) Yossi Verter, Netanyahu's Far-right Ministers Are His Assets, and for Israel a Liability, in Haaretz, 6 novembre 2023. URL consultato il 6 novembre 2023.
  17. ^ (EN) Far-right minister: IDF, police have adopted Palestinian view that settlers are guilty, in The Times of Israel, 7 agosto 2023. URL consultato il 5 novembre 2023.
  18. ^ (EN) Who are Itamar Ben-Gvir's fellow party members and what do they believe?, in The Jerusalem Post, 2 novembre 2022. URL consultato il 5 novembre 2023.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Amihai Eliyahu, su m.knesset.gov.il. URL consultato il 7 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2023).