Aneb-Hetch (Mura Bianche, anche Inbu-Hedj, Fortezza Bianca) era uno dei 42 nòmi (divisioni amministrative) dell'Antico Egitto.[1][2][3][4][5][6][7]

Aneb-Hetch, nomos 1 nella "cappella bianca" di Karnak
Mappa di tutti i nòmi del Basso Egitto
O36T3
R12
N24
Aneb-Hetch
in geroglifici

Geografia modifica

Aneb-Hetch fu uno dei 20 nòmi del Basso Egitto, quello denominato col codice 1.

Il distretto aveva una superficie di circa 1 cha-ta (2,75 ettari), e misurava circa 4 iteru (42 km) di lunghezza.[8]

La sua Niwt (città principale) era Men-nefer (Menfi) (parte dell'attuale Mit Rahina), e conteneva anche Saqqara.[2][3][4][5][6][7]

Storia modifica

Ogni nomo era governato da un nomarca (governatore provinciale) che rispondeva direttamente al faraone.[2][3][4][5]

Ogni niwt aveva un Het net (tempio) dedicato alla divinità principale ed una Heqa het (residenza del nomarca).[1]

La principale divinità cittadina era Horus, ma venivano adorati anche Api, Hathor, Iside, Nefertum, Ptah, Sokar e Sekhmet.[2][3][4][5][6][7]

Oggi questa zona fa parte del governatorato di Helwan.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) egyptancient.net, Egypt Ancient.net, https://web.archive.org/web/20101209004540/http://www.egyptancient.net/nomoie.htm. URL consultato il 14 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2010).
  2. ^ a b c d (EN) touregypt.net, Egypt tourist authority, http://www.touregypt.net/featurestories/nomes.htm. URL consultato il 14 luglio 2010.
  3. ^ a b c d (EN) Ancient Egyptian religion, su philae.nu, Philae.net. URL consultato il 14 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2010).
  4. ^ a b c d (EN) reshafim.org.il, Reshafim.org, http://www.reshafim.org.il/ad/egypt/geography/cities.htm. URL consultato il 14 luglio 2010.
  5. ^ a b c d (EN) aldokkan.com, Aldokan.com, http://www.aldokkan.com/geography/geography.htm. URL consultato il 14 luglio 2010.
  6. ^ a b c (EN) digitalegypt.ucl.ac.uk, Digital Egypt for Universities, http://www.digitalegypt.ucl.ac.uk/geo/nomel1.html. URL consultato il 14 luglio 2010.
  7. ^ a b c (EN) ancientegyptonline.co.uk, Ancient Egypt online, http://www.ancientegyptonline.co.uk/nomeslower.html#1. URL consultato il 14 luglio 2010.
  8. ^ (DE) faszination-aegypten.de, Faszination Ägypten, http://www.faszination-aegypten.de/Aegyptothek/Wirtschaft/handel.htm. URL consultato il 14 luglio 2010.

Bibliografia modifica

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