Anna Maria Edvige Pittarelli

Anna Maria Edvige Pittarelli è un personaggio fittizio creato da un anonimo letterato calabrese del Settecento che le attribuì un proprio canzoniere, composto da 131 sonetti, 61 madrigali, 11 elegie, due canzoni e frammenti di carmi.

Gli scritti, in italiano e in latino, furono rinvenuti nell'Ottocento, negli archivi comunali di Francica e gli elementi biografici, anch'essi frutto della falsificazione dell'anonimo scrittore, ingannarono lo studioso locale Vito Capialbi (1790-1853) [1], e altri successivi autori che ricostruirono la biografia dell'inesistente autrice.

Si diede così credito all'esistenza di una poetessa nata a Francica intorno al 1485 e ivi morta verso il 1556, frequentatrice delle corti nobiliari del Regno di Napoli, e fondatrice di una mai esistita Accademia degli Imperfetti nella quale ella avrebbe assunto – con evidente anacronismo – lo pseudonimo arcadico di Pandora Milonia.

La falsificazione fu scoperta da Benedetto Croce nel 1931, sulla base dell'analisi stilistica delle poesie[2], e confermata da Vito Giuseppe Galati[3] che attribuì i falsi a un non ben identificato letterato di Vibo.

Note modifica

  1. ^ Vito Capialbi, Opuscoli varii, III, Porcelli, Napoli 1840 p. 207.
  2. ^ La Critica, XXIX, 3, 1931.
  3. ^ Archivio storico per la Calabria e la Lucania, I, 3, 1931

Bibliografia modifica

  • Antonio Piromalli, La letteratura calabrese, I, Cosenza, Pellegrini, 1996, pp. 186–187 ISBN 88-8101-013-5

Collegamenti esterni modifica

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