Aristocrate di Atene

politico e ammiraglio ateniese

Aristocrate, figlio di Scelia (in greco antico: Ἀριστοκράτης?, Aristocràtes; metà del V secolo a.C.Atene, 406 a.C.), è stato un politico e ammiraglio ateniese.

Biografia

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Ricco e influente,[1] entrò nel partito oligarchico, appoggiando la Boulé dei Quattrocento, del quale fu membro; ciononostante, assieme a Teramene, si impegnò a farlo cadere.[2] Quando Alcibiade, nel 407 a.C., rientrò ad Atene, fu nominato comandante in capo, Aristocrate e Adimanto furono nominati generali delle forze di terra sotto di lui.[3]

Nello stesso anno, però, Alcibiade fu esiliato per la sconfitta subita a Nozio; al suo posto furono nominati dieci comandanti, tra cui Aristocrate.[4] Dopo aver vinto alle Arginuse, gli otto comandanti che avevano combattuto furono richiamati ad Atene, e i sei che vi andarono, tra cui Aristocrate, furono processati, condannati a morte e giustiziati.[5]

  1. ^ Platone, Gorgia, 472 a.
  2. ^ Tucidide, Guerra del Peloponneso, VIII, 89, 92. Lisia, Contro Eratostene, 12, 66. Demostene, Contro Teocrine, 58, 67.
  3. ^ Senofonte, Elleniche, I, 4, 21. Diodoro Siculo, Bibliotheca Historica, XIII, 69. Cornelio Nepote, Alcibiade, 7.
  4. ^ Senofonte, Elleniche, I, 5, 16. Diodoro Siculo, Bibliotheca Historica, XIII, 74. Plutarco, Alcibiade, 36.
  5. ^ Senofonte, Elleniche, I: 5, 16; 6, 29; 7, 2-34. Diodoro Siculo, Bibliotheca Historica, XIII: 74; 101.

Bibliografia

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Fonti primarie
Fonti secondarie